Bizzard, che succede?
Sono passati diversi anni da quando,
Blizzard, nel lontano maggio del 2016
Overwatch vedeva la luce. La casa di Irvine si buttava in un mondo, quello degli FPS Arena pieno di prime di donne e di società che, proprio su quel terreno, avevano fatto la loro fortuna. Gli sviluppatori di Blizzard capirono bene come entrare in quel mercato e sfruttarono tutte le loro capacità artistiche e narrative per presentare al mondo qualcosa che fosse "più di un semplice" FPS: quasi un progetto transmediale. Il successo arrivò, in molti si appassionarono ai vari eroi e, anche grazie al continuo supporto da parte della software house, i server di Overwatch sono sempre stati molto affollati. Inutile dire che quando fu annunciato il suo seguito,
Overwatch 2, e aspettative schizzarono subito alle stelle e, anche complice il fatto che "Blizzard raramente sbaglia un colpo" tutti ci aspettassimo qualcosa di davvero epocale: ecco tutto questo non è successo (almeno per quello che ci riguarda). Se volete sapere come è andata la nostra prova con il nuovo FPS targato Blizzard non vi resta che seguirci nella nostra
recensione di Overtwatch2 per Nintendo Switch (anche se il discorso si può estendere anche a tutte le altre piattaforme).
La trama di Overwatch 2
Come consuetudine, nelle nostre recensioni, subito dopo l'apertura dell'articolo ci mettiamo a parlare della trama del gioco in questione. Ecco, oggi trattare questo argomento diventa particolarmente problematico perchè la "modalità storia" tanto attesa dai fan non è arrivata al lancio con
Overwatch 2 e questo è un grosso, grossissimo problema. Inutile dilungarci qui sulla trama e sulla lore di Overwatch 2: il titolo prende a piene mani da quanto già visto nel primo capitolo e introduce nuovi personaggi ma il tutto resta come ce lo ricordavamo. Possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che Overwatch 2 non è un nuovo titolo,
Overwatch è una (corposa) patch del primo capitolo, ne più ne meno.
Overwatch 2 non è un nuovo titolo, Overwatch è una (corposa) patch del primo capitolo
Visto che, di trama, c'è davvero poco di cui parlare ne approfittiamo per parlare un po' della storia dello sviluppo di Overwatch 2 perchè le avvisaglie che il titolo (almeno al lancio) non sarebbe stato classificato come "Capolavoro senza tempo" c'erano tutte. Partiamo dagli esordi, quando
Jeff Kaplan (la mente dietro
Overwatch) lascia Blizzard e la gestione passa in mano ad
Aaron Keller. Sia ben chiaro, non abbiamo nulla contro Aaron ma ogni volta che un game director cede il passo a qualcun altro parte della magia, del cuore stesso del titolo se ne va con la persona che abbandona quella carica. Lo sviluppo del titolo è stato travagliato, con Blizzard che sembra aver perso un po' il timone della sua produzione e con una comunicazione che, a conti fatti, non è risultata ne sufficiente ne funzionale ai giocatori. Se non altro
Overwatch 2 è localizzato in italiano con un'ottima localizzazione.
Abbiamo infine un ultimo argomento di cui discutere e cioè il prezzo di
Overwatch 2. Blizzard ha proposto
Overwatch 2 come un free to play, seguendo la scia di
Diablo Immortal e di un sacco di altri titoli presenti sul mercato. La buona notizia è che, in questo modo, potrete provare voi stessi il gioco senza spendere un centesimo e potrete provare i vari personaggi aumentando il vostro livello già nel battle pass gratuito. Ovviamente, in questo modo, dovrete passare tante (ma tante tante) ore sul titolo Blizzard per sbloccare i premi che vi interessano. In alternativa potrete comprare un
Battle Pass Premium che vi consente di skippare parte del meccanismo (ma non interamente visto che le meccaniche di sblocco delle ricompense restano le medesime). Il sistema di acquisti in game ci è sembrato molto (troppo) invasivo e, un po' come abbiamo pensato anche per Diablo Immortal avremo preferito pagare il gioco e poter avere accesso in toto ai suoi contenuti piuttosto che vederci legati ad un sistema dove si rischia di dover spendere soldi in continuazione. Come avrete ben capito la formula dei free to play non ci piace, per nulla.
Il gameplay di Overwatch 2
Ok, abbiamo capito che
Overwatch 2 non è l'Overwatch che volevamo, abbiamo capito che Blizzard non ha incluso la modalità storia (che tutti chiedevano a gran voce) e che, di fatto, tutta questa operazione può essere vista come una enorme patch per un titolo uscito nel 2016, ma
a livello di gameplay Overwatch 2 diverte? Cavolo, ma certo che si! Il cuore dello sparatutto Blizzard è rimasto invariato (certo, certo ci sono delle modifiche e di quelle ne parliamo tra poco) e se avete apprezzato il primo capitolo sicuramente vi divertirete da morire anche in questa nuova versione.
Che novità e che modifiche vengono quindi apportate al
gameplay di Overwatch 2? Innanzitutto l'FPS di Blizzard cerca un bilanciamento più intimo e profondo e, per certi versi, le fatiche degli sviluppatori sono state ripagate. Ora il sistema permette la selezione di due tank anzichè sei rendendo il titolo più improntato verso uno stile di gioco più "da attaccante" che conservativo e piegato sulle difensive. Anche gli altri ruoli hanno subito delle piccole variazioni e tutte che guardano verso una meccanica di gameplay più dinamica rispetto al passato. Un ottimo lavoro è stato svolto sulle nuove mappe e sul loro level design, ora più dettagliate e ricche di elementi in grado di ipotizzare più strategie a livello di gruppo.
Un altra modifica importante (molto importante) riguarda il bilanciamento (o reingegnerizzazione) di molti personaggi che guadagnano nuove abilità e che, in alcuni casi, cambiano di fatto anche la loro classe di appartenenza. Questa modifica ci ha un po' spiazzato e ci abbiamo messo un po' di tempo a riprendere confidenza con alcuni vecchi personaggi (tanto per dirne una Doomfist è ora un tank duro e puro) ma, partita dopo partita, siamo rientrati nel mood del titolo. In buona sostanza Overwatch 2 è divertente da giocare, più frenetico del primo capitolo e più bilanciato: è come se Blizzard avesse preso un bel po' di coraggio avesse cercato di sistemare e correggere tutta una serie di piccole cose che erano li da sistemare dagli 2016 in avanti.
L'arte e la tecnica di Overwatch 2
E cosa se si può dire della
direzione artistica di Overwatch 2? Qui Blizzard ha saputo dimostrare come, ancora oggi, i suoi art director siano tra i migliori sulla piazza: Overwatch 2 offre un comparto estetico di primissimo livello e non per un motore grafico che spacchi la mascella ma per il colpo d'occhio generale e lo stile che riesce ad infondere in ogni elemento di gioco (dall'interfaccia utente fino ai personaggi e alle ambientazioni). Ottimo anche il restyling di alcuni personaggi e dei loro costumi, ottime le animazioni e ottime le scelte cromatiche.
Anche su
Nintendo Switch (dove abbiamo giocato il titolo) la resa grafica è discreta, certo per giocarlo con un impatto grafico più decente la via migliore sono
Playstation 5,
XBOX Series X e
PC. Il motore di gioco ci è parso sufficientemente leggero e non abbiamo trovato grossi problemi ne di lag ne di rallentamenti generali durante le nostre partite online.
Sempre ottima anche la colonna sonora e il comparto audio in generale.