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Recensione Layers of Fear per PC

I ragazzi di Bloober Team ripropongono una nuova visione della loro saga di punta: ecco la recensione di Layers of Fear per PC

Il quadro completo

Oggi non parliamo di una remastered o di un remake, l'operazione fatta dai ragazzi di Anshar Studios e Bloober Team (che ringraziamo per averci fornito un codice per testare il titolo) sulla saga di Layers of Fear è quasi unico.  Se infatti, solitamente, gli sviluppatori che vogliono riportare alla luce i loro titoli sfruttano la tecnica delle remastered o dei remake questa non è stata la scelta fatta dal team polacco che ha invece scelto una direzione nuova: hanno preso i due titoli (e i DLC) che compongono la saga di Layers of Fear (avevamo recensito Layers of Fear 2 su Nintendo Switch) sono stati "fatti a pezzi" e ricomposti sotto un'unico titolo, con vari ritocchi grafici, narrativi e non solo. Insomma, l'esperimento è decisamente interessante, non ci resta che scoprire se è riuscito o no nella nostra recensione di Layers of Fear per PC (giocato su Steam Deck).
 

 

La trama di Layers of Fear

Prima di iniziare a parlare della trama raccontata in Layers of Fear facciamo chiarezza su quello che i ragazzi di Anshar Studios hanno fatto con questo ultimo capitolo che si intitola esattamente come il capostipite della serie. Se, come dicevamo in apertura, le operazioni di remastered è remake sono abbastanza comuni (e in alcuni casi i risultati sono decisamente eccellenti come per Resident Evil 4) è abbastanza difficile trovare qualche team che (con molto coraggio ndr) prende un suo brand di successo lo trasforma in qualcosa di nuovo per portarlo all'attenzione di nuovi giocatori o su piattaforme più moderne. Ecco, quello che è stato fatto con Layers of Fear è esattamente questo ma non solo, nel nuovo titolo si è infatti creato un nuovo canovaccio narrativo che lega i titoli precedenti. 
 
Eccoci quindi a vestire i panni di una scrittrice nei panni della classica crisi da foglio bianco, l'editore gli sta col fiato sul collo perchè il libro che avrebbe dovuto scrivere non è pronto e non sembra lo sarà presto. Quasi fortuitamente però le cose sembrano mettersi per il verso giusto quando, grazie ad un concorso, la nostra autrice vince un soggiorno completamente spaesato in un faro fuori dal mondo: il luogo ideale dove ritrovare l'ispirazione e riprendere la scrittura del suo romanzo (un po' quello che cercava anche Alan Wake nel titolo omonimo tanti anni fa). Nell'introduzione però la nostra scrittrice sta tornando indietro nel faro e il motivo non sembra essere quello di essersi dimenticata li la penna.. 
 
Non vi sveleremo nulla della trama perchè Layers Of Fear è un titolo fortemente story driven ma siamo rimasti piacevolmente colpiti dal modo in cui la nostra scrittrice a scrivere le storie dei vari titoli (Layers of Fear, Layers of Fear 2 e i vari DLC), si perchè in questo nuovo Layers of Fears reimmaginato i vari titoli e protagonisti vengono visti con occhi diversi e anche le storie sono state riadattate e modificate con un'operazione di copia, riassegna e incolla magistrale. Il tempo in compagnia di Layers of Fear vola e, pur con tutte le differenze tra il primo e il secondo capitolo della serie, i ragazzi di Anshar Studios hanno fatto un ottimo lavoro di ricomposizione del racconto e del gioco in generale. Vi ricordiamo infine che non dovete temere l'inglese perchè Layers of Fear è localizzato in italiano anche se solo per la parte di interfaccia e di sottotitoli, mentre il doppiaggio resta in inglese. La localizzazione è, per altro, di buona fattura.
 

 

Il gameplay di Layers of Fear

Definire Layers of Fear un survival horror è decisamente eccessivo, il titolo di Anshar Studios e Bloober Team può essere visto più facilmente come un'avventura narrativa piuttosto che come un vero e proprio survival. Se, in genere, nei survival horror il nostro obiettivo è quello di scappare, di fuggire, di cercare riparo dalla morte in Layers of Fear le cose si fanno diverse, certo, c'è sempre l'elemento di terrore e di paura, di rischio ma il gioco sembra spronare il giocatore ad esplorare e scoprire piuttosto che a cercarne la dipartita. È così che la trama del gioco non viene raccontata direttamente ma scoperta pezzo dopo pezzo attraverso l'esplorazione, la scoperta di trascrizioni e documenti e, più in generale, tramite il giocatore che inizia a vivere il mondo che lo circonda, pur con tutte le caratteristiche folli e soprannaturali che lo caratterizzano. 
 

Layers of Fear è un viaggio nella mente umana, un modo di esplorare la coscienza e le proprie paure

 
Nei survival horror solitamente la componente di combattimento è sempre abbastanza labile, il giocatore può nascondersi, oppure eliminare gli avversari ma si sente continuamente schiacciato dalla forza dei nemici o dal loro potere: in Layers of Fear non avrete praticamente di questi problemi perchè il combat system è assolutamente limitato e tranquillamente marginale. Anche la componente stealth non è contemplata: non avrete modo di muovervi furtivamente per aggirare i vari ostacoli ne potrete nascondervi o spiare. Gli avversari che incontrerete lungo il vostro cammino non possono essere eliminati, ma solo allontanati e "fatti sparire" una volta che chiuderete la porta dietro di voi, pronti per un nuovo incubo che vi attende altrove. 
 
Lo scopo principale di Layers of Fear non è quello di mettere il giocatore davanti ad un gameplay complesso o stratificato ma quest'ultimo è funzionale alla narrazione: è più che altro il mezzo per raccontare una storia. Non mancano piccoli enigmi da risolvere, enigmi che solitamente si risolvono quasi da soli senza dover richiedere sforzi particolari al giocatore. Pad alla mano Layers of Fear si dimostra lento e impacciato come i precedenti titoli ma non per un difetto del titolo ma proprio per come è stato progettato e pensato. 
 

 

L'arte e la tecnica di Layers of Fear

Dal punto di vista artistico (e in questo caso parlare d'arte ci sembra decisamente opportuno visto il tema del titolo), Layers of Fear dimostra anche in questa nuova incarnazione il valore del Bloober Team e della loro capacità di creare ambienti e situazioni fortemente emozionali. Abbiamo apprezzato praticamente tutte le scelte stilistiche fatte dagli sviluppatori e non solo, abbiamo apprezzato sopra tutto il modo in cui hanno fatto convivere le varie storie precedenti sotto un'unico canovaccio narrativo e stilistico.

Ed eccoci finalmente a parlare dell'elemento che più ha fatto discutere di Layers of Fear e cioè il suo motore grafico. Il titolo di Anshar Studios è tra i primi a sfruttare il decantato (e anche a ragion veduta a giudicare dai risultati) Unreal Engine 5. Abbiamo giocato a Layers of Fear su Steam Deck e dobbiamo dire che la portatile di casa Valve si è comportata in modo decisamente egregio: certo, abbiamo abbassato il frame rate a 40 FPS e abbiamo dovuto scendere a qualche compromesso sul piano visivo ma il colpo d'occhio generale è comunque eccellente e dimostra, tra l'altro, la grande versatilità del motore grafico di Epic Games.
 
Ottimo anche il comparto audio che trova sempre il motivo adatto per le circostanze così come gli effetti sonori, sempre al posto (e al momento) giusto. Un po' sottotono in alcuni frangenti il doppiaggio.
 

 

Layers of Fear (2023)

Possiamo dire che l'esperimento fatto con Layers of Fear è decisamente riuscito e che il titolo di Bloober Team può vivere una nuova vita con questa incarnazione. Layers of Fear riesce ad unire i precedenti titoli e riesce a racchiudere le precedenti storie in un unico universo in modo eccellente. Per godersi appieno il titolo questo non deve essere approcciato come un survival horror ma più come un'avventura narrativa perchè lo scopo finale del gioco non è unicamente quella di incutere paura ma, più che altro, di raccontare una storia e, da questo punto di vista, Layers of Fear ci riesce alla grande.

8

Trama 8.00

Gameplay 8.00

Arte e tecnica 8.50

Pro:

trama interessante

ottimo uso dell'unreal engine 5

direzione artistica ottima

Contro:

non è un survival horror

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