Undici anni e non sentirli
Sono passati undici anni da quando, nel lontano 2006, usciva per Playstation 2
Okami, un titolo prodotto dal visionario
Hideki Kamiya, mente dietro a capolavori come Resident Evil e Devil May Cry. Oggi, a oltre un decennio di distanza ci troviamo a riparlare del capolavoro di Okami in una veste grafica completamente adattata ai 4K, analizziamo insieme
Okami HD.
La trama di Okami HD
Per raccontare la nostra storia dobbiamo andare indietro di migliaia di anni, quando Nagi, un maestro di spada dalle incredibili capacità, ebbe il coraggio di combattere contro il malvagio drago a otto teste: Orochi. Ogni anno nelle terre di Nippon giovani vergini dovevano essere sacrificate al demonio per placarne l’ira, l’ultimo di questi sacrifici venne richiesto alla donna di cui Nagi era follemente innamorato. Forte del suo amore per la fanciulla Nagi si addentrò nell’antro del malefico essere al fine di porre fine alla sua ignobile vita. Il demone era però enormemente più potete del glorioso eroe e solo l’intervento di Shiranui, un sacro lupo protettore di Nippon, permise a Nagi di sconfiggere il demonio.
Non fu una vittoria senza perdite, infatti l’eroe e il maestoso lupo bianco sopperirono nel combattimento riuscendo però ad imprigionare per sempre l’oscuro demone. Il paese di Nippon ebbe così una vita pacifica per cento anni ma qualcuno libera il demonio estraendo la spada dell’eroe dalla terra. Orochi, di nuovo libero, riprende il controllo su tutto quello che lo circonda tornando a minacciare le terre del Sol Levante come fece cent’anni prima. La natura non può permettere però un simile scempio e Sakuya, una divinità benevola, evoca uno dei tredici Kami: Amaterasu la dea del sole. La divinità prende le sembianze del glorioso lupo che aiutò Nagi a sconfiggere Orochi ed ha così inizio la nostra storia.
Okami HD inizia esattamente come il titolo originale, con un lungo prologo (di oltre quindici minuti) che narra le gesta che trovate descritte qui sopra. Okami HD non presenta una traduzione in italiano, dovrete conoscere un minimo di inglese per riuscire a capire tutta la trama e una conoscenza più approfondita vi garantirà di approfondire ulteriormente la lore del gioco e dei suoi personaggi. Senza svelare nulla della trama vi possiamo dire che Amaterasu e le sue vicende vi resteranno impresse nel cuore per parecchio tempo e facilmente potrebbe scappare qualche lacrimuccia alla fine dell’avventura.
Il gameplay di Okami HD
Per la prima volta Okami HD si appresta ad approdare sulle console di casa Microsoft, dopo esser passata per Sony e per Nintendo Wii arriva finalmente l’ora di XBOX (versione che per altro abbiamo usato per la nostra recensione). Dal punto di vista del gameplay nulla è cambiato rispetto al gioco originale, Okami HD conserva tutta la giocabilità e la freschezza che contraddistinguono il titolo originale. Questo è un chiaro indicatore di quanto Kamiya fosse “avanti” di pensiero e di quanto Okami fosse visionario e, indiscutibilmente, una pietra miliare del genere videludico. Dal punto di vista del gameplay Okami HD si presenta come un action adventure con delle trovate decisamente interessanti ed originali.
La prima peculiarità del titolo è riscontrabile nel pennello magico che possiamo utilizzare grazie al nostro fido aiutante, un minuscolo insetto (dal carattere decisamente egocentrico): Issun. Grazie a lui e al ritrovamento degli altri Kami potremo padroneggiare nuove tecniche con il Celestial Brush e sfruttare questo elemento come elemento portante del gaemplay. Grazie alle varie tecniche il pennello ci permette infatti di creare ponti, evocare geyser o scalare pareti altrimenti insormontabili.
Mentre alcuni poteri ci consentono di esplorare meglio la zona altri ci verranno in aiuto nel combattimento o nella risoluzione di enigmi. Il mondo di gioco si apre intorno a noi proprio grazie al magico pennello, questo ci consente di esplorare Nippon parallelamente alla crescita del nostro protagonista. Se da una parte questo sistema pone il problema di un marcato backtracking dall’altra rassicura il giocatore sul fatto che le aree proposte sono sempre tarate sul livello di difficoltà del momento (non ci sono momenti “alla Dark Souls” per intenderci).
L’arte e la tecnica di Okami HD
Poche volte il titolato del paragrafo si è dimostrato così adeguato al titolo: nel caso di Okami ha completamente senso parlare di “arte” e sarebbe anzi stupido non farlo. La prima cosa che salta all’occhio dopo aver fatto partire il gioco è proprio lo stile che lo contraddistingue:
Okami trasuda carisma e arte da tutti i pori, sembra di giocare in un quadro del Giappone medievale. Le scelte cromatiche, il tratto con cui vengono rappresentati personaggi e ambientazioni lascia decisamente senza fiato.
Il comparto grafico e artistico di Okami HD non è invecchiato di un secondo e vederlo girare su XBOX One o su Playstation 4, piuttosto che su Playstation 2 non muove di una virgola il valore intrinseco dell’opera.
Okami HD è l’ennesima conferma che una grafica originale e ispirata non invecchia col tempo a prescindere dalla tecnologia utilizzata. E parlando di tecnologia non possiamo non elogiare come Capcom sia stata in grado di far girare il tutto alla bellezza di 4K anche se l’azione rimane costantemente fissa a 30 fps (ci sarebbe piaciuto giocarlo a 60 fps). Unico neo “tecnico” della produzione è, ancora una volta, relativo alla traduzione in italiano, del tutto assente.
Questa è una mancanza un po’ inspiegabile, e questa remastered poteva essere l’occasione buona per portare il titolo anche nella lingua di Dante. Detto questo va anche specificato che è comunque possibile seguire la storia pur non conoscendo approfonditamente l’inglese, ma è anche vero che rischiate di perdere delle sfumature e dei risvolti decisamente interessanti.
