Di Dungeon e Morte
Namco Bandai e
Harebrained Schemes presentano
Necropolis, un nuovo rogue like che ha tutte le carte in regola per attirare l'attenzione di molti, almeno sulla carta. Se esplorare labirintici dungeon in compagnia di un personaggio a scelta tra un bruto (o una bruta) o una canaglia menando fendenti a destra e a manca vi intriga continuate a leggere la recensione di
Necropolis per sapere di che morte morire (nel vero senso della parola)!
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Là nei dungeon con Annette
Possiamo definire Necropolis un rogue like multiplayer dove regna una componente che ha sempre suscitato curiosità e timore: il
permadeath. Sì, una volta che morirete il vostro personaggio con tutte le sue abilità e tutto il suo inventario se ne andranno per sempre con lui, e in un gioco come
Necropolis perdere tutti i proprio progressi può essere una situazione decisamente poco piacevole.
Avete davanti a voi una sola possibilità (per il vostro personaggio) di esplorare quanti più livelli e stanze possibili dei vari dungeon.
Già questa premessa farebbe di
Necropolis un titolo non adatto ai deboli di cuore, ma questa affermazione è vera solo in parte. Il sistema di gioco è invece affrontabili da molti utenti e permette, a chi vuole impegnarsi, di ricevere grandi soddisfazioni dal titolo.
C'è un'ultima cosa da tenere presente prima di iniziare a parlare della storia di
Necropolis, il suo combat system. Necropolis presenta infatti un combat system decisamente punitivo, alla Dark Souls per dirla tutta, dove la parata, l'affondo e le varie azioni sono regolate dalla stamina. Non solo la barra della stamina avvicina
Necropolis al capolavoro di
FROM Software (dal quale eredita anche lo stesso sistema di comandi) ma anche, e sopratutto, il fatto che un errore in combattimento potrebbe costarvi la vita, e questo in un titolo con il permadeath può diventare un problema.
Tanto tempo fa, in un dungeon lontano lontano
Parlare di trama in
Necropolis è difficile, difficile perchè non c'è una narrazione forte e il giocatore si trova catapultato in un mondo desolato e lugubre, dove sembra regnare l'oscurità. A far da contraltare a tutto questo il titolo è impregnato di un'ironia di fondo, dove una voce in terza persona si prende, più volte, gioco del giocatore. Questo modo di rendere tutto un po' goliardico stona un po' troppo con le tinte scure del titolo, rendendolo all'inizio anche piacevole ma, con il proseguire dell'avventura inutile o non incisivo.
Sostanzialmente vi troverete all'interno di un dungeon, ogni volta diverso, e dovrete affrontarne i dieci livelli per giungere alla fine del gioco.
La nota positiva è che potrete affrontare il gioco in coop fino a quattro giocatori, dividendo con gli amici il fardello di affettare nemici uno dopo l'altro.
Low poly che passione
Tecnicamente parlando Necropolis espone il lato migliore di se, il gioco presenta infatti una grafica low poly originale e ottimamente realizzata.
Il team creativo del titolo ha svolto un lavoro eccellente ed è riuscito a creare un titolo che si allontana dalle attuali produzioni presenti sul mercato e a creare un colpo d'occhio che vi lascerà di stucco.
Graficamente parlando gli ambienti, gli avversari e tutto quello che vi circonda non ha dettagli perfettamente definiti ma l'insieme lascia quanto meno stupiti. La scelta della palette cromatica, lo stile intrinseco del gioco lo pongono su un livello molto alto.
Dal punto di vista del sonoro non c'è molto da segnalare, le vostre esplorazioni per i dungeon saranno accompagnate più dai rumori del combattimento che non da una colonna sonora che vi resterà impressa nella memoria.