Il prezzo della libertà
Liberated, il titolo di cui parleremo oggi, è un gioco decisamente fuori dai canoni, un titolo che ha saputo attirare la nostra attenzione fin dal suo
primo annuncio. E' sempre interessante notare come, il panorama indie riesca sempre a tirare fuori delle idee particolari e innovative e Liberated si infila direttamente in questa categoria. Se siete curiosi di sapere cosa hanno confezionato i ragazzi di
Atomic Wolf continuate a leggere la nostra
recensione di Liberated per Nintendo Switch.
La trama di Liberated
Liberated esprime molto del suo fascino, non solo attraverso la presentazione grafica e la direzione artistica, ma anche grazie ad una trama e ad una narrazione che sanno catturare l'attenzione del giocatore fin dai primi minuti di gioco. Il titolo pubblicato da
Walkabout Games presenta al giocatore un mondo distopico dove la libertà individuale è ormai un lontano ricordo. Una dittatura dal pugno di ferro tiene sotto controllo tutta la popolazione che si vede privata di qualsivoglia libertà individuale.
L'incipit del gioco ci mette nei panni di
Barry, uno he proprio non ce la fa a farsi controllare. Il nostro protagonista fa infatti parte di un gruppo di rivoltosi che vuole rovesciare il potere e ridare la libertà alla sua gente. Fin dai primi minuti di gioco ci rendiamo conto di quanto la situazione sia soffocante per le persone, Barry è stato convocato dalle autorità per un interrogatorio visto che, da una serie di controlli incrociati, qualcosa non torna e il regime vuole capire il perchè di queste incongruenze. Il protagonista non è però disposto a farsi mettere sotto torchio da suoi acerrimi nemici e, in modo più o meno rocambolesco, cerca di fuggire con tutte le conseguenze che potrete immaginare.
Di ritorno a casa Barry riesce ad eliminare i dati dal suo PC ma ormai i militari sono sulle sue tracce ed ora non gli resta nient'altro che scappare, ed è propio quello che saremo chiamati a fare per tutta l'avventura. Non vogliamo svelarvi oltre perchè
Liberated è profondamente basato sulla trama e sulla sua narrazione, il titolo di
Atomic Wolf riprende temi molto importanti e li espone in modo divino, troverete un mare di riferimenti, da
Orwell a
V for Vendetta, e siamo sicuri che non vedrete l'ora di arrivare alla fine dell'avventura.
Peccato solo che
Liberated non sia localizzato in italiano, se non avete una buona conoscenza dell'inglese potrete rischiare di perdere dei pezzi della storia e questo sarebbe proprio un peccato.
Il gameplay di Liberated
Come molti titoli indie, anche per
Liberated, gli sviluppatori hanno dovuto fare delle scelte e decidere cosa "sacrificare" sull'altare del budget e del tempo a disposizione. Se sul piano narrativo e
sotto il profilo stilistico Liberated è in grado di mostrare i muscoli senza se e senza ma, il gameplay del titolo è abbastanza basilare e, seppur divertente, presenta delle meccaniche molto semplici. Sia ben chiaro, non è che Liberated sia noioso o poco divertente, tutt'altro, ma il gioco non è propriamente definibile "innovativo".
In Liberated prendiamo il controllo di Barry in un platform / adventure / stealth dove siamo chiamati a muoverci in delle vere e proprie pagine di fumetti un po' come capitava in
Comix Zone per SEGA Mega Drive ma in questo caso non così action. Sfruttando le ombre e l'oscurità Liberated riesce a mettere in campo dei momenti stealth divertenti e ben strutturati, per il resto il titolo si propone con sequenze platform e momenti QTE dove il nostro protagonista dovrà mettere sotto scacco gli avversari e risolvere piccoli enigmi e puzzle ambientali.
Pad alla mano (o console alla mano nel nostro caso visto che abbiamo giocato la versione
Nintendo Switch),
Liberated si lascia giocare molto bene, con i controlli perfettamente mappati e sempre reattivi, il nostro protagonista si muove perfettamente nel mondo di gioco e risponde sempre bene. Peccato solo che siamo incappati in diversi bug che hanno minato l'esperienza complessiva ma nulla che non si possa correggere con qualche patch.
L'arte e la tecnica di Liberated
Ed eccoci a parlare dell'elemento che, senza ombra di dubbio, colpisce prima di qualsiasi altra cosa il giocatore: la direzione artistica.
Liberated sotto il profilo dell'art direction è una vera e propria boccata d'ossigeno in un mondo indie ormai stra-dominato dai titoli in pixel art. Liberated unisce un'atmosfera noir ambientata in un regime totalitario con i fumetti.
Giocare a
Liberated è un po' come giocare ad un
fumetto interattivo, con il nostro protagonista che passa da una tavola all'altra, ottima la scelta di ricreare il tutto in bianco e nero che da un ulteriore tocco di classe ed aiutare a rafforzare ulteriormente l'atmosfera dispotica del titolo. Molto dettagliati anche gli ambienti e i personaggi, ottima l'idea di utilizzare le onomatopee a video.
Molto bene anche il profilo audio, adatto al contesto e ottimo come accompagnamento durante l'avventura. Sotto il profilo tecnico il gioco gira alla perfezione su
Switch (con qualche rallentamento occasionale, ma nulla che mini realmente la giocabilità).