Rockstar riporta sulle console current-gen L.A. Noire, uno dei titoli piu' interessanti e particolari della precedente generazione di console. Vestiamo nuovamente i panni di Phelps e dei crimini di una Los Angeles di fine anni 40
E ci troviamo un’altra volta a parlare di remastered. Più e più volte su queste pagine abbiamo discusso di versioni rimasterizzate di titoli che hanno ottenuto più o meno successo nella precedente generazione. Oggi tocca a L.A. Noire, titolo carico di chiari/scuri a cui Rockstar di dimostrò particolarmente legata e a cui partecipò attivamente nei momenti finali dello sviluppo del titolo (sviluppato principalmente da quel che fu Team Bondi). Siete pronti a lanciarvi in un poliziesco noire ambientato nell’America post bellica? Si? Allora seguiteci nella nostra recensione.
Partiamo dal presupposto che questa versione remastered non tocca minimamente la storia del titolo originale e che, per chi si fosse perso la sua uscita precedente, ora vi ricordiamo l’incipit che ci vede protagonisti di questa avventura poliziesca. In L.A. Noire vestiamo i panni del capitano Cole Phelps, un veterano della Seconda Guerra Mondiale rientrato in patria al termine del conflitto. In una Los Angels di fine anni ’40, divisa tra il Grande Sogno Americano e l’incubo di orrori e strascichi che la guerra ha lasciato dietro di se, dovremo cercare di (ri)trovare il nostro posto nel mondo. Un mondo che è profondamente cambiato, in una città che è profondamente cambiata, dove la sottile linea rossa tra “buono” e “ cattivo” è molto più labile di quanto si possa pensare.
Come da tradizione Rockstar, anche in L.A. Noire, si respira quell’aria di uomini al limite, persone che cercano una via tra inferno e redenzione combattendo i propri incubi e quelli di chi gli sta intorno. Il titolo di Team Bondi era (ed è anche in questa sua nuova incarnazione) strutturato ad episodi, come se fosse una serie TV. Quando venne lanciato (e già al suo annuncio), L.A. Noire diede una forte scossa al media videoludico, ponendosi a metà strada tra un videogioco ed un film interattivo, operazione già provata da altri illustri predecessori, ma intrapresa in chiave più moderna da L.A. Noire.
Avanzando nella storyline del titolo scopriremo un mondo e un punto di vista su di esso sempre diverso, durante la nostra partita passiamo dalla narcotici alla omicidi e oltre ancora, ogni volta con obiettivi e modalità differenti.
L.A. Noire ci mette nei panni di un investigatore, e proprio sull’investigazione verte il grosso dell’esperienza ludica offerta dal titolo Rockstar. Ogni missione, dopo un breve breafing, ci porta sul luogo del delitto con la vista, l’udito, l’ingegno e l’immancabile taccuino ad aiutarci a risolvere gli intricati misteri. Nella prima fase di ogni investigazione il nostro protagonista deve recuperare le prove, in questa versione rimasterizzata Rockstar ha aggiunto la possibilità di avere diverse inquadrature che aiutano il giocatore a trovare i vari reperti per risolvere il caso e questa è la prima di una serie di piccole novità che rendono questa versione remastered di L.A. Noire davvero migliore rispetto alla controparte originale.
Una volta raccolti gli indizi possiamo dedicarci alla parte relativa agli interrogatori dove sfruttando una serie di domande pre impostate dobbiamo cercare di mettere nell’angolo i vari sospettati al fine di identificare il colpevole. Anche in questo frangente la nuova versione porta delle migliorie per tanto riguarda questo aspetto migliorando le risposte. Questa è la parte più interessante della produzione dove, per confutare le risposte dei sospettati dovremo utilizzare delle domande o delle controrisposte relative agli indizi trovati.
Era proprio questo sistema di investigazione che aveva differenziato L.A. Noire da qualsiasi produzione antecedente e l’aveva reso un titolo affascinante e ricercato.
Alla sua uscita L.A. Noire aveva lasciato tutti con la mascella a terra, il Team Bondi aveva utilizzato lo stesso motore grafico di GTA e i risultati a video erano davvero ottimi. Questa nuova incarnazione del titolo vede un ulteriore miglioramento della parte tecnica, Rockstar non si è limitata a migliorare le texture e la risoluzione (che ora arriva a 1080p), ha anche aggiunto gli effetti atmosferici e la pulizia dell’immagine è ulteriormente migliorata.
La Los Angeles anni 40 proposta in L.A. Noire è ancora più viva e realistica merito sopratutto dei miglioramenti apportati dal team di Rockstar Games. L’unico punto che non vede un vero e proprio miglioramento è quello che riguarda le espressioni facciali che sono rimaste praticamente immutate rispetto a quanto visto nella prima e originale incarnazione del titolo.
Dal punto di vista artistico L.A. Noire si dimostra ancora un prodotto eccellente che riesce a distanziarsi di diversi punti da moltissime produzioni, anche più moderne. La cura dei dettagli che Rockstar mette nei suoi titoli è maniacale, dalla palette dei colori, alla scelta dei protagonisti e dei personaggi fino alla colonna sonora che incornicia una produzione che ha stile e classe da vendere.
Rockstar Games fa centro un’altra volta, pur proponendo una versione rimasterizzata riesce a dare valore aggiunto al proprio prodotto andando oltre il semplice utilizzo di texture a risoluzione più alta. L.A. Noire dal canto suo si vede in perfetta forma e si dimostra un titolo a tutt’oggi giocabile ed destramente godibile, oltre al fatto che resta una produzione più unica che rara. Consigliato a tutti coloro che non hanno avuto modo di giocarlo nella precedente generazione di console, per chi l’avesse già giocato la versione Nintendo Switch potrebbe essere quella più appetibile, vista la possibilità di poter giocare L.A. Noire in mobilità.
Trama 8.00
Gameplay 8.00
Arte e tecnica 8.00
ottimo come il titolo originale
mantiene gli stessi difetti dell'originale