Un titolo che non mente
Abbiamo visto, nel corso degli ultimi anni, come, ogni volta, che una software house che non sia
FromSoftware provi a creare un souls like le cose non vadano mai esattamente come dovrebbero andare. Parliamo di titoli sicuramente interessanti e belli (da vedere e da giocare) come
Mortal Shell,
Remnant 2,
Blasphemous 2 o
Nioh (giusto per citare gli ultimi che ci sono venuti in mente) siano divertenti e e ben strutturati ma sicuramente diversi dai prodotti della serie di Dark Souls e soci. Oggi siamo qui per parlare di un titolo che, dal nostro punto di vista, riesce invece ad avvicinarsi molto alle opere di
Hidetaka Miyazaki e lo fa prendendo spunto da quello che è forse il capitolo meno "clonato" della software house giapponese:
Bloodborne. Stiamo parlando di
Lies of P, titolo sviluppato dai ragazzi di
Round 8 Studio e pubblicato da
NEOWIZ (che ringraziamo per averci fornito un codice per testare il gioco) che ha saputo incantarci fin dalla sua prima presentazione. Come avrete ben capito non stiamo più nella pelle dalla voglia di raccontarvi come è andata la nostra prova con questo souls like e, se volete sapere la nostra opinione, non dovete far altro che seguirci nella
recensione di Lies of P per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Lies of P
Cominciamo, come al solito, parlandovi della
trama di Lies of P e del destino che ruota attorno al protagonista e a Krat, la città che fa da sfondo alle nostre vicende. Non preoccupatevi, in queste righe non troverete spoiler di alcun tipo, non vogliamo assolutamente rovinarvi le sorprese che il titolo mette in campo per cui vi parleremo solo dell'incipit e del contesto in cui il nostro P si muove. Lies of P inizia con una carrozza abbandonata, un vagone che sembra caduto in disuso e che giace all'interno di una stazione, la stazione della città di Krat. Una farfalla blue taglia l'aria della carrozza e va a posarsi su un essere inerme, chiedendo che torni in vita per salvare il destino della città perchè le cose, a Krat, non stanno andando assolutamente come dovrebbero.
È così che prendiamo il controllo di P, un burattino che possiamo definire unico nel suo genere: un burattino che può mentire. Si, perchè tutti i suoi simili rispondono (o almeno, dovrebbero) rispondere alle leggi della robotica (qui chiamato
Grande Patto) più una legge extra: "non mentire mai". Il nostro eroe ha invece questo super potere, quello di poter controllare le sue parole (e le sue azioni). La città di Krat è caduta sotto il controllo degli automi che l'avevano resa grande e Geppetto, il loro creatore, non riesce a mantenerne il controllo. La situazione è ormai degenerata e la città è al collasso: solo il nostro intervento può risollevare le sorti della città e dei suoi abitanti. La resistenza si è trincerata nell'
Hotel Krat ed è da questo hub che potremo progredire nella storia. Non vi sveleremo altro riguardo la trama perchè
Lies of P racconta una storia interessante, ricca di sfaccettature e colpi di scena che uniscono i personaggi che abbiamo conosciuto nel libro di
Collodi ad un percorso di crescita del protagonista (e anche del giocatore).
Lies of P è localizzato in italiano, anche se non conoscete la lingua inglese potrete quindi trovare senza grossi problemi i riferimenti al Pinocchio originale così come potrete andare a leggere a scovare i dettagli di ogni oggetto che, molto spesso, raccontano tanto del mondo di gioco (come i Souls di
FromSoftware hanno insegnato). È così che la lore di gioco emerge e racconta al giocatore elementi del mondo di gioco che non sarebbe in grado di acquisire in autonomia.
Lies of P è ricco di documenti, di pezzi di giornale che raccontano come Krat è sprofondata nell'inferno in cui si trova e di come la situazione sia terribilmente degenerata col passare del tempo. Per certi versi ci è sembrato di tornare le per le vie di
Rapture solcando strade che hanno conosciuto momenti decisamente diversi e terribilmente migliori.
Il gameplay di Lies of P
Se la narrativa emergente e il contesto del gioco ricordano già in se e per se i titoli di
FromSoftware l'elemento che più richiama di lavori di Miyazaki & co è senza ombra di dubbio il
gameplay. Lies of P propone infatti un gameplay in salsa souls like dei più puri con una particolare predilezione per
Bloodborne e il suo tipo di approccio al combattimento.
Lies of P è un souls like duro e puro, un titolo che prende i dogmi del genere inventato da
FromSoftware e li rimette al giocatore per offrirgli un'esperienza di gioco profonda, difficile e stimolante ma mai impossibile. In
Lies of P trovate i falò (per l'occasione chiamati
Stargazer) dove poter far recuperare la salute e "livellare" il vostro personaggio e questi ultimi funzionano esattamente come in un qualsiasi Dark Souls: i nemici ripopperanno e avrete modo di avere un punto di rinascita nel caso in cui il vostro alter ego passi a miglior vita.
Il gameplay di Lies of P è millimetrico e offre al giocatore un livello di sfida di tutto rispetto.
Pad alla mano vi renderete presto conto di come il vostro alter ego rispetti perfettamente i vostri comandi, vi renderete anche conto di come il set di armi iniziali (che potrete modificare nel corso della partita) influenzi il vostro modo di combattere. All'inizio della partita potrete infatti decidere che stile adottare, se optare per uno stile di combattimento bilanciato, se puntare sulla forza bruta o su un approccio più votato all'agilità, in base alla vostra scelta potrete optare per una crescita del personaggio adeguata. Ad ogni aumento di livello sarà richiesta una quantità crescente di Ergo (la valuta del gioco che otterrete eliminando gli avversari) e che consentirà di far crescere le statistiche del vostro personaggio in base alle vostre scelte. Con la stessa valuta potrete acquistare anche oggetti e consumabili e, chiaramente, ad ogni vostra morte lascerete al suolo tutta l'Ergo che avete accumulato e che dovrete prodigarvi di recuperare tornando sul punto della vostra dipartita. Insomma, sotto il profilo del gameplay nulla di diverso da quanto visto nei vari souls like.
Lies of P però non è solo combattimenti e movimenti millimetrici: l'action di
Round 8 Studio infatti propone un gameplay che cerca di unire le meccaniche dei souls like a quanto visto in
Sekiro. Nel titolo di
FromSoftware dedicato a Lupo la progressione era legata strettamente alla capacità del giocatore (obbligandolo di fatto a migliorare per poter progredire, come potete leggere nella nostra
recensione) mentre in Lies of P avrete modo di migliorare le vostre statistiche "farmando" Ergo e potenziandovi ma questo non sarà sufficiente: in Lies of P dovete imparare ad attaccare piuttosto che difendere perchè attaccare vuol dire accumulare energia per sfoderare le mosse speciali e fare quindi la differenza in battaglia.
Anche in
Lies of P dovrete infine prestare grande attenzione alla stamina e non solo: imparare ad utilizzare il vostro braccio meccanico vi consentirà di avere un vantaggio notevole nei combattimenti. Pad alla mano Lies of P risulta molto più rapido di un qualsiasi souls like, anche nelle build più "pesanti". Abbiamo
giocato a Lies of P su Steam Deck e ci siamo trovati splendidamente col controller integrato della portatile di casa
Valve. Certo, all'inizio dovrete farci un po' la mano ma in poco tempo riuscirete a controllare il vostro personaggio senza il minimo problema. Abbiamo trovato anche degli elementi migliorativi rispetto ai "souls originali" come un sistema di collisioni decisamente più preciso.
Lies of P sa dare grandissime soddisfazioni pad alla mano, sopra tutto quando si inizia a prendere confidenza col sistema di parata
Se già tutto questo può sembrare molto a ciò va aggiunto un sistema di crescita del personaggio eccellente che permette di modellare il vostro alter ego a vostra immagine e somiglianza (almeno per approccio al gameplay). Non va poi dimenticata la possibilità di combinare else e lame delle vostre armi (oltre alla personalizzazione dell'avambraccio) che consentono infinite varietà di stili e approcci. Ottimi anche gli scontri con i boss e i mini boss: da questo punto di vista abbiamo trovato molto bilanciati gli scontri e sempre affrontabili pur senza risultare mai banali. Prima di passare a parlare di direzione artistica e di tecnica conviene fare un piccolo appunto sul level design: decisamente eccellente con i vari ambienti collegati da shortcut che potrete aprire durante l'esplorazione dei vari livelli e che rendono il backtracking di certe situazioni molto meno farraginoso.
L'arte e la tecnica di Lies of P
Come potete vedere dagli screen in questa pagina, il lavoro svolto dal punto di vista
artistico su
Lies of P è decisamente fuori parametro. I ragazzi di
Round 8 Studio hanno creato un immaginario originale e unico che riesce ad accordare le esigenze artistiche a quelle di gameplay in modo sorprendente. Abbiamo adorato la realizzazione dei personaggi principali e come questi vengono reinterpretati rispetto alle figure immaginate da Carlo Collodi. La direzione artistica è chiaramente ispirata alla
Belle Èpoque francese con riferimenti alla cultura sci-fi post-moderna.
Dal punto di vista tecnico siamo stati piacevolmente colpiti da come
Lies of P riesce a
girare alla grande su Steam Deck: il titolo mantiene un frame rate variabile tra i 55 e i 60 fps con dettagli medio/alti e un risultato visivo di grande impatto sul piccolo schermo di Steam Deck. Provato upscalato su monitor di dimensioni più generose il tutto sembra (ovviamente) più slavato ma se l'obiettivo è giocarlo in portabilità la resa grafica su Steam Deck vi stupirà.
Ottimo anche il comparto sonoro, sia per quanto riguarda la colonna sonora che per il doppiaggio (inglese) che per gli effetti audio.