It' Rock & Roll baby!
Siete appassionati di musica? Avete il rock nelle vene? Bene allora forse è il caso che continuiate a leggere le prossime righe perchè oggi parliamo del secondo DLC di
We Happy Few, controverso titolo di
Compulsion Games pubblicato da
GearBox Publishing che abbiamo
recensito diverso tempo fa. Gli sviluppatori avevano promesso dei DLC che avrebbero ampliato e sfruttato il mondo di gioco e così è stato anche per Lightbearer, ma ora bando alle ciance, imbracciamo la chitarra elettrica e proseguiamo nella nostra
recensione di Lightbearer per
We Happy Few.
La trama di Lightbearer (We Happy Few)
Come abbiamo anticipato in apertura e come avevano promesso gli sviluppatori, anche questo secondo DLC (contenuto nel
Season Pass di
We Happy Few o acquistabile separatamente) è fortemente incentrato sulla narrazione e sulla trama e vuole andare ad espandere ulteriormente il mondo di gioco visto in
We Happy Few. Questa volta non vestiamo i panni di un "comune" censuratore ma ci mettiamo negli sbirluccicanti panni di una rock star e più precisamente di
Nick Lightbearer famoso non solo per la sua musica ma anche, e forse sopra tutto, per la quantità di droghe che il nostro "eroe" si fa da mattina a sera. Quello che è stato il chitarrista più famoso del distopico mondo messo in piedi dai ragazzi di
Compulsion Game sta vivendo però uno dei suoi momenti più grigi o per meglio dire neri della sua esistenza e le cose volgono ancora al peggio quando si sveglia ricoperto di sangue con vaghi ricordi e la radio della polizia che avvisa la popolazione di prestare attenzione ad un nuovo serial killer.
E' questo l'incipit che ci riporta, prepotentemente, nell'universo di
We Happy Few. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una sorta di "fuga" iniziale dove dobbiamo cercare di raccapezzarci per tirare le fila e fare mente locale (per quanto possibile) sull'accaduto e su come poterne uscire. Non andremo oltre parlando della trama ma siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'intreccio narrativo che il DLC è riuscito a dare e, sopra tutto, a come si fonde perfettamente col mondo di gioco che abbiamo già avuto modo di approfondire durante la nostra
recensione di We Happy Few. Sappiate però che la longevità di questo DLC non è eccelsa e ci saremmo aspettati qualcosa in più, magari qualche approfondimento ulteriore sulla vita passata di
Lightbearer.
Il gameplay di Lightbearer (We Happy Few)
Non si vedono solo nel comparto narrativo le novità di questo DLC e
Lightbearer introduce anche qualche nuova meccanica di gioco legata, ovviamente, alle capacità stesse del nostro anti-eroe
Nick Lightbearer. Essendo un musicista Nick ha un approccio al mondo prettamente legato alla sua chitarra e alle sue capacità di utilizzarla per farsi aiutare dai cittadini o per colpire pesantemente i vari avversari. Anche se il sistema non ci è sembrato propriamente originale possiamo garantire che funziona alla grande nel mondo di gioco di
We Happy Few. Possiamo decidere volta per volta come sfruttare le nostre competenze musicali: possiamo scaraventare a terra gruppi di avversari con un accordo killer, oppure possiamo affrontare un avversario alla volta usando un riff più delicato (ma non per questo meno efficace). Se volete invece condizionare i vostri fan e farvi difendere da loro potete suonare una delicata serenata. Utilizzare la propria chitarra come arma "psicologica" non è però l'unica novità presente in questo contenuto aggiuntivo anzi, l'altra interessante introduzione è legata ai trip allucinogeni che il nostro protagonista farà e, un po' come accadeva nella serie di
Far Cry, trasforma il mondo di gioco in un ambiente onirico a tinte horror dove è sempre difficile riuscire a distinguere la realtà dalla fantasia.
Ci saremmo aspettati un maggior approfondimento di queste meccaniche che abbiamo trovato divertenti ma, a tratti, un po' fini a se stesse. Restano invece invariate il resto delle meccaniche viste nel titolo principale così come le interazioni che possiamo avere con il mondo di gioco e i suoi folli abitanti. Pad alla mano
Lightbearer si dimostra giocabile e godibile, ovviamente se non eravate rimasti soddisfatti dal sistema di controllo del capitolo principale difficilmente cambierete idea con questo DLC perchè da questo punto di vista non ci sono variazioni di sorta.
L'arte e la tecnica di Lightbearer (We Happy Few)
Parlando di componente artistica in Lightbearer dobbiamo dividere in due grossi tronconi il nostro discorso: la parte prettamente grafica e quella sonora. Sul primo punto non ci dilungheremo molto anche perchè i ragazzi di
Compulsion Games hanno tenuto le stesse linee guida del capitolo precedente ed infatti abbiamo adorato lo stile che pervade anche questo DLC che, di contro, aggiunge se possibile ancora più follia al già pazzo mondo di
We Happy Few. Sul versante sonoro invece siamo rimasti un po' con l'amaro in bocca e no, non perchè questa parte non sia stata curata, ma perchè ci saremo aspettati molto di più. Il DLC è incentrato su un protagonista che è legato a doppio filo con la musica e speravamo (e pensavamo) che gli sviluppatori andassero ad approfondire proprio questa parte invece la componente sonora è stata trattata come tutte le altre. Ci saremmo aspettati qualche riferimento in più ai pezzi che avevano reso famoso
Lightbearer, magari andando ad approfondire questi elementi con dettagli e particolari più presenti nel titolo. Per il resto
Lightbearer si difende bene sul profilo tecnico e si porta in dote tutti i pregi e difetti che abbiamo già evidenziato al tempo della nostra
recensione di We Happy Few. Infine vi ricordiamo che anche questo DLC (come il resto del Season Pass e del titolo base) sono localizzati in italiano (solo sottotitoli) e con una traduzione che possiamo definire ben fatta anche se non eccelsa.
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