Attorno al falò
Dark Souls ha senza ombra di dubbio tracciato un solco nel mondo dei videogiochi, ha tirato una linea netta di demarcazione che ha diviso il pubblico e la critica creando un vero e proprio esercito di seguaci. Il successo che il titolo di
FROM Software ha ottenuto è dovuto ad un'alchimia quasi unica nel mondo dei videogiochi:
Hidetaka Miyazaki ha saputo unire una lore criptica ed evocativa a meccaniche di gameplay che andavano in aperta controtendenza rispetto a tutte le produzioni presenti sul mercato. Questo creò un vero e proprio genere a parte, i cosiddetti
Soulslike: titoli dotati di un livello di difficoltà elevato e dove la morte gioca un ruolo centrale del gameplay. Oggi siamo qui per parlarvi dell'ultimo arrivato in questo campo: stiamo parlando di
Mortal Shell, opera prima dei ragazzi di
Cold Simmetry (pubblicato da
Playstack). In questi giorni avrete sicuramente sentito parlare del titolo ed oggi siamo qui a parlarvene, quindi mettetevi comodi e seguiteci nella nostra
recensione di Mortal Shell per XBOX One.
La trama di Mortal Shell
Prima di parlare della
trama di Mortal Shell vogliamo fare un po' di chiarezza riguardo le somiglianze del titolo
Cold Simmetry con
Dark Souls. Anche solo guardando gli screen che trovate in queste pagine o dando un occhio ai
video di Mortal Shell pubblicati in queste settimane ci si rende conto di quanto
la somiglianza col capolavoro FROM Software sia marcata. Dobbiamo però fare una piccola precisazione e, per quanto ci riguarda, più che a Dark Souls, Mortal Shell guarda a
Demon Souls vero capostipite della saga. Esattamente come il primo lavoro di FROM Software (almeno per quanto concerne gli action/adventure dark fantasy), anche
Mortal Shell presenta dei difetti più o meno marcati, ma l'hub centrale che il nostro ignoto protagonista utilizza ci ha ricordato più il Nexus di
Demon Souls piuttosto che il Santuario del Legame del Fuoco di Darks Souls, anche qui infatti troviamo i personaggi e anche da qui possiamo decidere verso che "regno" addentrarci. Questa intro serve solo per cercare di guardare all'opera prima di Cold Simmetry come, appunto, un opera prima e non esporlo direttamente contro un titolo che aveva già avuto una certa "esperienza passata" (se così possiamo chiamarla) come Dark Souls.
Che lega invece i due titoli (o le due saghe) in modo decisamente stretto, è la
lore criptica che entrambi i titoli portano al giocatore, ve lo anticipiamo: non parleremo della trama di
Mortal Shell in modo esaustivo, il titolo non ha una longevità assurda e parte del divertimento e della scoperta sta proprio nell'andare a cercare i vari riferimenti e rimetterli insieme per scoprire cosa è successo al mondo di gioco prima (e dopo) il nostro passaggio. Esattamente come in Dark Souls (o in Demon Souls), anche in Mortal Shell le vicende avvengono in un mondo in rovina, combattuto (in questo caso) da una guerra eterna e logorante che ha portato il mondo ad un degrado lampante. In Mortal Shell rappresentiamo un essere nato dalla terra, non abbiamo un nome e il personaggio si mostra a noi come un fascio di muscoli, senza armi o armature, tutto questo almeno fino a quando non troviamo il primo involucro (nel gioco potremo possederne fino a quattro), esseri ed eroi vissuti molti anni prima di cui noi potremo prendere possesso.
In
Mortal Shell non ci nutriremo delle anime dei nostri avversari ma dovremo raccogliere il
Tar, moneta di scambio universale nel mondo di gioco che ci permetterà di accrescere le caratteristiche del nostro protagonista, stessa moneta che rischieremo di perdere nel caso abbandonassimo prematuramente il campo di battaglia. Nel mondo di gioco avrete la possibilità di conoscere diversi personaggi, una tra queste è un vero e proprio punto di riferimento per i videogiocatori:
Sorella Genessa, figura criptica che ci permetterà di potenziare il nostro personaggio e, saltuariamente, avere informazioni sul mondo di gioco e la sua storia.
Come vi abbiamo anticipato poco sopra non vi racconteremo altro per non rovinarvi alcuna sorpresa, sappiate inoltre che
Mortal Shell è localizzato in italiano e quindi potrete seguire le vicende del protagonista e del mondo di gioco senza problemi anche se non conoscete l'inglese.
Il gameplay di Mortal Shell
Eccoci quindi a parlare, finalmente, del
gameplay di Mortal Shell, il gameplay motivo principale per cui siamo qui a parlare del titolo. "E' difficile come Dark Souls", "Puoi aprire la guardia come in Sekiro", ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori in questi giorni, la corsa alla ricerca dei titoli
FROM Software si è fatta ovunque spasmodica. Ci piacerebbe però analizzare il titolo senza eccessivi paragoni con Dark Souls e compagni. Vediamo insieme quali sono i punti cardine del gameplay ed analizziamoli, andiamo con ordine.
Partiamo con la
difficoltà: si
Mortal Shell è un titolo difficile e punitivo, un titolo che non ammette errori (o meglio, non troppi) e che vi obbliga ad migliorare voi stessi per poter proseguire nell'avventura. In
Mortal Shell il nostro protagonista può impossessarsi di dei gusci di guerrieri, questi involucri gli consentono di mutare le sue caratteristiche, ecco quindi che potrete prendere la parte (nel vero senso della parola) di un crociato, di un guerriero, di una sorta di mago e di un accolito. Nel corso della narrazione scoprirete anche i nomi e le storie dietro questi personaggi. Vi basti però sapere che il sistema di combattimento cambierà radicalmente a seconda del guscio che utilizzerete e che insieme al guscio dovrete portarvi dietro anche la sua relativa arma.
E arriviamo al secondo punto: armi ed equipaggiamenti: in
Mortal Shell non avrete decine e decine di armi a disposizione, non potrete creare le combinazioni e i template di personaggi oche avete visto in altri titoli, in Mortal Shell prima imparate ad usare correttamente le armi in dotazione e prima smetterete di perire sotto i colpi degli avversari. Il sistema di combattimento vi permette di parare grazie al
Sigillo Ossidato, uno strumento molto potente che vi consente, inoltre, di aprire un varco nelle difese avversarie. Come in
Dark Souls (e qui dobbiamo citarlo), anche in
Mortal Shell la stamina veste un ruolo fondamentale, tenere sotto controllo questo parametro vi consentirà di non arrivare al limite e vedervi quindi impreparati contro gli avversari.
Un'altra caratteristica particolare di
Mortal Shell risiede nella sua meccanica di
gestione della morte: una volta che verrete colpiti a morte verrete scagliati fuori dal vostro guscio e basterà un singolo colpo anche inferto dal più piccolo avversario per mettervi KO e farvi perdere tutti i Tar guadagnati fino a quel momento. Ovviamente potete rientrare nel guscio e tornare a combattere (oppure combattere senza il vostro guscio) ma le cose si complicano di parecchio. Inoltre Mortal Shell vi mette a disposizione il
meccanismo della pietrificazione in grado di assorbire i colpi degli avversari.
Infine dovete tener presente che in
Mortal Shell avrete a che fare con un costante backtraking. Ogni volta che inizierete un nuovo livello il vostro compito principale sarà quello di arrivare dal boss di turno, eliminarlo e recuperare la sua ghiandola. Una volta che avrete eliminato il boss e recuperato la ghiandola il mondo di gioco cambierà radicalmente intorno a voi, sia dal punto di vista estetico che degli avversari. Nuovi nemici si pareranno dinnanzi a voi e dovrete tornare all'hub centrale per poter procedere oltre. Un ultima cosa che potete fare nell'hub centrale riguarda la crescita del personaggio: grazie al
Tar potrete potenziare i vostri gusci e rendervi la vita più facile.
Pad alla mano abbiamo trovato
Mortal Shell molto reattivo, qualche bug qua e la ci ha creato qualche grattacapo (non possiamo negarlo), ma durante le nostre partite su
XBOX One X, abbiamo trovato il sistema dei comandi decisamente buono, sia per la disposizione dei tasti che per il suo feeling di gioco.
L'arte e la tecnica di Mortal Shell
Sotto il profilo tecnico e artistico vanno fatti due discorsi separati: da una parte troviamo un comparto artistico ispirato che prende spunto dai lavori
FROM Software ma che è in grado di reggere l'universo narrativo interamente sulle sue spalle, mentre dall'altra troviamo un comparto tecnico d'effetto ma che presta il fianco a qualche bug e problema di troppo.
E' indubbia la passione che i ragazzi di
Cold Simmetry hanno messo nel creare il mondo di gioco, nel costruire una lore che rimane nascosta e criptica (a volte anche troppo) che catapulta il giocatore in un mondo in rovina, devastato da una guerra continua. Questo di rispecchia in ogni oggetto, personaggio e ambiente che vedrete, la putrefazione e gli effetti delle maledizioni sono ovunque. Ottime le scelte cromatiche e molto buona la resa generale degli ambienti.
Sotto il profilo tecnico invece ci troviamo davanti a qualche incertezza di troppo, niente che qualche patch non possa correggere, e niente di cui poter troppo "incolpare" gli sviluppatori. Dobbiamo sempre ricordarci che il team di sviluppo è composto da sole quindici persone e che, comunque, la resa finale è ottima. Molto buona anche la colonna sonora che rispecchia le atmosfere e le ambientazioni.