Sudore sul parquet
Questo periodo è senza ombra di dubbio quello preferito degli appassionati di basket (soprattutto di quello videoludico): è infatti questo il periodo dell'anno in cui
2K rilascia la nuova versione del suo simulatore di basket, stiamo ovviamente parlando di
NBA 2K21. Come ogni anno il titolo cestistico sviluppato da
Visual Concepts presenta la sua nuova release e, dopo l'
ottimo lavoro svolto con NBA 2K20 lo scorso anno, ci aspettiamo grandi cose da questa nuova versione. Se volete scoprire come se la cava seguiteci nella nostra
recensione di NBA 2K21 per XBOX One.
La trama di NBA 2K21
Anche nei titoli sportivi la componente narrativa sta diventando, pian piano, un elemento importante delle produzioni. Se qualche anno fa acquistare un titolo sportivo voleva dire, in buona sostanza, giocare a campionati, partite singole o eventi multiplayer nel corso degli anni abbiamo visto crescere l'elemento narrativo. Senza ombra di dubbio i titoli della serie
NBA 2K sono stati da sempre alfieri di questo concetto e, anche quest'anno, i ragazzi di
Visual Concepts hanno fatto del loro meglio per confezionare una modalità single player interessante e, dobbiamo dirla tutta, ci sono riusciti alla grande.
Se in
NBA 2K20 la storia che veniva narrata era già molto interessante e avvincente con
The Long Shadow gli sviluppatori californiani hanno voluto dare un impronta ancora più cinematografica alla componente single player. La modalità
La Mia Carriera di
NBA 2K21 ci mette nei panni di Junior, un giovane ragazzo con la passione del basket, passione che gli è stata trasmessa dal padre, un giocatore professionista che non è mai riuscito a sfondare nel mondo del basket di alto livello. E' proprio all'ombra di nostro padre che dobbiamo crescere, migliorare e passare dai campi di basket del liceo fino a calcare il parquet dei più importanti stadi dell'NBA. Non potevano ovviamente mancare momenti più e meno epici e anche piacevoli divagazioni sull'argomento che ci aiutano ad approfondire la vita e le sensazioni di Junior. Per dare ancora più importanza all'impianto narrativo
2K ha messo sul piatto volti noti del cinema e delle serie TV come
Mireille Enos,
Jesse Williams e giocatori come
Damian Lillard e
Zion Williamson.
Ovviamente
The Long Shadow è la porta d'ingresso principale ad una vera e propria marea di contenuti, quest'anno
NBA 2K21 vanta l'ingresso della scena sportiva liceale che va ad aggiungersi all'NBA e alla WNBA (la Women's National Basketball Association).
La Mia Carriera,
Il mio Team,
le competizioni singole e i vari
campionati sono parte della proposta che 2K ha messo sul piatto oltre ad un rinnovato "campetto" che quest'anno funge da hub centrale per la componente più social della produzione. Dimenticatevi le periferie grigie dell'America metropolitana, il quartiere è ambientato sulla costa californiana in un setting ricco di spiagge e palme, tutto decisamente più soleggiato. Infine se non conoscete l'inglese non temete,
NBA 2K21 è localizzato in italiano e potrete seguire le vicende di Junior senza problemi anche se non avete dimestichezza con la lingua d'Albione.
Il gameplay di NBA 2K21
Se il comparto narrativo di
NBA 2K21 ha indubbiamente subito un boost quest'anno (così come la componente contenutistica), anche sul fronte del gameplay ci sono delle novità di cui discutere e fondamentalmente gli argomenti da trattare sono due: uno il gameplay pad alla mano e l'altro relativo all'annoso problema delle microtransazioni. Partiamo proprio da questo punto perchè è forse l'elemento che ha fatto molto discutere (esattamente come successe l'anno scorso, ne avevamo parlato anche noi nella nostra
recensione di NBA 2K20). Il problema delle microtransazioni (impersonificate nei
VC Points) è che quest'anno vi obbliga a fare delle scelte non propriamente facili.
NBA 2K21 vi permette di utilizzare i VC Points sia per la modalità
La Mia Carriera che per la modalità
Il mio Team e fin qui, tutto bene, il problema nasce però dal fatto che il conto dei VC Points è comune a queste due modalità e che quindi sarete costretti a decidere quali delle due modalità "castrare" poichè il budget non è infinito (al netto di non fare acquisti compulsivi di moneta in game ovviamente). Purtroppo anche quest'anno quindi le microtransazioni intaccano pesantemente l'economia di gioco ed è un peccato perchè ci sarebbe piaciuto poter dire il contrario.
Lasciando da parte le odiate microtransazioni,
pad alla mano NBA 2K21 si lascia giocare alla grande anche se, quest'anno, hanno trovato posto due novità molto importanti che, siamo sicuri, creeranno non pochi grattacapi ai giocatori di vecchia data. Non preoccupatevi, il gameplay è sempre fluido, i movimenti dei giocatori sono sempre ultra-realistici e in generale le sensazioni che si provano giocando a NBA 2K21 si avvicinano molto a quelle di una partita vera,
i ragazzi di Visual Concepts hanno però fatto una scelta molto coraggiosa: hanno modificato il sistema di tiro. Per farla breve, ora tirare a canestro è diventata un'operazione più difficile, se prima potevamo fare affidamento su un sistema che premiava sì la precisione ma anche le caratteristiche tecniche del giocatore, nel nuovo sistema la bravura "tecnica" ha un ruolo molto più importante. Per tirare a canestro ora dovrete usare la levetta destra e dosare la forza tramite un indicatore a video dovrete avere i riflessi pronti per lasciare andare il tutto nel momento giusto. Era lecito aspettarsi una rivoluzione dalla parte del pubblico e infatti così è stato, nel momento in cui leggerete queste righe i ragazzi di
Visual Concepts hanno pubblicato una patch che "sistema" il problema riportando (almeno nelle modalità più semplici) il vecchio sistema di tiro.
Non ci sono però solo brutte notizie, il nuovo sistema di dribbling con la levetta, molto più fluido rispetto all'anno scorso e, in generale è migliorato anche il feedback dei comandi. Abbiamo giocato
NBA 2K21 su
XBOX One X e dobbiamo dire di esserci trovati molto bene con i controlli. Per il resto
Visual Concepts si è limitata a limare e migliorare ulteriormente piccoli dettagli che i fan hanno segnalato, ottima come sempre la gestione della fisica: realistica ma mai eccessivamente frustrante.
L'arte e la tecnica di NBA 2K21
Per parlare di grafica, direzione artistica e tecnica dobbiamo necessariamente dividere il discorso in due tronconi, da una parte lo stato dell'arte attuale e dall'altra quello che sarà nella release dedicata a
Playstation 5 e
XBOX Series X/S. Che la grafica della serie NBA 2K sia sempre stata un elemento curato e, per certi versi, portante della produzione è cosa nota, gli sviluppatori californiani ci hanno infatti abituato sempre bene sotto questo punto di vista e
NBA 2K21 non è assolutamente da meno. I dettagli dei personaggi, degli stadi e degli ambienti sfiora il maniacale, qualche calo lo si nota solamente nella modalità carriera in elementi non centrali della scena (personaggi secondari, ambienti di passaggio ecc), per il resto il lavoro svolto è eccellente come sempre. Ora vogliamo vedere cosa hanno in serbo 2K e Visual Concepts per le piattaforme di nuova generazione.
Proprio sulle piattaforme di nuova generazione dobbiamo fare una precisazione: NBA 2K21 non sarà "automaticamente adattato alle nuove console", o meglio, se acquistate le versioni base del titolo potrete giocarci su XBOX One o Playstation 4 senza godere di upgrade tecnici delle versioni PS5 e XBOX Series X. Solo la versione Mamba Forever Edition (quella dedicata al compianto Kobe Bryant) avrà infatti l'upgrade gratuito alle versioni Playstation 5 e XBOX Series X (rispettivamente). Valutate quindi bene che versione acquistare onde evitare di trovarvi a dover riacquistare il gioco per poterlo giocare (degnamente) sulle nuove console.
Arriviamo infine alla componente tecnica anche se non c'è molto da dire, su
XBOX One X NBA 2K21 si è comportato egregiamente senza prestare il fianco a rallentamenti o problemi di alcun tipo, in alcuni casi abbiamo riscontrato problemi di matchmaking ma niente che non si possa risolvere con una patch o con delle correzioni successive. Il frame rate è sempre rimasto stabile e, se dobbiamo proprio indicare un difetto possiamo evidenziarlo in qualche caricamento un po' troppo lungo ma niente che possa inficiare il gameplay. Buona come sempre la componente audio, dalla soundtrack al commento (in inglese) delle partite fino ai suoni e rumori ambientali che riescono a creare perfettamente l'aria che si respira negli stadi Americani.