Sangue, tanto sangue
Ed eccoci oggi a parlare, ancora una volta, di un action souls like di produzione indie che ci ha colpito: stiamo parlando di
No Place for Bravery. Sviluppato dai ragazzi di
Glitch Factory e pubblicato da
Ysbryd Games il titolo si pone in un segmento che definire stra-carico di produzioni simili è un eufemismo. Scopriamo insieme se il gioco vale la candela o se conviene che posiate il vostre sguardo altrove grazie alla nostra
recensione di No Place for Bravery per Nintendo Switch.
La trama di No Place for Bravery
Come di consueto apriamo la nostra recensione parlando della
trama di No Place for Bravery: gli sviluppatori non hanno movimentato importanti penne per scrivere la sceneggiature del titolo e, al netto di un incipit che ci è piaciuto molto, possiamo dire che la narrazione si muove su binari abbastanza lineari e su element già viste in diverse altre produzioni. In No Place for Bravery vestiamo i panni di
Thorn un guerriero con qualche anno sulle spalle che si muove, in compagnia di sua figlia, in un mondo tutt'altro che facile e accondiscendente. Nelle prime battute un demone prende di sorpresa la coppia di personaggi e, dopo aver messo ko il nostro eroe ne rapisce la figlia lasciandolo solo sul campo di battaglia.
Come avrete ben inteso l'incipit del titolo ci pone davanti ad una situazione già vista e rivista ed ora spetterà solo a noi combattere contro il mondo intero nel tentativo di portare in salvo la nostra cara figlia. Non saremo però soli nell'impresa poichè non passerà molto tempo che faremo la conoscenza di un ragazzino invalido che ci seguirà (e ci darà supporto) nel nostro peregrinare. Al netto della trama che non ci ha lasciato particolari emozioni addosso (ne positive, ne negative), quello che ci ha colpito molto è il mondo di No Place for Bravery che denota una lore e una direzione artistica spiccata e molto originale.
Ultimo punto, non positivo purtroppo, è l'assenza della lingua italiana:
No Place for Bravery non è localizzato in italiano e per seguire i vari dialoghi è necessaria una buona conoscenza della lingua inglese.
Il gameplay di No Place for Bravery
Il tempo che gli sviluppatori non hanno investito nella trama l'hanno però (saggiamente) impiegato nel
combat system di No Place for Bravery. Il vero punto cardinale dell'esperienza di gioco è infatti da ricercarsi proprio nella meccanica di gameplay "spada alla mano". Togliamo subito l'elefante dalla stanza:
No Place for Bravery non è un gioco "facile", non vuole esserlo e fa di tutto per dirlo fin dalle prime battute. Già dai primi scontri si denota infatti quanto sia importante e fondamentale il tempismo, la capacità di schivare i colpi e pianificare gli attacchi perchè in No Place for Bravery non ci sono nemici che "aspettano il proprio turno" o stanno a guardare, qui vi troverete spesso circondati, vi sentirete soverchiati e i nemici picchiano come fabbri.
No Place for Bravery è un gioco che non mostra pietà per gli errori dei giocatori: ogni errore è severamente punito.
Un po' come succede per i classici action anche qui avrete la possibilità di infliggere attacchi leggeri, attacchi pesanti e attacchi dalla distanza grazie al vostro fidato arco. Un po' come negli action più classici avrete modo di schivare e, un po' come negli action più classici, lo scudo potrebbe presto diventare il vostro migliore amico ma, al netto dell'arma che impugnerete sarà la vostra velocità d'azione e precisione a decidere il destino delle battaglie. Certo, come nei migliori souls-like anche qui avrete modo di riposarvi in accampamenti specifici ma, come in ogni souls-like che si rispetti, anche qui vedrete il
respawn degli avversari (molto utile per farmare ma un po' meno quando vi troverete a dover massacrare nuovamente orde di avversari). Molto scenografici i colpi finali che vi permettono di mettere
definitivamente fine alla vita di alcuni demoni ma che vi espongono all'attacco dei loro compagni.
Il gameplay del titolo è quindi "perfetto" per la formula "souls like in 2D e mezzo in pixel art"? No, il titolo purtroppo ha qualche problema col lock dei nemici e la schivata non offre solo frame di invincibilità col rischio che, sbagliando i tempi, vi troviate a subire più danni di quelli che avrete potuto prendere. Certo, con un po' di pratica la situazione si fa un po' più semplice ma il problema è che avanzando nell'avventura anche la curva di difficoltà si impenna (e parecchio) e questo potrebbe scoraggiare i meno duri e tenaci. Lo ripetiamo
No Place for Bravery è un titolo violento che non lascia scampo agli incerti e che vi farà sudare oltre le sette camice.
L'arte e la tecnica di No Place for Bravery
Abbiamo
adorato la direzione artistica di
No Place for Bravery, davvero. I ragazzi di Glitch Factory hanno saputo infondere nel loro gioco un carisma e un tocco davvero unico e ricercato. Le scelte cromatiche, le ambientazioni, gli avversari e lo stesso protagonista sono curati nei minimi dettagli: dalle animazioni dei personaggi fino a quelle dei fondali tutto è trattata con estrema cura. Per certri versi No Place for Bravery ci ha ricordato
Children of Morta: nei due titoli abbiamo notato la stessa cura per i dettagli e per il mondo di gioco (e anche uno stile estetico per molti tratti simile).
Abbiamo avuto modo di
giocare a No Place for Bravery sia su Nintendo Switch che su Steam Deck e dobbiamo dire che siamo rimasti piacevolmente colpiti da entrambe le versioni. Dobbiamo però fare un appunto: il titolo non è stato rilasciato esente da bug e prima della serie di piccole patch successive risultava a tratti ingiocabile o con gravi bug. La situazione ora sembra normalizzata e quando starete leggendo queste righe non dovreste incontrare una situazione simile a quella che ci siamo trovati davanti noi.
Buona la colonna sonora e gli effetti audio, perfettamente allineati con la produzione e con l'atmosfera generale del titolo.