La vita e la morte
Oggi parliamo di un titolo capace di toccare le corde del vostro cuore, un titolo che fece la sua comparsa su Kickstarter con un altro nome:
Once upon a coma. Dal suo annuncio ai giorni nostri ne è passata di acqua sotto i ponti, il titolo ha cambiato nome diventando
Neversong, è stato pubblicato su PC e console e anche sul servizio Apple Arcade oltre che su dispositivi mobili. Seguiteci quindi nell'analisi dell'ultima fatica dei ragazzi di
Atmos Games e
Serenity Forge, seguiteci nella nostra
recensione di Neversong per XBOX One.
La trama di Neversong
Prima di raccontarvi l'
incipit narrativo di Neversong ci preme fare una piccola introduzione: il primo punto di cui vogliamo parlarvi è la longevità: Neversong è un gioco che vi condurrà ai titoli di coda in una manciata d'ore, se non siete tra gli utenti che si fermano incantati dai panorami offerti dal titolo lo finirete realisticamente in meno di tre ore, ma non fermatevi qui, non lasciatevi ingannare dal tempo di gioco, in
Neversong è l'esperienza che conta. Il secondo punto di cui vogliamo parlarvi riguarda gli argomenti toccati, il titolo di
Atmos Games e
Serenity Forge è capace di trattare argomenti delicatissimi come la perdita di una persona cara con una delicatezza e coscienza decisamente fuori dalla norma. Non è facile parlare di morte in modo adulto in un videogioco ma gli sviluppatori sono riusciti appieno nel loro intento.
Parliamo quindi della trama,
Neversong vi mette nei panni di
Peet, un ragazzo che si risveglia da un coma e che non ritrova di fianco a se la sua fidanzata,
Wren. Non è solo la mancanza di Wren a preoccupare Peet, tutto il mondo intorno a lui sembra infatti modificato, cupo e gli adulti non sono più gli stessi. In effetti a
Neverwood sembra che tutti "i grandi" cerchino di eliminare Peet e gli altri ragazzi, sembra li vogliano eliminare senza alcuna pietà. Peet non è però solo, alcuni amici lo aiuteranno a superare gli ostacoli che si presentano sul suo cammino. Non andremo oltre, come vi abbiamo accennato prima arriverete ai titoli di coda nell'arco di un pomeriggio e il titolo offre anche qualche colpo di scena interessante.
Neversong è localizzato in italiano, sottotitoli e interfaccia sono completamente tradotti quindi, anche se non conoscete perfettamente l'inglese, riuscirete a seguire per filo e per segno le avventure di Peet. Tra l'altro la traduzione è anche di ottima fattura.
Il gameplay di Neversong
Ok, bella l'atmosfera, interessante la trama, ma il gameplay?
Neversong è un platform 2D con una leggera influenza da
metroidvania, il titolo di
Atmos Games e
Serenity Forge sfrutta meccaniche molto semplici ma non per questo banali. Partiamo col dire che la componente platform è ben sviluppata, il sistema di platforming è ben calibrato e non abbiamo mai riscontrato problemi di sorta o morti accidentali dovute ad una cattiva programmazione. Interessante anche il sistema di crescita del nostro protagonista che acquisisce nuove abilità nel corso dell'avventura e sono proprio queste nuove abilità a permettergli di superare determinati livelli e di avanzare.
La componente da metroidvania è solo accennata, il mondo di gioco è interconnesso e per superare determinati ostacoli dovrete necessariamente recuperare nuove abilità. Non vi troverete però mai davanti a problemi impossibili da risolvere e la risoluzione dei vari enigmi sarà sempre naturale e abbastanza scontata. Anche il combat system è molto semplice e le boss battle, una volta capiti i pattern di attacco dei boss, sono risolvibili praticamente sempre al primo try.
Pad alla mano Neversong si controlla benissimo, abbiamo giocato il titolo su
XBOX One X e il controller di
Microsoft è risultato, come al solito, eccellente sotto tutti i punti di vista.
Se dobbiamo trovare un punto debole nel gameplay lo dobbiamo ricercare nella difficoltà generale del titolo che si assesta su livelli veramente bassi. Se da una parte questo rende il titolo fruibile ad una gamma di giocatori davvero vasta dall'altra non prende in considerazione chi è alla ricerca di titoli più difficili. Sia ben chiaro, difficilmente chi si approccia a Neversong lo fa perchè alla ricerca di una sfida, il titolo deve essere giocato, a nostro parere, più per l'emozioni che trasmetter e per la sua storia che non per la sua difficoltà intrinseca.
L'arte e la tecnica di Nerversong
Ed eccoci arrivati all'analisi artistica e tecnica di
Neversong. Beh, come potete vedere voi stessi dagli screen in questa pagina il titolo di
Atmos Games e
Serenity Forge ha sicuramente carisma ed offre una visione del suo mondo originale e unica.
Neversong risulta infatti assolutamente riconoscibile nella moltitudine di produzioni indie che affollano il mercato. Il mondo di
Neverwood è diviso in sei ambienti tutti molto evocativi e caratteristici, girovagando per questo onirico regno vi imbatterete in ambienti e personaggi bizzarri, alle volte amichevoli altre molto meno. Siamo però sicuri che vi porterà qualcosa di questo mondo sempre con voi una volta arrivati ai titoli di coda.
Niente da dire sul comparto tecnico,
Neversong non ha mostrato il fianco a problemi di sorta durante le nostre partite su
XBOX One X, ottima la fluidità generale e la cura posta sia nella realizzazione degli ambienti che nelle animazioni dei personaggi. Anche il comparto audio del titolo ben si sposa con il mood generale della produzione, comparto audio che riesce a dare maggior risalto all'estetica horror della produzione senza però mai scadere nella banalità.
Chiudiamo con una piccola nota a margine che riguarda il pianoforte presente a
Neverwood e nella colonna sonora del titolo. Lo strumento consentirà a Peet di sbloccare le varie aree del mondo di gioco e sono proprio le note del piano quelle che vi accompagneranno durante le vostre avventure attraverso l'onirico e ricco d'insidie mondo di gioco.