La serenità nel cuore
Posate a terra i vostri fucili virtuali, toglietevi le scarpe da calcio e lasciate lo stadio (sempre virtuale) alle vostre spalle, oggi parliamo di un titolo dove i riflessi e l'azione non fa parte degli ingredienti di base. Stiamo parlando di
Lake, avventura sviluppata dai talentuosi
Whiterhorn Digital che ci catapulta in un mondo molto lontano da quello, frenetico, a cui siamo abituati ogni giorno. Prendetevi del tempo, scaldate una bella tazza di the e mettetevi comodi, oggi vi portiamo a Providence Oaks nella nostra
recensione di Lake per XBOX One.
La trama di Lake
Come abbiamo detto in apertura, con il titolo di oggi potete tranquillamente far riposare i vostri riflessi da gamer professionista e potete dedicare del tempo a voi stessi e ad una storia che merita di essere vissuta.
Lake è un'avventura tranquilla, che fa dei suoi ritmi compassati e della tranquillità praticamente totale la sua più grande forza, vi ritroverete presto a vivere voi stessi una sensazione di pace e di tranquillità che raramente si trova in un videogioco. Bando alle ciance però, è ora di raggiungere
Providence Oaks perchè, in questa piccola cittadina, la vita di qualcuno sta cambiando radicalmente.
In
Lake vestiamo i panni di
Meredith Weiss, una giovane donna che vive in una grande metropoli, è la metà degli anni '80 e il mondo (soprattutto gli Stati Uniti) stanno vivendo un boom economico, culturale e tecnologico di un certo impatto. La nostra protagonista è parte attiva di questa integrazione visto il suo lavoro, Meredith è infatti un'informatica decisamente portata per il suo lavoro: quella che in molti definirebbero "un piccolo prodigio". Inutile dire che la "frenesia della vita moderna" è ormai parte del tessuto stesso dell'esistenza della nostra protagonista, almeno fino a quando un piccolo evento entra a gamba tesa per sconvolgerle la vita. Nessun fatto particolarmente drammatico, non preoccupatevi, semplicemente per il padre è giunta l'ora della pensione e chiama sua figlia per farle una proposta radicale ma decisamente interessante. La piccola cittadina di
Providence Oaks (quella dove Meredith è nata e cresciuta) è rimasta senza il postino e il padre propone a Meredith di prendere il suo posto.
La nostra giovane protagonista decide quindi di darsi una possibilità non preventivata: prende sacca, baracca e burattini e torna a
Providence Oaks per cambiare (o almeno cercare di) vita. Appena metterete piede nella piccola cittadina vi renderete conto di come quest'ultima sia la vera co-protagonista dell'avventura. Durante la vostra permanenza a Providence Oaks avrete modo di incontrare vecchie conoscenze, fare amicizia con nuova gente e scoprire come sono cambiate le persone in oltre vent'anni di assenza dalla cittadina. Peccato che
Lake non sia tradotto in italiano, questo potrebbe scoraggiare chi non conosce molto bene l'inglese perchè il rischio è quello di perdersi parte del racconto o pezzi di dialoghi con i vari abitanti.
Il gameplay di Lake
Difficile riuscire a vedere nel
gameplay il focus della produzione di Lake eppure in qualche modo tutta l'esperienza ruota proprio intorno alla sua modalità di gioco. Ormai è chiaro che non dovete aspettarvi sparatorie e probabilmente è altrettanto chiaro che Providence Oaks la notte non si trasforma come succedeva a
Bright Falls, qui non ci sono mostri da sconfiggere, ne oscure presenze, qui si vive una vita serena, fatta di una tranquillità quasi idilliaca.
Lake ha una sola richiesta per il giocatore (e per la nostra Meredith): quella di consegnare i pacchi e le lettere per tutto il paesino, esattamente come il padre della protagonista ha fatto fino al giorno della sua pensione.
Lake è un titolo dai ritmi compassati, rilassante e pensato per far vivere emozioni al giocatore più che per metterlo alla prova con le proprie abilità
Ogni mattina dovrete prendere il vostro furgoncino, caricare la posta e iniziare a spostarvi da un punto all'altro per consegnare ai vari abitanti la corrispondenza. È in questo frangente che Meredith incontrerà persone che non vedeva da anni, scoprirà che alcune sue amiche d'infanzia ora sono diventate mamme, che alcuni personaggi del paese non sono cambiati di una virgola mentre altri sono ormai irriconoscibili. Se sperate di sfrecciare per le vie di Providence Oaks come fareste in un
Grand Theft Auto qualsiasi vi sbagliate di grosso (a proposito
avete letto che presto arriverà la Grand Theft Auto Trilogy: Definitive Edition?), il furgoncino non è un bolide e vi farà assaporare ogni momento della città e dei suoi dintorni. È nel tragitto che vi separa da una consegna e l'altra che avrete modo di respirare la vita di
Providence Oaks, di apprezzarne i colori, le sfumature e i dettagli.
Nelle due settimane che sarete chiamati a sostituire vostro padre però non dovrete solo pensare a lavorare, la domenica potrete infatti dedicarvi alle attività che preferite: potrete incontrare vecchie conoscenze, girovagare per la cittadina o anche non fare semplicemente nulla e guardare il tempo che passa fuori dalla vostra casa. Nelle
circa otto ore che vi porteranno dall'arrivo di Meredith a Providence Oaks fino alla chiusura dell'avventura avrete modo di incontrare molte persone, di riflettere e di plasmare la storia che sfocerà in uno dei
tre finali alternativi. Non aspettatevi grandi colpi di scena ma la possibilità di rigiocare il titolo compiendo scelte differenti non deve essere scartata a priori: potreste rimanere molto sorpresi.
L'arte e la tecnica di Lake
Per parlare di arte e tecnica di
Lake dobbiamo fare subito un grosso distinguo: da una parte troviamo infatti una direzione artistica ispirata, capace di creare ambientazioni e scenari da sogno che si scontra però con una realizzazione tecnica non sempre all'altezza, ma andiamo con ordine e inizia con le buone notizie. Parliamo quindi dell'art direction e dallo spirito che pervade tutto il titolo: siamo rimasti più volta a bocca aperta, quasi incantanti dalla bellezza di alcuni paesaggi: certo Providence Oaks sembra proprio una di quelle cittadine stereotipate americane, appoggiata di fianco ad un fantastico lago, quasi fosse un sogno divenuto realtà.
Dal punto di vista tecnico invece le cose non vanno così tanto bene: Lake soffre di evidenti problemi di produzione (forse causati dal budget non stellare dell'intera produzione) che rischiano di rovinare l'atmosfera generale del titolo. Non stiamo parlando di problemi di prestazioni, durante le nostre partite su
XBOX One X non abbiamo riscontrato rallentamenti o altro, quanto più di animazioni mancanti in alcuni punti e una rifinitura generale non all'altezza delle aspettative.
Buona la colonna sonora che bene si adatta al contesto generale del titolo e alla sua atmosfera.