Piccoli brividi
Tra tanti sparatutto, giochi di azione, corse e avventure, capita che ogni tanto facciano capolino dei titoli un po’ diversi, quasi anomali nella loro concezione,
Little Nightmares è sicuramente uno di questi. Il nuovo titolo di
Tarsier Studios riprende uno stile simile a quello già visto in
Limbo e
Inside e ci porta nel The Maw (le Fauci in Italiano) in un viaggio breve ma sicuramente intenso. Incamminiamoci con
Six nella sua avventura e accompagniamola fino alla fine della sua storia.
Un incubo sottomarino
Non parleremo molto della trama di
Little Nightmares perché ogni tasto toccato potrebbe diventare uno spoiler e rovinarvi l’esperienza di gioco. Possiamo però parlare (senza spoilerare nulla) di come inizia il gioco e di chi impersoniamo. Siamo
Six, una bambina di nove anni che, per ragioni a noi ignote, è tenuta prigioniera all’interno del
The Maw, le Fauci, un luogo buio e angusto, in fondo al mare, senza apparenti possibilità di fuga. L’unica cosa che possiamo fare è provare a liberarci, a risalire in superficie e cercare la libertà negata. Armati solo della nostra intelligenza e di un piccolo accendino, che ci aiuterà a far luce nelle zone più buie dei vari livelli, dobbiamo quindi risolvere gli enigmi che ci vengono proposti lungo il corso dell’avventura in un crescendo di tensione e difficoltà.
Se pensiamo che tutta la narrazione viene trasmessa al giocatore senza una riga di testo o senza una voce narrante ci rendiamo subito conto dell’eccellente lavoro svolto dai ragazzi di
Tarsier Studios per raccontare una storia muta, per far vivere l’avventura al giocatore attraverso le sensazioni piuttosto che testi o video a schermo.
Grazie alla fisica, vincerò
Little Nightmares ricorda molto da vicino i lavori di
PlayDead,
Limbo e soprattutto
Inside (qui potete trovare
la nostra recensione), sia per quanto riguarda le atmosfere (di cui parleremo più avanti) sia per quanto riguarda il gameplay nudo e crudo.
Six non ha armi, non ha modo di eliminare a suon di colpi di fucile gli avversari che gli si parano davanti,
Six è una bambina sola, impaurita nel suo impermeabile giallo che ha un solo obiettivo, fuggire, allontanarsi dalle Fauci e riprendersi la libertà che le è stata strappata.
Little Nightmares presenta una struttura platform dove la risoluzione dei vari piccoli enigmi fa da fulcro all’intera esperienza di gioco. Il titolo di
Tarsier Studios mette il giocatore sempre nella condizione di essere “in minoranza”, braccato dagli avversari e dall’ambiente stesso.
Six può saltare, spostare oggetti e correre, è con queste capacità che deve riuscire a portare a casa la pelle, l’unico strumento che può aiutarla è un piccolo accendino, fondamentale per illuminare delle zone dei livelli dove non filtra nemmeno un piccolo barlume. I comandi di gioco rispondono generalmente bene e durante la nostra prova non ci è mai capitato di sbagliare qualcosa a causa del sistema di controllo.
Se state cercando un gioco tutta azione dove sterminare orde e orde di nemici, sicuramente
Little Nightmares non è il gioco che fa per voi, ma se al contrario volete un gioco dove riflettere, dove trovare il tempo per analizzare l’ambiente e cercare la soluzione più adatta per risolvere l’enigma proposto siete nel posto giusto.
Oscuri meandri
Il fiore all’occhiello della produzione
Bandai Namco è senza ombra di dubbio la direzione artistica e la realizzazione tecnica del titolo.
Little Nightmares vi strascinerà in un incubo e la forza comunicativa messa in campo dagli artisti di
Tarsier Studio è incredibile. L’impermeabile giallo della protagonista sembra l’unica cosa colorata in un mondo scuro e tetro e ricorda in un certo senso la ragazzina dal cappotto rosso di
Schlinder List.
Un mondo che cela orrori in ogni angolo, dove anche oggetti di uso quotidiano sembrano abbiano il solo scopo di portare morte e desolazione. Un mondo perfettamente realizzato che incarna le paure non solo dei bambini ma anche degli adulti. Effetti di luce e struttura dei livelli aiutano ancora di più a calare l’utente in un ambiente freddo e ostile, che rifiuta la luce e sembra poter offrire solamente oscurità e solitudine.
Come per la parte grafica, anche il sonoro di
Little Nightmares vi resterà impresso, i cigolii, i rumori remoti che accompagnano la nostra avventura come unici fedeli compagni, pronti a terrorizzarci nei momenti più concitati.