Uomini, a me!
In un periodo in cui
Il trono di spade e altri romanzi fantasy / medioevali la fanno da padrona alcuni giochi, magari anche meno conosciuti al grande pubblico, stanno ritrovando il meritato interesse.
Mount & Blade: Warband si annovera proprio in questa schiera di titoli.
Indossiamo elmo e armatura e addentriamoci quindi nel regno di Calradia per plasmarne le sorti o semplicemente per vivere un'avventura.
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Di dame e cavalieri, banditi e mercanti
Iniziamo subito col dire che
Mount & Blade: Warband non ha una trama definita, il giocatore non è infatti chiamato a salvare il regno o la principessa di turno, il giocatore è chiamato a
vivere la sua avventura nel regno di Calradia con tutto ciò che questa decisione comporta.
Si, avete capito bene, non c'è un modo giusto o sbagliato di giocare a
Mount & Blade: Warband il gioco ci lascia liberi di scegliere come essere giocato.
All'inizio della nostra avventura un editor di personaggi ci permetterà di creare il nostro alter ego. Come siamo abituati anche da altri titoli potremo scegliere i dettagli fisici del nostro eroe, la definizione di colori e forme della faccia e attributi e specialità che ne definiranno le capacità.
Una volta che avremo dato vita al protagonista ci verrà chiesto quale sarà la nostra origine, questa sarà la prima scelta che, in parte, modificherà la nostra avventura.
Nel nostro gameplay abbiamo impersonato il figlio di una nobile casa caduta, la cui aspirazione era quella di tornare al potere, nulla ci avrebbe vietato di iniziare come contadino o come mercante.
Chi di spada ferisce, di spada perisce
In
Mount & Blade: Warband possiamo imparare tutto quello che c'è da conoscere sul combattimento tramite un comodo tutorial, potete vedere nel video in alto alla recensione la nostra "blind run" del tutorial iniziale. Come viene spiegato nel video in
Mount & Blade: Warband non esiste la magia, il gioco è infatti ambientato nel medioevo, non in epico fantasy. Lo stile di combattimento è ricercato e particolare, il button mashing non premierà i vostri combattimenti.
Quando impugnerete l'arco dovrete prestare attenzione a come mirate poichè le frecce rispondono alla gravità e quindi la loro traiettoria non sarà esattamente in linea retta, quando invece userete le balestre la traiettoria del colpo sarà completamente diversa. L'utilizzo di armi bianche è anch'esso da apprendere e da fare proprio, prima di ottenere dei risultati eccellenti. Questi sono solo esempi per introdurre un concetto molto chiaro in Mount & Blade: non è un gioco per chi vuole la partita "mordi e fuggi".
Per essere goduto appieno e per poterne trarre soddisfazioni Mount & Blade: Warband ha bisogno che il giocatore gli dedichi tempo, tempo a completare le quest, a scoprire l'area di gioco, a fare esperienza nei combattimenti e a reclutare gente dai villaggi per creare un proprio esercito (nel caso vogliate seguire una via militare di approccio al gioco).
Un altra caratteristica del gioco che potrà lasciare dei giocatori a bocca aperta sono le battaglie campali che potrete gestire una volta che avrete un esercito adeguato, nella mappa del gioco vedrete infatti muoversi delle "pedine" con dei numeri e la fazione di cui fanno parte, potrete decidere di attaccarli e, in questo caso, il gioco vi proporrà la battaglia, e vi chiederà se vorrete combatterla anche voi o se gestirete le sorti della battaglia dal tavolo di comando.
L'amor che move il sole e l'altre stelle
Dal punto di vista tecnico
Mount & Blade: Warband non può essere annoverato tra i titoli da ricordare di questa generazione di console (e forse nemmeno di quella prima), se da una parte troviamo texture a risoluzione più alta rispetto al passato e modelli poligonali leggermente più definiti, dal punto di vista grafico siamo indietro anni rispetto alle produzioni attuali.
Questo è però un problema marginale, il gioco ha tutto quello che serve per poter essere giocato anche senza avere una grafica tripla A. Il ciclo di giorno e notte, il passare delle stagione e dell'avvicendarsi dei regnanti e delle interazioni politiche è il vero fulcro del gioco, non il numero di poligoni mossi a schermo.
Stesso discorso vale per il comparto audio, non vi resterà impresso e non ne sentirete le mancanza una volta spento il gioco.
Al netto dei dettagli espressi poco fa, alcuni scorsi lasciano comunque il sorriso sulla bocca di chi sta giocando, regalando tramonti epici.
L'uomo del (Mod)nte ha detto no
Una delle caratteristiche che hanno reso una piccola perla di lavoro di
Taleworlds Entertainment è il supporto che la comunità ha dato al titolo fin dal suo primo rilascio su PC. La comunità ha infatti aiutato il team di sviluppo con suggerimenti, consigli e, quando ne ha avuto l'occasione, anche tramite mod. Sono state create mod di ogni genere per
Mount & Blade: Warband ma, inspiegabilmente, sono state escluse dalle versioni console del titolo. Questo è un vero peccato, perchè alcune mod propongono mondi a tema "Signore degli anelli" o "Cronache del ghiaccio e del fuoco" e a nostro parere questa poteva essere una buona caratteristica per spingere la vendita del titolo.
Ultima pecca,
Mount & Blade: Warband non è localizzato in italiano, dovrete giocare tutto il gioco in inglese, niente di trascendentale ma è giusto ricordarlo per dovere di cronaca.