Vi piacciono i cubotti di Minecraft ma vi sembrano troppo buonisti? Si? Bene, state dove siete e leggete la recensione di Paranautical Activity perche' forse avete trovato il gioco che fa per voi!
Senza ombra di dubbio Minecraft è stato un titolo apripista per una serie di motivi: ha portato a conoscenza del grande pubblico quel sottobosco di produzioni indie che mai alcuni giocatori avrebbero guardato di striscio e ha introdotto uno stile “cubettoso” che ha fatto scuola. Oggi parliamo di Paranautical Activity e della sua uscita su Nintendo Switch, vediamo insieme come se l’è cavata il titolo pubblicato sotto etichetta Digerati.
Iniziamo subito col dire che Paranautical Activity è un titolo in cui la trama non è certamente la colonna portante della produzione. Il titolo dei ragazzi di Code Avarice infatti è il classico titolo indie roguelike che punta tutto sulla giocabilità piuttosto che presentare una trama vera e propria. Ecco che veniamo quindi lanciati in una serie di livelli generati casualmente a combattere ore intere di avversari dalla natura più varia e dalle caratteristiche più diverse.
Posto che abbiamo sempre apprezzato i titoli che propongono, senza troppe storie, un gameplay frenetico e che ci immerga direttamente nell’azione almeno un minimo di impalcatura narrativa non crediamo avrebbe fatto male a Paranautical Activity. Se non altro è meglio non aver costruito nessuna trama a contorno piuttosto che presentarne una forzata o che faccia acqua da tutte le parti, quindi possiamo proseguire nel paragrafo dedicato al gameplay, vero cuore pulsante della produzione e sezione dove si concentrano i maggiori pregi di Paranautical Activity.
Cosa rende Paranautical Activity interessante per gli occhi di un giocatore tra migliaia di titoli disponibili la fuori? La sua natura roguelike? Si, ma non solo. La frenesia dei suoi scontri? Si, sicuramente. La capacità degli sviluppatori di aver dosato componenti come il perma-death e la generazione casuale dei livelli? Si, anche questo. In effetti Paranautical Activity è un sapiente mix di meccaniche che, negli ultimi tempi, stanno andando per la maggiore. Il titolo di Code Avarice riprende la frenesia dei primi FPS come Doom e Quake e la cala in un ambiente generato proceduralmente dove ogni errore potrebbe costarci la vita (e quindi i nostri progressi). Questo meccanismo instaura una sorta di tensione durante la partita che viene “sovrastata” solo dall’attenzione che dobbiamo porre a tutto ciò che si muove per lo schermo.
Paranutical Activity, una volta scelta la classe tra le cinque disponibili, ci lancia in una sorta di dungeon con stanze generate casualmente e per cui, per passare a quella successiva dobbiamo necessariamente eliminare tutti gli avversari (vi ricordate? Un po’ come succede in The Binding Of Isaac). Le stanze pullulano di nemici di varia natura, da questo punto di vista il gioco è decisamente vario e ogni avversario ha i suoi pattern di attacco e per aver la meglio bisogna avere riflessi fulminei e anche un po’ di fortuna. Eliminati tutti gli avversari nella stanza si sbloccheranno le porte che ci consentono di proseguire nella nostra avventura e così di stanza in stanza fino al raggiungimento di quella finale dove il boss di turno ci attende impaziente per farci la festa.
Eliminando il boss otterremo dei potenziamenti facendo crescere il nostro personaggio. Se siete preoccupati per la natura roguelike del titolo frenate le vostre perplessità, tra i power up che troverete (o che acquisterete nei negozi) ve ne sono alcuni temporanei ed altri permanenti che vi potranno aiutare anche in futuro. Proprio riguardo ai power up dovrete prestare un po’ di attenzione, perché non è sempre detto che quello che raccoglierete verrà in vostro aiuto, in alcuni casi infatti oltre a bonus potrete riscontrare anche degli effetti non proprio positivi quindi, sopratutto nelle prime partite, fate molta attenzione a cosa equipaggiate!
Come scrivevamo in apertura del pezzo, Minecraft ha fatto sicuramente da apripista per gli indie in generale e sopratutto per lo stile che ha presentato e, di fatto, creato uno standard a riguardo. Paranautical Activity è un altro di quei titoli “cubettosi” dove cioè gli sviluppatori hanno preferito una grafica in “super-pixel” piuttosto che un tono più serioso o più fumettoso. Da questo punto di vista la produzione di Digerati non brilla certo per originalità e il rischio di trovarsi perso tra i meandri di titoli “tutti con lo stesso stile” è alto. Se lo stile generale non è certamente unico e originale è invece interessante il lavoro che gli sviluppatori hanno svolto nel personalizzare i vari avversari e nel riuscire a combinare e a far convivere elementi diametralmente opposti nello stesso titolo.
Troviamo infatti tra i nostri avversai ninja spaziali (???), demoni e chi più ne ha più ne metta, il tutto in un mix esagerato di generi e personalità. Tecnicamente parlando il titolo si difende bene e la nostra prova su Nintendo Switch non ha sollevato grossi problemi, ne in termini di velocità che di bug o glitch. Giocato in modalità handled (come sempre facciamo nelle nostre recensioni per Switch) il titolo risulta giocabile e godibili e, un’altra volta, il piccolo schermo dell’ibrida della casa di Kyoto fa egregiamente il suo lavoro. Nota di merito per la colonna sonora e per gli effetti audio che risultano sempre azzeccati e perfetti per lo stile di gioco.
Paranautical Activity è un divertente passatempo che potrebbe tenervi incollati alla console per diverso tempo. La mancanza di una componente narrativa importante (o comunque accennata) ne mina un po’ l’interesse nella media distanza visto che dopo un po’ il fatto di girare senza meta per livelli procedurali potrebbe venire a noi a parecchi utenti la fuori.
Trama 6.00
Gameplay 8.00
Arte e tecnica 7.00
frenetico
vario
immediato
niente storia
rischia di diventare ripetitivo
graficamente poco originale