La paura fa novanta, no stavolta due!
Ogni volta che viene annunciato in sequel di un gioco che ci ha preso tantissimo le reazioni sono quasi sempre due: da una parte non vediamo l’ora di mettere le mani sopra al nuovo capitolo per vedere “cosa hanno fatto i dev stavolta” e dall’altra il terrore che abbiano rovinato il nostro gioco preferito. Questo è più o meno quello che è successo quando abbiamo sentito parlare di
Outlast 2, ed è proprio del titolo di Red Barrels Games di cui discutiamo oggi!
Scopriamo insieme se Outlast 2 fa parte della prima o della seconda categoria di cui parlavamo!
La trama di Outlast 2
Il rumore delle pale dell’elicottero sopra la nostra testa è quasi assordante, sotto di noi da una debbia densissima fa capolino ogni tanto la punta di un albero della foresta che si distende a perdifiato. Siamo qui per indagare sulla scomparsa di una ragazza, una donna che sembra stata risucchiata dalla foresta stessa. Da buoni reporter noi, e la nostra amica e collega, vogliamo fare luce sulla vicenda e svelare il mistero. Tutto sembra per andare per il verso giusto, ci stiamo preparando a girare l’inizio del nostro documentario quando il piloto ci avverte che l’elicottero ha qualche problema e passano pochi secondi che un rumore assordante riempie la nostra esistenza.
Ci ritroviamo a terra, l’elicottero schiantato al suolo, la nostra amica scomparsa e il pilota crocefisso e arso vivo, non ci resta che ritrovare la nostra compagna e lasciare il più presto possibile queste lande. Con questo incipit Outlast 2 ci da il benvenuto in un mondo macabro fatto di satanismo e violenza, di tensione e colpi al cuore. Ve lo diciamo subito: se siete deboli di cuore potete abbandonare il pensiero di giocare al titolo di Red Barrels Games già da ora. Outlast 2 è infatti ancora più angosciante, spaventoso e carico di tensione del primo episodio. Nelle otto ore necessarie a portare a termine il titolo vi ritroverete più volte davanti a scene raccapriccianti che vi resteranno impresse nella memoria per diverso tempo.
Il gameplay di Outlast 2
Outlast 2 presenta le stesse meccaniche di gioco già viste nel predecessore, il lavoro di Red Barrel Games è stato più che altro volto a raffinare il sistema piuttosto che stranolgerlo del tutto. In effetti il primo Outlast fu un vero e proprio outsider e si presentò sul mercato con una sfacciataggine senza compromessi.
Il primo capitolo (e anche e maggiormente) questo secondo non cercano di nascondere la violenza o oscurare scene splatter: Outlast 2 fa anzi un uso ancora maggiore di questi elementi per instillare paura e tensione nel protagonista.
Il titolo di per se viaggia rapidamente su binari ben saldi che gli sviluppatori hanno pensato per noi, niente bivi o scelte da fare, Outlast 2 è un gioco fortemente story-driven, questo ha permesso ai ragazzi di Red Barrells di proporre un’avventura guidata ma estremamente angosciante e con una regia invidiabile. Esattamente come nel primo capitolo non avremo modo di combattere i nostri avversari e la fuga o la capacità di nascondersi saranno le uniche armi a nostra disposizione.
La fida telecamera a infrarossi ci consentirà di vedere i nostri nemici nel buio e il microfono direzionale ci consentirà di capire da dove stanno arrivano i passi e comportarci di conseguenza. Purtroppo, insieme ai pregi, restano anche alcuni dei difetti della produzione originale, primo fra tutti la logica “trial and error” che fa da sfondo a tutto il gameplay. Non è sempre facile trovare le tempistiche giuste per sfuggire agli avversari o nascondersi nel momento esatto e molte volte toccherà di ripetere la medesima sequenza più volte prima di trovare il giusto approccio.
L’arte e la tecnica di Outlast 2
Prima di parlare di questioni meramente tecniche dobbiamo approfondire un minimo l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori per quanto riguarda la direzione artistica del titolo.
Outlast 2 ha la sfacciataggine di presentarsi ai videogiocatori senza censure di sorta, ne per quanto riguarda gli argomenti trattati ne per le scene mostrate a video. Da questo punto di vista Red Barrel Games ha avuto il coraggio di proporre un titolo maturo e violento, estremamente violento. Ottimo il design dei personaggi e degli avversari che si fondono divinamente negli ambienti. Eccellente l’idea di far seguire la trama su due binari separati (con presente e passato che si fondono per delineare la storia del nostro protagonista) e ottimo il modo di creare tensione e paura nel titolo.
Outlast 2 non offre grandi momenti di jumpscare ma riesce a instillare nel giocatore la tensione e la sensazione di sentirsi braccato con immagini forti e crude, con un sapiente uso dell’illuminazione e dei rumori ambientali. La regia del titolo è decisamente di primissimo livello. Anche la parte tecnica di Outlast 2 non delude e presenta un motore grafico in grado di rendere ambienti e dinamiche realistiche che riescono a far calare il giocatore all’interno del mondo di gioco.
L’utilizzo di texture ad alta risoluzione e una modellazione poligonale di ottima fattura riescono a rendere reali gli ambienti in cui ci muoviamo e tutto questo accresce ancora di più il senso di immersione generale. Ottimo anche il comparto audio e il doppiaggio in inglese, il gioco è comunque sottotitolato in italiano e la qualità della traduzione è davvero ottima.