Riga, matita, squadra: architetto, sono pronto!
C'è poco da fare, gli editor di livelli nei videogiochi sono qualcosa che, da sempre, ha saputo attrarre l'attenzione degli utenti. Pensate al successo che ha avuto l'editor dei livelli per titoli come
Half Life,
Warcraft III o
Quake III Arena (giusto per spolverare dei capolavori senza tempo), giusto per dare l'idea di quanto possa essere importante un editor ci sono titoli che sono nati proprio di mod create con i level editor (o almeno da li è partita l'idea per il tutto). Ma perchè abbiamo fatto questa corposa introduzione? Ma perchè oggi parliamo di un titolo che ha fatto dell'editor il cuore pulsante dell'intera produzione (e non stiamo parlando dell'ottimo
Super Mario Maker): oggi parliamo di
Levelhead sviluppato dai ragazzi di
Butterscotch Shenanigans. Se siete pronti a cimentarvi nella creazione di livelli platform più folli degli ultimi anni seguiteci nella nostra
recensione di Levelhead per Nintendo Switch e XBOX One.
La trama di Levelhead
Ok, i ragazzi di
Butterscotch Shenanigans ci hanno da sempre abituati a titoli fuori di testa (
Crashlands che abbiamo recensito per Nintendo Switch vi dice nulla?) ma questa volta, con tutta probabilità si sono superati. Fin dai primi secondi ci si rende conto che Levelhead è una vera e propria esperienza più che un semplice titolo platform, ma andiamo con ordine e scopriamo insieme la storia che sta dietro al titolo e che vi darà la motivazione per creare centinaia e centinaia di folli livelli.
L'incipit che ci presenta il mondo di gioco e il suo protagonista (o meglio, noi stessi) è tanto semplice quanto efficace: siamo dei nuovi dipendenti della più importante società di spedizioni dell'intera galassia. La società ha servito e soddisfatto clienti per centinaia di anni, grazie ad un sistema decisamente rapido di consegne. Ultimamente sta però avendo qualche problema perchè, se da una parte è vero che i pacchi arrivano molto in fretta, dall'altra è vero che all'impatto col suolo tendono a disintegrare tutto quello che c'è intorno visto la velocità con cui arrivano.
Ecco quindi l'idea geniale della direzione: i pacchi vengono inviati "vicino" all'abitazione del destinatario (in modo da non radere al suolo casa sua) e poi, un piccolo robot si occuperà di portarli a destinazione, ecco che siamo qui a presentarvi
GR-18 il robot che voi dovrete addomesticare per insegnargli a portare i pacchi a destinazione evitando le minacce, gli avversari e tutto quello che si pone fra il pacco e il suo destinatario.
Questo è l'incipit che
Levelhead propone al videogiocatore una volta che ha fatto partire il gioco, possiamo dire subito che, pur non essendo presente una narrazione particolarmente complicata il titolo di
Butterscotch Shenanigans è sicuramente originale.
Il gameplay di Levelhead
Per parlare del gameplay di
Levelhead dobbiamo, necessariamente, dividere l'argomento in due macro categorie: il gameplay lato platform e quello relativo all'usabilità, alla potenza e alla versatilità dell'editor di gioco perchè,
nel caso di Levelhead l'editor dei livelli è la componente principale della produzione Butterscotch Shenanigans.
Prima di parlare della componente platform vogliamo fare una piccola precisazione che riguarda le piattaforme su cui abbiamo giocato e provato
Levelhead: gli sviluppatori ci hanno fornito review key per tutte le piattaforme su cui il gioco è stato pubblicato, abbiamo quindi potuto provare il gioco su
PC,
XBOX One,
Nintendo Switch e
Android. Gli screen che vedete in questa recensione arrivano dalla versione
XBOX One mentre il grosso del titolo l'abbiamo comunque giocato su
Nintendo Switch.
Bene, fatta la doverosa premessa passiamo a parlare di
come si comporta Levelhead pad alla mano. Il gioco, come platform in se e per se, è divertente, vario e ben bilanciato. Il nostro piccolo
GR-18 reagisce perfettamente agli input del giocatore, i comandi ci sono sempre sembrati perfettamente responsivi. Su
Nintendo Switch, dove abbiamo giocato maggiormente il titolo, in modalità handled la disposizione dei tasti è eccellente. L'unico dubbio sulla giocabilità in se e per se, lo solleviamo sulla versione Android che, come potete immaginare, implementa i comandi a schermo: ecco qui il sistema di controllo ci è sembrato poco efficace (ma c'è anche da dire che abbiamo sempre ammesso di avere problemi con i comandi touch dei giochi mobile).
Passiamo quindi all'editor (che viene introdotto durante la campagna con un escamotage divertente proprio nelle prime battute è completo, semplice da usare e ricco di elementi per dare libero sfogo alla vostra fantasia. Senza scomodare sua maestà
Super Mario Maker possiamo dire che
Levelhead ci ha particolarmente colpito sotto questo profilo. Addirittura, per certi versi, il titolo degli sviluppatori del Missouri è superiore al più famoso e blasonato "gioco-editor" di
Nintendo: il sistema di creazione dei meccanismi di attivazione, per esempio, è semplice e versatile in
Levelhead e permette di creare combinazioni che su Super Mario Maker si riescono a fare solo con workaround più dispendiosi in termini di tempo. Inoltre Levelhead ora offre tutti i blocchi praticamente da subito (a differenza di quando era in Early Access dove i blocchi venivano sbloccati con l'avanzare dell'avventura.
Il sistema di posizionamento degli oggetti è gestito con i controlli classici e permette, una volta che si è presa la mano, di creare rapidamente i propri livelli, inoltre, come in ogni vero linguaggio di programmazione, è possibile provare il livello con un semplice pulsantino che "esegue" la nostra creazione al volo. Inutile dire che, ovviamente, potete (e dovete) condividere i vostri livelli in giro per il globo grazie ad un sistema cross-platform che consente a chiunque di giocare livelli creati su ogni piattaforma. Questa feature è garantita grazie all'accesso alla piattaforma di
Butterscotch Shenanigans che è trasversale rispetto al dispositivo su cui state giocando (e si, potete usare lo stesso account su più dispositivi per portarvi dietro gli avanzamenti e i livelli tra un dispositivo e l'altro).
Dulcis in fundo
Levelhead è localizzato in italiano, e anche bene!
L'arte e la tecnica di Levelhead
Ed eccoci arrivati, infine, a discutere della componente tecnica e artistica di
Levelhead. Dobbiamo dirvi che è con estremo piacere che parliamo delle scelte stilistiche di
Butterscotch Shenanigans: siamo infatti da sempre stati (piacevolmente) colpiti dalla direzione artistica dei loro lavori e, questo piccolo team di sviluppo, ha sempre dimostrato di saper far uscire dal cilindro idee originali che però rispecchiano uno stile immediatamente riconoscibile.
Levelhead si presenta come un platform colorato, con una palette cromatica dai colori particolarmente accesi e una direzione artistica sopraffina con uno stile molto "cartoon". Non ci metterete molto ad
affezionarvi al piccolo GR-18, come non ci metterete molto tempo per notare dei piccoli richiami ad altri titoli (a noi, per esempio, il "pacco" che dobbiamo portarci in giro per i livelli ci ha ricordato il
cubo di Portal). Epici anche i richiami a
Crashlands all'interno del gioco stesso.
Sotto il profilo tecnico non abbiamo molto da dire: il titolo si è comportato in modo eccelso su tutte le piattaforme, dalla "più piccola"
Android fino ad XBOX One (dove l'abbiamo provato su
XBOX One X). Come abbiamo più volte detto in questa recensione, le nostre prove si sono svolte prevalentemente su
Nintendo Switch e, ancora una volta, il piccolo schermo della portatile di Nintendo riesce a rendere giustizia alla grande a questo genere di giochi. Chiudiamo assicurandovi che anche il comparto audio è stato molto curato (soprattutto per quello che riguarda la recitazione in inglese durante le scene di intermezzo) e che anche la colonna sonora si presta bene al tipo di gioco.