Scorpion non ti temo
Tra i tanti publisher del settore videoludico, da quelli tripla A come
Ubisoft o
Activision fino alle più piccole etichette indipendenti c'è ne è uno che ha da sempre attirato la nostra attenzione per la particolarità con cui seleziona i titoli da pubblicare: stiamo parlando di
Devolver Digital. Il publisher texano ha infatti sempre dimostrato di prestare una grande attenzione ai titoli che porta sotto la sua ala protettrice, proponendo al grande pubblico tante piccole perle che altrimenti sarebbero passate inosservate. Il titolo di cui parliamo oggi è proprio una di queste, ma ora basta con i convenevoli: seguiteci nelle profondità della nostra
recensione di Olija per XBOX One.
La trama di Olija
Olija è un'altra delle scommesse di
Devolver Digital, il titolo in questione è il gioco d'esordio dei ragazzi di
Skeleton Crew Studio, un piccolo studio indipendente con sede a Kyoto e composto da un gruppo di sviluppatori che arrivano da tutte le parti del mondo (letteralmente). Questo mix di culture si specchia molto bene nel primo titolo dello studio. Il mondo in cui si svolgono le avventure di
Lord Faraday e del suo equipaggio (la terra di
Terraphage) sembra uscito da un'antica ricetta segreta: un pizzico di pirateria, una manciata di esoterismo e una ventata di spiritualità orientale, il tutto condito da popolazioni selvagge che parlano una lingua sconosciuta. Tutto questo (e molto di più) è presente in
Olija.
Ma andiamo con ordine e partiamo proprio dalla trama: la nave su cui
Lord Faraday e il suo equipaggio viaggiavano è travolta da un terribile uragano, una mareggiata che non si vedeva da anni travolge l'imbarcazione e il destino dei nostri sembra ormai segnato. Non tutto è però perduto, Lord Faraday e pochi altri riescono a raggiungere la riva (o meglio si svegliano sulla spiaggia) e scoprono di essere giunti nella terra di
Terraphage. E' chiaro fin da subito che il posto in cui si trovano è ben diverso dagli ambienti a cui sono abituati, Terraphage sembra infatti un mix di culture e mondi diversi dove realtà e occulto si fondono, la costante presenza di Olija inoltre rende il tutto ancora più misterioso, quale legame
lega Olija a Lord Faraday?
Non vogliamo rovinarvi la sorpresa quindi non parleremo oltre della trama e dl mistero che avvolge Terraphage, Olija e Lord Farday, armatevi di dizionario inglese-italiano se non conoscete la lingua d'Albione perchè
Olija non è localizzato in italiano.
Il gameplay di Olija
Ma cosa distingue Olija dai tanti titoli indie (in pixel art) che popolano il mondo videoludico attuale? Beh, oltre alla trama particolarmente misteriosa e il mix culturale che contraddistingue l'intera produzione il gameplay ci mette molto del suo per
rendere Olija una vera a propria particolarità. Se sulle prime battute si è portati a pensare che il titolo di
Skeleton Crew Studio sia un semplice platform con elementi action ci si rende presto conto (da quando Lord Faraday si impossessa del magico arpione) che il titolo ha degli assi nella manica che sono in grado di cambiare le sorti del gioco.
Olija porta su schermo un gameplay semplice e immediato in grado di accontentare tutte le tipologie di giocatore
L'arpione è, almeno dal punto di vista del gameplay, il vero protagonista di
Olija. L'arma non solo permetterà a Lord Faraday di difendersi dagli incredibili esseri che popolano Terraphage, ma funge da vero e proprio carburante per tutte le meccaniche di gioco che il titolo porta a schermo. L'arpione può infatti essere lanciato e, una volta che si è ancorato ai nemici o ad altri elementi presenti sullo scenario abbiamo la possibilità di teletrasportarci esattamente in quel punto. Questa caratteristica offre al giocatore svariate possibilità sia per esplorare il mondo di gioco che per eliminare gli avversari. I sistema di combattimento è poi, nella sua semplicità, estremamente appagato grazie ad un sistema di combo che rende ogni combattimento esaltante ed estremamente violento.
Il sistema di controllo è ben bilanciato e i comandi rispondono sempre perfettamente agli input del giocatore. Come da tradizione dei titoli pubblicati da
Devolver Digital anche
Olija offre un gameplay pulito e bilanciato, curato nei minimi dettagli. Inoltre il sistema non è mai punitivo e nelle nostre partite non ci è mai capitato di lasciarci le penne per problemi nei controlli o errori del gioco. Parlando di difficoltà molto si può dire di Olija ma non certo che sia un titolo difficile, certo, dovrete prestare abbastanza attenzione all'ambiente ma la soluzione agli enigmi ambientali proposti non è mai fuori portata.
L'arte e la tecnica di Olija
Parliamo ora della componente che, forse più di tutto il resto, ci ha colpito: la sua direzione artistica. E' difficile inquadrare Olija in una singola ambientazione, Terraphage sembra uscita da un mix di mondi e culture differenti e opposte. La cosa incredibile è che questa assurda diversità si sposa perfettamente nel mondo di gioco.
L'art direction di Olija ci ha stupito e anche la componente grafica, pur nella sua semplicità, riesce a trasmettere emozioni e a creare ambienti evocativi ed emozionanti.
La pixel art con cui è creato ogni elemento del gioco è estremamente minimale ma tutto è sempre molto leggibile a schermo e ci metterete poco a "farci l'occhio" e tutto vi sembrerà normale. Il motore di gioco non ha mai prestato il fianco a problemi e durante le nostre partite non abbiamo mai avuto rallentamenti o bug che potessero influire sull'esperienza di gioco.
Anche la musica, come tutti gli altri elementi artistici del gioco, è il frutto di un riuscito mix di sottogeneri e culture, in Olija infatti trovano posto tracce lofi con tracce più moderne che riescono a creare un'atmosfera unica.