Hey, ti sei perso?
È sempre raro trovare dei titoli originali, giochi che basano il proprio gameplay su soluzioni innovative o, comunque, non comuni. Oggi parliamo proprio uno di questi titoli:
Labyrinth City: Pierre The Maze Detective, il titolo sviluppato dai ragazzi francesi di
Darjeeling e pubblicato da
Pixmain. Questo particolare titolo indie si fonda su una meccanica di gioco decisamente poco comune: la risoluzione di labirinti con un contesto grafico e artistico di grande spessore. Ora però bando alle ciance e buttiamoci a capofitto nella scoperta del gioco grazie alla nostra
recensione di Labyrinth City: Pierre The Maze Detective per Nintendo Switch.
La trama di Labyrinth City: Pierre The Maze Detective
Partiamo come al solito parlando della trama prima di buttarci in quelli che, in realtà, sono i veri punti cardinali del titolo: gameplay e direzione artistica. Ad ogni modo, pur essendo un titolo che tratta di labirinti,
Labyrinth City: Pierre The Maze Detective ha un intreccio narrativo interessante che funge da vero e proprio trampolino di lancio per far immergere il giocatore nel mondo di
Pierre e della sua amica
Carmen.
Pierre è un ragazzo e, a prima vista, sembra un giovane come tanti altri ma questo non gli impedisce di essere un grandissimo detective. Il nostro giovane protagonista è infatti molto famoso per la sua capacità nella risoluzione di enigmi e, in particolar modo, nel sapere trovare la via d'uscita per ogni labirinto possibile ed immaginabile. Il nostro eroe è tranquillo nel suo ufficio quando, ad un tratto, una sua amica (Carmen) irrompe nella stanza, spaventata e decisamente agitata. A quanto pare,
Mister X (il super cattivo della nostra avventura) ha rubato la
Pietra del Labirinto e, al suo posto, ha lasciato una lettera indirizzata proprio a Pierre.
È in questa lettera che
Mister X sfida Pierre a ritrovare la pietra e chiudere, quindi, la storia. La
Pietra del Labirinto ha il potere di trasformare tutto in un labirinto e, nelle mani sbagliata, può creare parecchi disagi. Il nostro eroe accetta la sfida e si mette subito sulle tracce di Mister X partendo proprio dal luogo del misfatto. Non vogliamo svelarvi oltre perchè il titolo non ha una durata lunghissima e vogliamo evitare di spoilerarvi elementi della
storia. Se non siete profondi conoscitori dell'inglese non preoccupatevi perchè
Labyrinth City: Pierre The Maze Detective è localizzato in italiano.
Il gameplay di Labyrinth City: Pierre The Maze Detective
Come abbiamo citato poc'anzi,
Labyrinth City: Pierre The Maze Detective si fonda su due elementi portanti: il
gameplay e lo stile artistico e grafico di
Hiro Kamigaki visionario artistica e illustratore padre della serie di
Pierre Detective. Labyrinth City: Pierre The Maze Detective è un gioco di esplorazione che porta il giocatore in mondi intricati, bellissimi da vedere e ricchi di dettagli dove, di volta in volta, viene chiesto di trovare la giusta via d'uscita in quelle che sembrano situazioni al limite dell'assurdo.
È proprio nella cura con la quale gli sviluppatori hanno riproposto gli ambienti e i livelli che rende il titolo divertente e motivante. Non aspettatevi un titolo che possa mettere in seria difficoltà la vostra materia grigia certo, ma la cura delle situazioni che si vanno a creare nel gioco saprà rubarvi ben più di un sorriso. Pad alla mano il titolo si lascia giocare molto bene, abbiamo
giocato a Labyrinth City: Pierre The Maze Detective su Nintendo Switch e abbiamo affrontato tutta l'avventura in modalità portatile. Vedere il micromondo di Pierre che si anima e vive all'interno del piccolo schermo di Switch ci ha lasciato, a più riprese, senza fiato. Anche se i dettagli sono molti il sistema di controllo è stato pensato e adattato molto bene alla console di casa Nintendo e non ci siamo mai trovati in difficoltà e il gioco ha sempre letto correttamente i nostri input.
Per approcciare il gioco dovete lasciare da parte la voglia di azione e pensare di immergervi in quello che potrebbe sembrare una sorta di fumetto interattivo. Per rendere le cose più divertenti inoltre gli sviluppatori hanno disseminato nei livelli degli oggetti da trovare e da raccogliere, oggetti che vi consentiranno sia di proseguire che si alzare l'asticella della difficoltà. La bellezza di Labyrinth City: Pierre The Maze Detective si ritrova nella semplicità del suo gameplay che lo rende un titolo adatto a tutti.
L'arte e la tecnica di Labyrinth City: Pierre The Maze Detective
Ed eccoci, finalmente, a parlare della componente più importante dell'intera produzione, della sua vera e propria anima: la direzione artistica. Abbiamo già citato
Hiro Kamigaki, l'autore della serie e mente e braccio e del design grafico del titolo. Guardare un livello di Labyrinth City: Pierre The Maze Detective ricorda molto da vicino le tavole di
Where's Wally? Pur ricchissimi di dettagli le ambientazioni e i livelli non sono mai ingombranti e disordinati, tutto è al suo posto e vi troverete più e più volte ad effettuare screenshot che non farebbero certo brutta figura come sfondi del vostro desktop.
Labyrinth City: Pierre The Maze Detective è una vera e propria gioia per gli occhi
Ottime notizie anche sul fronte tecnico, il titolo infatti gira perfettamente su Nintendo Switch e il piccolo schermo dell'ibrida di casa Nintendo riesce a dare grande risalto all'intera produzione. Se è infatti vero che i livelli sono densi di contenuti è altrettanto vero che ogni elementi è sempre al posto giusto e perfettamente leggibile all'interno del titolo stesso. Ottimi anche i tempi di caricamento e il sistema di controllo che permette al giocatore di potersi muovere senza problemi per ogni singolo livello (al netto di restare all'interno dei labirinti chiaramente).
Si chiude in bellezza con la colonna sonora e con gli effetti audio che rispecchiano perfettamente lo stile dell'avventura e della sua identità artistica.