In Old Man's Journey i ragazzi di Broken Rules ci raccontano il viaggio di un uomo tra ricordi e vicissitudini
Ci sono titoli il cui unico scopo sembra essere quello di trasmettere emozioni al giocatore, di raccontare una storia mettendo il gameplay in secondo piano, Old Man’s Journey, il titolo di cui vi parliamo oggi, è uno di questi. Se siete alla ricerca di frenesia e gameplay immediati dove la velocità conta più del sentimento potete fermarvi direttamente qui, se invece siete alla ricerca di un titolo introspettivo che vi lasci qualcosa dentro siete nel posto giusto.
Piccola premessa, vi parleremo solo dell’incipit della trama di Old Man’s Journey perché ogni singola parola in più potrebbe rovinarvi l’esperienza di gioco e non voglia assolutamente che ciò accada e, se consideriamo che la durata del titolo si assesta sul paio d’ore circa, capite bene che davvero ogni singola frase potrebbe portarvi via un pezzo importante dell’esperienza.
Old Man’s Journey ci mette nei panni di un anziano signore che vive la sua vita in una casa fuori città, vicino al mare. La vita del nostro protagonista scorre lenta e uguale a se stessa giorno dopo giorno. Questo fino a quanto il postino, un mattina, consegna al nostro anziano signore una lettera, una lettera che rompe il tram tram quotidiano e fa mettere lo zaino in spalla l nostro protagonista per farlo partire per un viaggio, un viaggio dove il nostro aiuto sarà fondamentale.
E’ con questo incipit che il titolo dei ragazzi di Broken Rules ci mette in viaggio, niente parole a schermo, solo immagini e musica. Nel paio d’ore che servono per arrivare ai titoli di coda vivremo insieme all’arzillo vecchietto una serie di eventi, e di ricordi, che ci strapperanno un sorriso e con molta probabilità ci lasceranno qualcosa dentro fino all’epilogo.
Old Man’s Journey si basa su una meccanica di gameplay semplice e originale ma fondamentalmente solo su quella. Per riuscire a portare il nostro anziano protagonista al termine del suo viaggio dobbiamo spostare montagne e colline, letteralmente. I livelli in Old Man’s Journey sono come dei quadri in cui il nostro scopo è creare il percorso per l’anziano signore strascinando una collina, o una strada o una casa per fare di creare una strada percorribile.
Utilizzando l’analogico destro (abbiamo provato la versione per Nintendo Switch del gioco) o il touchscreen possiamo modellare il mondo intorno a noi per renderlo navigabile dall’anziano signore. Cliccando in un punto dello schermo il nostro eroe cercherà di raggiungerlo, se ovviamente esiste una strada che gli e lo consente.
Questa è praticamente l’unica meccanica di gameplay, a parte delle piccole interazioni con altri elementi che ci consento di far aprire o chiudere ponti, allontanare greggi ecc. A chiudere la componente di gameplay si aggiungono i momenti in cui il nostro protagonista si ferma a pensare e dove i ricordi riaffiorano, queste sono le parti dove la narrazione arriva in superficie e dove il giocatore comincia a farsi un’idea del motivo del viaggio.
Old Man’s Journey è una sorta di racconto interattivo dove il giocatore è il mezzo che guida la storia, non esistono bivi ne momenti frenetici, lo scopo del gioco è raccontare una storia e farla vivere al giocatore. Proprio per questo motivo scrivevamo, ad inizio recensione, che Old Man’s Journey è un titolo assolutamente non adatto a chi è alla ricerca di gameplay frenetici o particolarmente strutturati. Il titolo dei ragazzi di Broken Rules è una (bellissima) storia che gli sviluppatori vogliono farci vivere minuto dopo minuto ed emozione dopo emozione.
Old Man’s Journey è un quadro in movimento, la direzione artistica del titolo è sublime, vedere i paesaggi che attraversiamo lungo il tragitto è una vera e propria gioia per gli occhi.
Gli sviluppatori hanno riempito ogni singolo “quadro” di una serie di chicche e dettagli davvero unici, gatti che scappano al nostro passaggio, ciuffi d’erba che si muovono al nostro passaggio o fili della biancheria che ondeggiano nel vento, giusto per fare degli esempi. Possiamo anche interagire direttamente con questi elementi, come se fossimo un’entità esterna che entra nel mondo di gioco e cambia le cose.
Non solo ambienti di gioco, ma anche i ricordi del protagonista sono curati in ogni minimo dettaglio e riescono a calare il giocatore nella storia con ancora maggior forza. Oltre alla grazia e alla cura riposta nella parte grafica, Old Man’s Journey offre una colonna sonora degna di questo nome che ci accompagna, letteralmente, nel nostro viaggio seguendo di pari passo gli eventi a schermo e dando risalto a particolari momenti piuttosto che ad altri.
Nessuna riga di testo a schermo racconta l’avventura del protagonista, tutta la narrazione poggia le sue basi sugli elementi visuali e sonori, non c’è bisogno di localizzazione, Old Man’s Journey è un gioco davvero universale.
Old Man’s Journey è un “non-gioco”, dal punto di vista prettamente ludico infatti la meccanica base è praticamente una sola reiterata per tutta la durata dall’avventura. Abbiamo quindi detto quello che “non è”, ma possiamo dire anche quello che, a conti fatti, “è”, cioè un’esperienza da vivere, una vera e propria collezione di emozioni. Da certi punti di vista fa tornare alla mente To The Moon (che abbiamo recensito tempo fa in versione mobile), un viaggio il cui unico scopo è lasciarci qualcosa dentro e Old Man’s Journey riesce perfettamente in questo compito: Imperdibile per chiunque ami davvero il media videoludico.
Trama 8.50
Gameplay 7.00
Arte e tecnica 9.00
storia profonda
artisticamente eccellente
gameplay ridotto all’osso
Old Man's Journey+ è già disponibile Spongebob SolitairePants arriverà il 25 novembre