Correre al tempo dei coin op
Correva l’anno 1989 e in sala giochi uno dei titoli che riscuoteva un grande successo tra i ragazzi dell’epoca era
Super Off Road, un titolo di corse con visuale isometrica che faceva della sua immediatezza e semplicità il proprio cavallo di battaglia per invitarci a infilare le monetine da 200 lire nella fessura del cabinato. E ci riusciva dannatamene bene. A quasi trent’anni di distanza
VooFoo Studios ci propone il suo concetto di racing game a visuale isometrica con
Mantis Burn Racing, ma non corriamo troppo e vediamo l’offerta ludica di questo nuovo titolo di corse nella nostra recensione.
Un po’ di storia
Prima che potenti chip permettessero ai nostri occhi di vedere le meraviglie che la moderna tecnologia ci consente con ambienti 3D enormi, effetti di luce e particellari che ci fanno staccare la mascella, il mondo del gaming era fatto da tanti piccoli pixel, incasellati uno dopo l’altro.
I videogiochi hanno da sempre lavorato sulla fantasia dell’utente (spingendo più o meno sull’acceleratore dell’immaginazione a seconda del periodo) ma hanno anche sempre cercato di proporre soluzioni tecnologicamente avanzate in relazione al periodo di presentazione.
Super Of Road presentava per l’epoca un comparto visivo di tutto rispetto e soprattutto un gameplay rapido e semplice supportato da una grafica in “3D” isometrica che dava profondità al gioco, e non era una cosa da tutti i giorni.
VooFoo Studios ha voluto riprendere meccaniche e impianto strutturale del vecchio cabinato e riproporlo ai nostri giorni e il risultato è decisamente interessante, ma vediamo insieme cosa ha da offrire
Mantis Burn Racing.
Parola d’ordine immediatezza
I ragazzi di
VooFoo Studios hanno voluto concentrare tutti i loro sforzi sul gameplay di
Mantis Burn Racing proponendo una soluzione abbastanza classica ma dal risultato sicuro dal punto di vista del divertimento.
Mantis Burn Racing è infatti estremamente divertente, veloce e frenetico, e ha tutte le caratteristiche che un titolo di questa natura necessita e richiede.
I controlli sono precisi e semplicissimi da apprendere e da fare propri, con un grilletto si accelera, con uno si frena, con l’analogico sinistro si comanda il veicolo e il pulsante A dedicato al turbo, immediato, semplice ed efficace, non male come inizio.
Mantis Burn Racing fa proprio della sua semplicità di apprendimento il suo punto di forza, infatti manovrare i veicoli lungo i tracciati è estremamente immediato e divertente, non avrete a che fare con strani meccanismi o riavvolgimenti o altre stranezze, l’unica cosa che il titolo vi chiede è divertirvi e, magari, centrare obiettivi opzionali per sfamare la propria sete di completismo, guadagnare qualche power up extra e rendere più profondo il gameplay.
L’estrema semplificazione del gameplay ha, ovviamente, il suo rovescio della medaglia, pur mostrando infatti diversi tipi di ambienti e vetture tra i quali scegliere, il rischio che le meccaniche base del titolo vengano a noi è sempre possibile. Per ovviare a questo problema
VooFoo Studios sta continuando a supportare il proprio gioco con DLC gratuiti e a pagamento. L’ultimo DLC gratuito rilasciato
Snowbound Pack che aggiunge l’ambientazione con la neve modificando il gameplay del gioco originale. Un altro DLC (stavolta a pagamento) viene in nostro aiuto per abbattere il rischio ripetitività:
Elite Class che introduce gli hoverboard e modifica in modo sostanziale il gameplay.
C’è da dire che,
Mantis Burn Racing le prova tutte per tenere il giocatore incollato allo schermo, utilizzando diverse modalità di vittoria per le gare, fino a proporre sfide extra all’interno della gara stessa, diciamo che non è sempre sufficiente arrivare primo per portare a casa la sudata (e meritata) vittoria, e questo non è un aspetto da prendere sotto gamba.
Tecnicamente gareggiando
E’ da punto di vista artistico che il titolo di
VooFoo Studios presta le sue magagne più evidenti (niente che ammazzi il titolo sia chiaro, ma più che altro qualcosa che lo danneggia). La direzione artistica del titolo è un po’ anonima e la sensazione che il team abbia fatto lo stretto indispensabile per proporre un gioco “sufficiente” dal punto di vista di carisma è forte.
Le autovetture sono anonime e prive di mordente e il gioco manca di quella cosa che ti fa dire “voglio sbloccare quel veicolo figo!” perché il veicolo figo, il più delle volte non c’è. Se dal lato artistico ci sono evidenti problemi, da quello tecnico
Mantis Burn Racing si difende piuttosto bene presentando un motore di gioco che gestisce bene anche le azioni più concitate presentando un frame rate costante (essenziale per supportare il tipo di gameplay adottato).
Le musiche che accompagnano le nostre gare invece vi verranno presto a noia e anche in questo caso è un peccato che il team di sviluppo non abbia profuso un maggior impegno in questo versante.
Ottimo invece il supporto alle modalità multiplayer, sia online che locale, riuscendo ad aumentare considerevolmente la longevità del titolo.