Ad ogni azione, la sua conseguenza
Ci sono software house indissolubilmente legati ad un singolo genere o ad un singolo titolo, quando parliamo di
Supermassive Games il primo nome che salta alla mente è
Until Dawn e, quindi, il genere
horror. E oggi siam qui proprio per parlarvi della loro ultima fatica nata e cresciuta sotto l'ala protettrice di
BANDAI Namco, stiamo parlando di
Man of Medan: primo racconto del più ampio universo chiamato
Dark Pictures Anthology. Mettetevi comodi, abbracciate il vostro peluche preferito per trovare conforto e seguiteci nella nostra
recensione di Man of Medan.
La trama di Man of Medan
Prima di iniziare a parlarvi della trama in senso stretto di
Man of Medan conviene fare le dovute precisazioni:
Man of Medan è un primo "racconto" che i ragazzi di
Supermassive Games hanno ambientato nel mondo, più articolato e complesso, della
Dark Pictures Anthology.
La Dark Pictures Anthology può essere vista come un insieme di racconti ed eventi legati tra loro da determinati punti in comune in cui i vari "episodi" tracciano la linea narrativa. Non dovrete però attendere il prossimo capitolo della serie per poter sapere "come va a finire" il racconto di
Man of Medan poichè ogni "capitolo" fa storia a se ed è, a tutti gli effetti auto-concludente.
Ma torniamo a noi:
Man of Medan racconta le avventure di un gruppo di amici in vacanza nella Polinesia francese: una vacanza come tante altre, con in più l'obiettivo (visto le passioni dei vari ragazzi) di scoprire ed esplorare relitti abbandonati e (magari) non ancora catalogati dalle autorità. Dopo una breve introduzione che ci porta alla fine degli anni '40 a bordo di un incrociatore militare che porta un carico che possiamo definire "poco comune". Nei panni di due soldati ci troviamo quindi alle prese con un incidente che finisce male liberando il contenuto maledetto e trasformando tutti i soldati in cadaveri. Dopo questo prologo
Man of Medan torna ai giorni nostri e alla vacanza che passa, serena, tra immersioni e nuove scoperte. Tutto fino al ritrovamento della
SS Medan: una nave da guerra della
Seconda Guerra Mondiale, una nave decisamente particolare, sopra tutto se si considera che viene ritrovata ancorata nel Pacifico in condizioni decisamente buone rispetto al tempo passato. Ed è proprio salendo sulla
SS Medan che ha inizio la nostra storia di terrore che vede protagonisti non solo i ragazzi (Conrad, Julia, Alex, Brad e Fliss) ma anche il
Curatore, una figura emblematica (che ritroveremo anche nei prossimi episodi della
Dark Pictures Anthology) che commenta e da suggerimenti rispetto alle nostre azioni: una voce fuori campo che vede quello che sta accadendo ai ragazzi.
Vi lasciamo il piacere di scoprire da soli tutto quello che accadrà nel vascello e questo per due principali motivi: il primo è perchè
Man of Medan è un'avventura fortemente basata sulla storia e non vogliamo minimamente rovinarvi la sorpresa e, sopra tutto, perchè il punto più interessante dell'avventura riguarda le scelte che si vanno a compiere e le conseguenze che queste hanno. Proprio per questo ultimo motivo il titolo di
Supermassive Games rappresenta un grande fattore di rigiocabilità anche se la durata della singola run non è elevatissima.
Il gameplay di Man of Medan
Parlando di gameplay nudo e crudo possiamo catalogare
Man of Medan come un'avventura horror in cui le scelte il che il giocatore compie mutano, drasticamente, il proseguo dell'avventura e la sua conclusione. Per certi versi è molto facile avvicinare
Man of Medan ad un film interattivo in cui le nostre scelte cambio il corso della storia e il destino dei nostri protagonisti. Non è però solo questo il punto focale del titolo di
Supermassive Games: gli sviluppatori britannici hanno infatti voluto alzare l'asticella includendo una
componente cooperativa per vivere l'avventura in compagnia di un amico (online) o di un gruppo di amici (fino a cinque) in locale. Questa caratteristica rende unico il gameplay di
Man of Medan e apre la porta ad una serie di iterazioni estremamente interessanti e divertenti (anche molto di più rispetto all'esperienza single player). Queste due modalità multiplayer sono chiamate:
Serata al Cinema che ci consente di inserire il numero dei partecipanti ed assegnare ad ognuno di essi il personaggio, una volta che toccherà a quel personaggio eseguire l'azione o prendere la decisione il giocatore id turno passerà il pad all'amico e questo concluderà l'azione. Potete ben capire che con questo sistema la dinamicità dell'avventura cresce ulteriormente andando a integrare in una sola run scelte prese da diverse persone (con sentimenti diversi, opinioni diversi e caratteri diversi). La seconda modalità multiplayer si configura invece nella più classica cooperativa online dove possiamo condividere l'avventura con un amico in remoto.
E' importante sottolineare che l'avventura (o le avventure visto i bivi narrativi presenti) è la medesima sia in single player che in multi. Ma cosa siamo chiamati a fare in
Man of Medan? Correre? Sparare? Nasconderci? Man of Medan è un titolo che, fondamentalmente, ci chiede di prendere delle scelte, siano esse con scelte di dialogo o con quick time event, ognuna di queste scelte condizionerà il futuro del personaggio che stiamo controllando e di tutti i membri della nostra "spedizione". Possiamo inoltre tenere sotto controllo, grazie alla
Bussola Morale, le scelte che compiamo che conseguenze hanno generato (e di conseguenza magari modificarle alla run successiva). Il titolo ci viene inoltre incontro in due modi: sia tramite le
Premonizioni, ossia delle visioni a cui possiamo accedere osservando determinati quadri che ci mostreranno un futuro possibile o seguendo i suggerimenti del
Curatore.
Vi ricordiamo che il titolo è
completamente localizzato in italiano (parlato compreso) e che la qualità del doppiaggio si assesta su ottimi livelli.
L'arte e la tecnica di Man of Medan
Man of Medan fa parte di un contesto più ampio, di una ambientazione più dettagliata: insomma di un vero e proprio universo narrativo, il
Dark Pictures Anthology.
Supermassive Games e
BANDAI Namco non hanno ancora rivelato come i futuri episodi della serie si intrecceranno tra loro e quali saranno i punti in comune ma è chiaro che un sottile filo rosso legherà il tutto. Proprio in virtù di questo fatto il lavoro svolto a livello di direzione artistica e di scelte stilistiche doveva essere ben definito fin dal primo episodio. Già in
Man of Medan vediamo, per esempio, come gli sviluppatori abbiano scelto di utilizzare attori veri (come
Shawn Ashmore nei panni di Conrad, piuttosto che
Pip Torrens in quelli del curatore e così via) cercando di mettere a disposizione del giocatore volti conosciuti e "umani" per facilitarlo nell'immersione del racconto. Per il resto la realizzazione della
SS Medan, di quei condotti claustrofobici e di quelle stanze scure che trasudano terrore da tutti i pori sono perfettamente funzionali alla buona riuscita dei jump scare che il titolo propone (forse in modo anche troppo ripetitivo).
Dal punto di vista meramente tecnico
Man of Medan utilizza l'ormai onnipresente
Unreal Engine 4 con risultati decisamente positivi, sia per quello che riguarda la realizzazione vera e propria degli ambienti che la resa generale della produzione. Certo alcune texture ci sono sembrate un po' troppo sfuocate e una maggior modellazione poligonale degli ambienti avrebbe giovato ma il risultato finale è pur sempre ottimo. Buono anche l'accompagnamento sonoro che aiuta il giocatore a calarsi nella parte e a trovare la giusta atmosfera. Ricordiamo ancora una volta che il titolo è
doppiato in italiano.