Di ritorno dalla guerra
Oggi parliamo di un titolo assolutamente particolare, di un gioco che mixa meccaniche da gestionale ad altre da strategico e, sopra tutto, dal background estremamente originale e (
possiamo dirlo tranquillamente ndr.) assolutamente unico nel suo genere. Stiamo parlando di
Last Train Home, titolo sviluppato dalle sapienti mani dei ragazzi di
Ashborne Games e pubblicato da
THQ Nordic (che ringraziamo per averci fornito un codice con cui testare il gioco). L'originalità del titolo è fuori discussione, in
Last Train Home vi troverete al comando di un manipolo di uomini che torna dalla Grande Guerra e quello che li aspetta è davvero il viaggio della speranza. Se volete saperne di più salite in carrozza e seguiteci nella
recensione di Last Train Home per PC.
La trama di Last Train Home
Cominciamo col dire che, seppur possa sembrare folle,
Last Train Home racconta una storia vera. Il titolo di
Ashborne Games e
THQ Nordic racconta le gesta di un manipolo di soldati che, terminata la Prima Guerra mondiale non vuole far altro che tornare a casa, al suo paese e per farlo utilizza il mezzo che, ai tempi, era più comodo e rapido: il treno. Ecco quindi che quello che può sembrare un viaggio tratto da un libro di fantasia è invece un racconto che ripercorre (con chiare e ovvie licenze poetiche) l'epopea di un manipolo di uomini che ha abbandonato il campo di battaglia per gettarsi, a sua insaputa, verso un'altra "piccola" guerra. I soldati che fanno parte della nostra compagine infatti altro non vogliono che tornare a casa, ma ancora non sanno che a
Vladivostok, meta del nostro viaggio, li attende nientepopodimenoche un'altra guerra: quella della
Rivoluzione d'ottobre.
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Se questa introduzione riguardo il racconto alla base di
Last Train Home vi ha un po' turbato non preoccupatevi, il titolo di
Ashborne Games non vuole essere una sorta di wikipedia fatta videogioco, durante il corso della vostra avventura avrete infatti modo di affrontare missioni, di scoprire nuovi luoghi e di vivere la vostra versione del viaggio. È proprio il viaggio il vero protagonista di questa avventura, è durante i chilometri che percorrerete a bordo del treno che avrete modo di conoscere i soldati che vogliono tornare a casa, avrete modo di affezionarvi a loro e alle loro speranze, conoscendo pregi e difetti di ognuno di loro. Capitolo dopo capitolo vi abituerete a seguire il treno nel suo tragitto vero il raggiungimento del capolinea, verso la fine del viaggio. Passerete molto tempo sulla mappa di gioco e avrete modo di approfondire la conoscenza del mondo lasciato dalla
Grande Guerra senza dover mettere le mani sui libri di storia.
Uno degli elementi che ci ha davvero colpiti della produzione è infatti l'aderenza che il titolo offre riguardo ai fatti realmente accaduti, ai contesti, ai luoghi e ai personaggi. Il modo in cui
Last Train Home cala il giocatore all'interno di quel mondo post bellico ci ha lasciato davvero senza parole:
Last Train Home è un titolo che sa essere dannatamente immersivo. Abbiamo però anche una notizia che potrebbe scoraggiare chi non è avvezzo alla lingua d'Albione:
Last Train Home non è localizzato in italiano e una conoscenza discreta della lingua inglese è consigliabile per poter comprendere appieno quello che succede a schermo.
Il gameplay di Last Train Home
Ok, vi abbiamo detto che
Last Train Home mixa meccaniche da gestionale ad altre da strategico a come hanno fatto i ragazzi di
Ashborne Games ad unire queste due dinamiche all'interno di un videogioco dove il protagonista è un treno che si muove per l'Europa? Possiamo dire che il
gameplay di Last Train Home offre due facce della stessa medaglia, due facce che si amalgamano alla perfezione: le meccaniche di gioco del titolo possono essere suddivise in due momenti distinti: uno prettamente legato alla gestione del treno, alla sua manutenzione e al controllo dei soldati che viaggiano sullo stesso ed una legata alle dinamiche da combattimento che il titolo offre dove i nostri soldati dovranno vestire, nuovamente, i panni degli uomini di guerra e difendere la propria libertà.
Last Train Home è in grado di catapultare il giocatore alla fine della Prima Guerra Mondiale
Partiamo parlando delle meccaniche da gestionale, da questo punto di vista
Last Train Home mette nelle mani del giocatore una serie di strumenti e di mezzi che gli consentono di prendere decisioni riguardo il treno e, sopra tutto, i suoi passeggeri. Si perchè ogni passeggero e soldato che vive sul treno ha delle sue caratteristiche uniche, un suo carattere, una sua vita e una sua storia. Ogni personaggio ha delle capacità che lo rendono più o meno adatto a svolgere determinate funzioni e saper scegliere l'uomo giusto al posto giusto è fondamentale. A tutto questo si aggiunge il compito di mantenere il treno in uno stato che gli consenta di giungere a destinazione. Ecco quindi che dovrete curare la manutenzione della locomotiva e delle varie carrozze, ma non solo: dovrete occuparvi di rifocillare i vostri uomini, di posizionarli nelle giuste carrozze e di mandarli in missione quando occorre.
Ed è proprio in queste missioni che
Last Train Home si trasforma e ricorda molto gli strategici di inizio anni duemila come i vari Commandos (se volete saperne di più sul genere vi invitiamo a leggere la nostra
recensione di Commandos 2 - HD Remaster). Anche in questo caso scegliere gli uomini giusti per completare la missione è fondamentale per riuscire a completare l'obiettivo sia esso danneggiare delle postazioni di avversari o semplicemente concludere delle trattative commerciali. Al termini di queste missioni potete poi venire a conoscenza di frammenti della storia dei singoli personaggi imparando, al contempo, a conoscerli meglio. La conoscenza degli uomini a bordo del treno è fondamentale per la riuscita della vostra missione e vi renderete presto conto di quanto è facile affezionarsi a loro quando vi capiterà di perdere qualcuno di loro sul campo di battaglia.
Il gameplay del titolo è profondo e interessante anche se le meccaniche, prese singolarmente, non possono essere definite come strettamente originali. Certo è che l'unione di questi sistemi di gioco crea un mix assolutamente divertente. Prima di parlare della componente artistica e tecnica dobbiamo evidenziare il difetto più grande del
gameplay di Last Train Home, la sua interfaccia utente che non risulta sempre comoda e intuitiva ma, missione dopo missione, ci si fa l'abitudine.
L'arte e la tecnica di Last Train Home
Dal punto di vista prettamente artistico
Last Train Home ci ha convinti: le scelte stilistiche da parte del team di sviluppo sono strettamente legate al periodo storico in cui il titolo è ambientato. I ragazzi di
Ashborne Games, come abbiamo già detto, non hanno solo "ambientato" il loro titolo alla fine della Prima Guerra Mondiale ma hanno sfruttato a dovere il contesto, i luoghi e i personaggi per dare alla loro produzione una marcia in più e il risultato è decisamente buono.
Parlando del comparto tecnico di
Last Train Home possiamo rassicurare i giocatori che non hanno un PC ultra potente. Il titolo pubblicato da THQ Nordic infatti non è un gioco in grado di mettere all'angolo la vostra scheda grafica e, anche a impostazioni grafiche medie la resa estetica è decisamente buona. Abbiamo provato
Last Train Home anche su
Steam Deck ma lo schermo della portatile di casa Valve non è esattamente la scelta migliore per giocare un titolo di questo genere.
Molto buono anche il comparto audio che si sposa perfettamente con il mood della produzione.