Capcom riparte da capo con una delle sue saghe piu' amate, Monster Hunter World si affaccia al grande pubblico e il risultato e' sconcertante!
Oggi parliamo di uno dei titoli più importanti di inizio anno: Monster Hunter World. Capcom, per la prima volta in questo franchise ha aperto a tutti i tipi di giocatori, dai casual agli hardcore gamer e questa è, forse, la più grande e importante novità di questo nuovo capitolo. Fermatevi tutti voi con le facce schifate, no, Monster Hunter non è diventata una commercialata per bambini con le mani sporche di Nutella, Capcom è riuscita nell’impresa di rendere il titolo davvero accessibile a tutti.
Monster Hunter World si mostra subito al giocatore con una presentazione che fa dell’epicità la sua arma principale, una introduzione quasi cinematografica che ha come unico scopo quello di farci focalizzare sulla cosa più importante di questa imponente produzione: il mondo di gioco. Già quel “World” nel titolo avrebbe dovuto far drizzare le orecchie dei più attenti, ma dopo aver assistito ai primi momenti dopo l’avvio del gioco diventa lapalissiano per chiunque.
La Quinta Flotta, è qui che che ci troviamo, a bordo di una nave diretta verso il Nuovo Mondo, un mondo che nasconde insidie e segreti, un mondo carico di promesse e grandi pericoli.
La nostra presenza qui, insieme a quella di molti altri, è dare una risposta ad una domanda che la Gilda dei Cacciatori si pone da quasi cinquant’anni: “Perchè i Draghi Anziani affrontano infinite intemperie per arrivare sulle sponde del Nuovo Mondo e porre li la loro dimora? Cosa li spinge fin quaggiù?”.
E cercando una risposta a questo quesito che siamo partiti, carichi di speranze e preoccupazioni, per la volta di questo Nuovo Mondo. Monster Hunter World non ha una trama che fa della narrazione il suo punto focale, non guiderà il giocatore per mano ne cercherà troppo spesso di forzare le scelte che ognuno di noi prenderà.
La trama messa in pista dagli sviluppatori è piuttosto un meraviglioso pretesto per farci affrontare indescrivibili avventure nel mondo di Monster Hunter World. Costituita da tre diversi archi narrativi che ci guidano nelle nostre avventure, la narrazione aiuta il giocatore ad esplorare, condividere e vivere le proprie avventure in un mondo stupendo.
Ed eccoci a parlare del nocciolo duro della produzione Capcom, di quella parte che ha fatto della saga di Monster Hunter una piccola, preziosissima perla di rara bellezza. Chiunque abbia giocato un Monster Hunter sa esattamente di cosa stiamo parlando, di tutte quelle meccaniche delicate e complesse che regolano ogni azione che intraprendiamo e che rendono ogni combattimento una danza all’ultimo colpo, una sorta di duello all’ultimo sangue, voi contro la bestia, come se nell’universo nulla contasse più di quel singolo confronto.
Anche il nuovo Monster Hunter World va nella medesima direzione ma, a differenza dei suoi predecessori, si apre anche ai novizi, a tutti coloro che non hanno mai giocato un Monster Hunter e che non sanno le basi e che magari non si definiscono “hardcore gamer”. Fermi appassionati del titolo Capcom, non abbandonate la recensione proprio ora, il vostro titolo preferito è infatti rimasto lo stesso nelle meccaniche che voi sono tanto care, o meglio, per voi veterani della caccia sarà tutto come sempre, state tranquilli Capcom non ha semplificato nulla, ha “solo” stratificato l’esperienza di gioco.
Subito dopo l’introduzione al gioco verrete infatti tirati nel tipico tutorial iniziale che consentirà a chiunque di apprendere le meccaniche di base, in modo sequenziale e semplice, limando il gradino della curva di apprendimento non di poco.
Per i novizi questa è acqua fresca nel deserto, mentre per i veterani risulta un piacevole ripasso delle vecchie meccaniche e delle novità che sono state introdotte. Il punto centrale dell’esperienza è, come sempre, la caccia, il recupero e l’eliminazione di bestie incredibili che sembrano uscite da racconti fantasy sotto steroidi. I biomi che compongono il nuovo mondo non sono solo semplici “sfondi” dove andiamo a combattere i giganteschi mostri di turno, ma veri e propri micromondi da imparare a sfruttare e in cui vivere le nostre avventure. L’avanzamento nel gioco viene scandito dagli incarichi principali (nove in totale) che crescono di difficoltà in modo crescente ma senza risultare proibitivi e, a contorno, il titolo offre una serie di side-quest che vanno dal classico “recupera X uova di [nome mostro]” a più interessanti missioni di esplorazione.
Monster Hunter World può essere giocato sia in solitaria che in cooperativa, il meglio della produzione Capcom esplode nelle missioni di gruppo, è qui che Monster Hunter World sprigiona il suo più ampio potenziale, ma non bisogna assolutamente pensare che affrontare il gioco in modalità single player sia in qualche modo meno gratificante.
Da un certo punto di vista Monster Hunter World è un po’ come Dark Souls, puoi giocarlo sia in solitaria che in coop, puoi decidere come affrontare i vari avversari e come prepararti ai combattimenti e alle insidie del mondo di gioco. La varietà di armi messa in campo per questa versione è davvero incredibile, si passa dagli spadoni ad archi, da spade/asce al dual wield più spiccato. Ogni arma ci permette di affrontare il mondo di gioco e gli avversari in modo diverso e più adatto alle nostre esigenze. Molto alta è anche la personalizzazione del nostro alter ego, sia dal punto di vista dell’editor del personaggio che degli equipaggiamenti e delle armature.
Dulcis in fundo Monster Hunter World ci offre anche un companion, un piccolo gatto che potremo personalizzare a nostro piacimento e che possiamo portare con noi nelle nostre avventure.
Se fino a quando detto fin qui eleva l’ultima fatica a capolavoro senza se e senza ma, anche dal punto di vista artistico e tecnico possiamo continuare per la stessa linea d’onda. Monster Hunter World mostra infatti una direzione artistica davvero eccezionale che riprende i dettami dei capitoli precedenti offrendo però un risultato migliore dal punto di vista estetico proprio in virtù delle piattaforme su cui l’ultimo capitolo della saga gira.
XBOX One e Playstation 4 fanno girare il titolo alla grandissima e le cose migliorano ancora quando parliamo di XBOX One X o Playstation 4 Pro. Oltre a fatto che, come potete vedere voi stessi dagli screen la resa visiva è davvero eccezionale Monster Hunter World è anche molto leggero, sia dal punto di vista del motore di gioco che dello spazio occupato dalle texture e dal gioco in generale.
Poco prima della release ufficiale, quando circolavano le voci sulla dimensione richieste dal gioco in molti si erano detti preoccupati perché si pensava che la resa grafica del titolo ne avrebbe risentito, possiamo tranquillizzare tutti: Monster Hunter World è dannatamente bello da vedere, e anche da ascoltare. Tornando a parlare di direzione artistica vi possiamo assicurare che resterete a bocca aperta la prima volta che metterete piede ad Astera, un po’ per le architetture e un po’ per quello che riuscirà a trasmettervi.
Guardare l’oceano dalla piazza della forgia al tramonto è un’immagine che vi resterà impressa per parecchio tempo. Ottimo anche il netcode, nella nostra prova su XBOX One, non ci siamo imbattuti in nessun tipo di problema come lag o disconnessioni.
Monster Hunter World è con tutta probabilità il titolo più imponente di questo inizio 2018. Capcom mette in gioco un titolo dalle potenzialità di game of the year e, anche se quest’anno ha già titoloni altisonanti in canna, nulla è da escludere. Se siete appassionati della saga di Monste Hunter questo capitolo è la summa di tutto quanto Capcom ha fatto di buono in questi anni, se invece siete novizi e non avete mai giocato prima un Monster Hunter, Monster Hunter World è il modo migliore per iniziare.
Trama 8.50
Gameplay 9.50
Arte e tecnica 9.00
imponente
godibile sia dai pro che dai neofiti
alcune missioni ripetitive
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