Il ritorno del Dragone di Dojima
Il team di
Ryu Ga Gotoku Studio ha avuto la capacità di creare negli anni uno degli universi ludici più interessanti e sfaccettati del panorama videoludico. La serie di
Yakuza (e i relativi spin off) ci hanno messo un po' di tempo ad attecchire anche in Europa e Stati Uniti ma negli ultimi anni i capitoli della serie di
SEGA hanno saputo riscuotere un grande successo anche nelle nostre lande. Abbiamo parlato più volte in passato di alcuni capitoli della serie e, in particolare vogliamo citare
Yakuza 6: The Song of Life perchè è direttamente collegato al titolo di cui parliamo oggi:
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name. Grazie ad un codice di test ricevuto da
SEGA abbiamo avuto modo di tornare a vestire i panni di
Kazuma Kiryu e siamo quindi pronti per darvi il nostro parere in merito. Se siete curiosi di conoscere cosa ne è stato del Dragone Di Dojima non dovete far altro che seguirci nella
recensione di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name
Partendo dal presupposto che ogni titolo della saga di Yakuza vede la componente narrativa come elemento portante dell'intera esperienza e perciò ogni volta che ci troviamo a dover parlare di trama e narrazione di uno di questi titoli è un po' un problema. Come solitamente facciamo, anche questa volta, non vi racconteremo la
trama di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name ma cercheremo di parlarvi del contesto narrativo e di come inizia l'esperienza del protagonista, nel nostro caso, del "defunto"
Kazuma Kiryu. Ecco, dobbiamo proprio partire dalla morte di
Kazuma Kiryu avvenuta alla fine di
Yakuza 6: The Song of Life perchè tutto ha inizio proprio li dove il sesto capitolo della serie principale terminava.
Alla fine di
Yakuza 6 infatti Kazuma Kiryu ha infatti dovuto fingersi morto inscenando il suo funerale per poter continuare a proteggere gli orfani del Morning Glory e i suoi amici più cari. La famiglia Daidoji si è presa carico di mettere in piedi tutta l'organizzazione ma non ha fatto tutto questo per nulla, le nostre vecchie conoscenze vogliono infatti continuare a sfruttare le particolari abilità di Kazuma, gli forniscono così una nuova identità e lo spediscono in un tempio affidandogli, volta per volta, incarichi di varia natura. La nuova vita di Kazuma sembra quindi ormai aver intrapreso questa strada quando, d'improvviso, il suo super visore
Kihei Hanawa viene rapito da un gruppo di uomini armati. È questo l'elemento che cambia radicalmente la storia e mette di nuovo Kazuma in pista, in tutti i sensi.
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Come potrete ben immaginare se conoscete la saga di Yakuza, la situazione precipita molto rapidamente e il nostro eroe si vedrà quindi coinvolto in una serie di eventi dal finale decisamente interessante (e struggente per certi versi). Non proseguiamo oltre nel raccontarvi della trama del titolo per evitare qualsiasi spoiler. Vi ricordiamo però che
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è localizzato in italiano e la cura riposta nella traduzione è molto buona.
Il gameplay di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name
Il
gameplay di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name si rifà ai canoni già noti della serie e non introduce importanti modifiche o miglioramenti a quanto già presente. Il titolo di
Ryu Ga Gotoku Studio mixa anche questa volta le meccaniche da action GDR a life sim come solo la serie di
SEGA è riuscita a fare in questi anni. Iniziamo parlando dell'ambientazione e, ricordandoci, che
Like a Dragon Gaiden è uno spin off che serve da apri pista per
Like a Dragon: Infinite Wealth che vedrà la luce il prossimo anno. Il numero delle ambientazioni proposte non è altissimo e si concentrano principalmente nel quartiere di
Sotenbori, nel tempio di cui vi abbiamo parlato poco sopra e in pochi altri luoghi che evitiamo di citare per rovinarvi la sorpresa.
In Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name si respira a pieni polmoni l'anima degli Yakuza
Anche se la struttura del gameplay è abbastanza classica i ragazzi di
Ryu Ga Gotoku Studio hanno aggiunto qualche piccola novità qua e la che abbiamo trovato molto interessante. Le novità più significative riguardano il nuovo arsenale a nostra disposizione che vanta una serie di gadget in grado di far impallidire Batman e non solo.
Kazuma può infatti contare su droni da combattimento, sigarette esplosive, ragnatele luminose in grado di intrappolare i nemici e molto altro. Anche la nuova stance di combattimento da agente fa la sua bella figura e apre a nuove tecniche di combattimento che abbiamo trovato perfettamente centrate con lo spirito dell'avventura. Girovagare a piedi per il quartiere di
Sotenbori è divertente e permette di divergere dalla trama principale grazie alle missioni secondarie che si inseriscono molto bene nel tessuto narrativo dell'avventura. Anche in questo capitolo fanno il loro ritorno i coin op classici di SEGA con titoli giocabili come
SEGA Racing Classic 2,
Sonic the Fighters,
Fighting Vipers 2 e
Virtua Fighter 2. Non mancano poi anche mini giochi più classici come freccette, il karaoke o poker. Non mancano nemmeno i cabaret club con le hostess riprese direttamente dal vivo e i ristoranti con cui recuperare i nostri punti salute e non solo.
Anche in questo nuovo capitolo i ragazzi di
Ryu Ga Gotoku Studio hanno lavorato sodo per rendere il giocatore partecipe e immerso nel mondo di gioco. Abbiamo
giocato a Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name su Steam Deck e ci siamo trovati molto bene col sistema di controllo. L'anima action di Yakuza si esprime alla grande in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name e il gameplay risulta divertente e immediato anche per chi non è un profondo conoscitore della serie. Certo, in questo nuovo capitolo il fatto di trovarsi la narrazione molto più compatta e stringata tende a rendere tutto più volatile rispetto ai precedenti episodi ma prendendosi il tempo necessario le cose tornano rapidamente al loro posto.
L'arte e la tecnica di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name
Parlare del
comparto artistico e tecnico di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name non è semplice perchè da una parte il titolo di
SEGA riesce ad offrire un colpo d'occhio di tutto rispetto ma dall'altro mette in luce tutti i limiti di un motore grafico che ha bisogno di una svecchiata. Ora, molto di quello che vedrete a video e che apprezzerete è opera dei designer piuttosto che del motore di gioco in se e per se. Abbiamo trovato perfettamente centrati i personaggi principali e siamo rimasti colpiti dalla messa in scena di molte ambientazioni ma a 2023 inoltrato ci saremo aspettati una pulizia grafica maggiore e una resa estetica sicuramente più sontuosa.
Come scrivevamo poco sopra il motore di gioco di
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name non è certamente la punta di diamante della produzione ma guardando il lato positivo rende il titolo giocabile anche su sistemi non estremamente performanti. Abbiamo giocato a
Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name su Steam Deck e la resa sulla piccola portatile di casa Valve è decisamente buona. Non abbiamo riscontrato particolari problemi di rallentamento e anzi il gioco si è comportato molto bene. Certo, abbiamo dovuto scendere a qualche compromesso ma il tutto non ha inficiato la fruizione dell'opera.
Molto bene il comparto sonoro che si dimostra un'altra volta un elemento importante della produzione ed essenziale per ricreare le atmosfere richieste dal titolo.