Di nuovo nella nebbia
Quando nel 2022
Plaion si
presentò alla Gamescom con il suo nuovo nome (
ex Koch Media ndr.) restammo colpiti da un titolo in particolare, un gioco di cui avevamo la necessità di un seguito: stiamo parlando di
Kona II: Brume. Seguito dell'avventura
Kona, decisamente interessante sbarcata su PC e console nel 2017 (e di cui potete leggere la
nostra recensione nel caso vogliate approfondire),
Kona II: Brune va a riprendere la storia originale e si prende in carico l'onere di continuare l'avventura di
Carl Faubert che rimase "appesa" nel primo capitolo. Grazie ad un codice messo a disposizione del publisher abbiamo avuto modo di giocare al titolo e oggi siamo qui per raccontarvi la nostra opinione nella
recensione di Kona II: Brume per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Kona II: Brume
L'elemento che ci aveva colpito di più del primo capitolo della saga era la capacità di Kona di essere una specie di walking simulator sotto steroidi. Il titolo, dalla fronte impronta narrativa, permetteva infatti al giocatore di vivere la storia del protagonista (ma non solo) con un bilanciamento decisamente buono tra parti "giocate attivamente" e parti vissute attraverso la ricerca, l'esplorazione e quant'altro potesse aiutare a creare l'atmosfera unica che si respirava nel titolo.
Kona II: Brume parte proprio da questo stesso presupposto e la
trama di questo nuovo capitolo cerca di far luce sui misteri rimasti irrisolti nel primo titolo della serie ma non solo.
In
Kona II: Brume vestiamo un'altra volta i panni di
Carl Faubert, lo stesso reduce della
Guerra di Corea che era stato assoldato dal ricco
signor Hamilton per indagare sui problemi che affliggevano la regione (fittizia) di
Manastan situata proprio sopra il
Quebec. Non vogliamo spoilerarvi nulla del primo capitolo quindi non vi racconteremo i dettagli che hanno portato Carl ad essersi avvicinato alla scoperta della verità ma, in compenso,
Kona II: Brume, una volta avviato, vi presenterà un breve filmato che riassume le vicende (senza spoiler) dell'ex soldato e vi porta all'inizio (
o meglio, al proseguo ndr.) della nuova avventura. Non avete bisogno di aver giocato al primo titolo per potervi godere appieno questo seguito ma, chiaramente, chi ha già giocato a Kona potrà notare diversi elementi di richiamo tra i due titoli.
Kona II: Brume inizia col botto, siete su un lago e vi state dirigendo verso l'isola per scoprire, una volta per tutte, le origini e i motivi dell'esistenza di questa Brume, questa nebbia che circonda tutto e che porta con se morte e distruzione. Tutto sembra andare secondo i piani quando, in lontananza, scorgete un'imbarcazione ma non passerà molto tempo prima che vi rendiate conto che i suoi occupanti non hanno assolutamente buone intenzioni e infatti vi trovate, di li a poco, in acqua, feriti, a rischio ibernazione con gli uomini sull'altra barca che continuano a spararvi senza pietà. Fortunatamente riuscite a mettervi in salvo e ad entrare in una piccola abitazione dove avete modo di recuperare le forze. Questo è l'incipit narrativo che apre
Kona II: Brume e che vi sprona a scoprire, una volta per tutte, le radici del mistero. Non proseguiremo oltre per evitare qualsivoglia spoiler ma vi possiamo dire che
Kona II: Brume è localizzato in italiano e che, al netto di qualche errore qua e la, la traduzione è anche di buona fattura.
Il gameplay di Kona II: Brume
Kona II: Brume riprende quanto di buono fatto dal predecessore non solo sotto il profilo della componente narrativa e della sua gestione ma anche sul piano del gameplay. Il titolo sviluppato dai ragazzi di
Parabole e pubblicato da
Ravenscourt resta un'avventura narrativa dalla forte impronta da thriller, al limite dell'horror psicologico. A differenza di tanti altri titoli però qui non avrete un jumpscare ogni tre secondi così come non è volontà degli sviluppatori trasformare Kona in un survival horror. In modo molto sapiente però i ragazzi di Parabole hanno saputo prendere in prestito delle meccaniche da diversi generi e le hanno fuse in un mix perfettamente bilanciato che sa esattamente cosa vuole ottenere e non esagera mai.
Kona II: Brume è un'avventura narrativa che sa come prendere il giocatore e sa tenerselo stretto fino ai titoli di coda.
Nelle circa otto ore che vi serviranno per portare a termine l'avventura di Carl, avrete modo di vivere il mondo di Kona, di conoscere il
Manastan, di affrontare orrori venuti dalla nebbia che fanno paura ma non solo. Spesso vi capiterà di fermarvi per cercare un dettaglio, per scoprire qualcosa che ancora non sapete. La componente esplorativa e investigativa di Kona II è ben sviluppata e riesce a far entrare il giocatore nel mondo di gioco senza immergerlo con un gameplay troppo action. In effetti, a prima vista, Kona II: Brume può sembrare un walking simulator ma, a guarda bene, può sembrare anche un survival visto che la barra della salute e dell'ipotermia sono proprio li per ricordarci che Carl è un essere vivente e che ha bisogno di cure, ma può sembrare anche un horror quando, nella nebbia, si scorgono figure che sembrano uscite da un'altra dimensione. Ecco,
Kona II: Brume è tutte queste cose e anche di più.
All'inizio della partita il titolo vi chiede che tipo di approccio volete adottare verso il gioco, se qualcosa in cui volete semplicemente godervi il racconto (mettendo in secondo piano le componenti più survival ed action), una bilanciata dove i vari elementi sono bilanciati e il giocatore non è un mero "spettatore" e una più hardcore dove le componenti survival e action sono più marcate. Sentitevi liberi di scegliere come meglio preferite, non c'è un modo giusto per affrontare Kona II, molto dipende da quello che state cercando voi.
Kona II: Brume è un titolo che sa come far immergere il giocatore nella sua atmosfera: presenta una narrazione ambientale fantastica (una delle migliori dell'ultimo periodo, oggettivamente) e non solo. Ogni elemento nel mondo di gioco è posizionato e pensato per poter raccontare qualcosa oltre che per fare da semplice orpello all'ambiente.
Abbiamo giocato a Kona II: Brume su Steam Deck e abbiamo trovato la macchina di Valve decisamente adatta allo scopo ma vi suggeriamo di utilizzare le cuffie per immergervi in misura ancora maggiore nel mondo di Carl e soci.
L'arte e la tecnica di Kona II: Brume
Parlando di direzione artistica e tecnica di
Kona II: Brume dobbiamo fare un piccolo distinguo perchè, pur se nel complesso non possiamo lamentarci di quello proposto dai ragazzi di
Parabole dall'altro abbiamo due discorsi ben diversi da fare riguardo a
art direction e
componente tecnica. Cominciamo parlando della direzione artistica: anche questo nuovo capitolo, come il precedente d'altro canto, si dimostra ragionato e coerente con se stesso e con il mondo che vuole raccontare. Difficile trovare qualcosa che non vada in questo frangente: che si parli del protagonista, delle ambientazioni dei (pochi) personaggi che avrete modo di incontrare, tutto è ragionato, pensato ed estremamente bilanciato.
Bene anche se non proprio ottima la componente tecnica invece. Abbiamo
giocato a Kona II: Brume su Steam Deck e dobbiamo dire di essere rimasti soddisfatti dalla resa generale ma abbiamo anche trovato alcuni problemi riguardo l'ottimizzazione del motore grafico per cui si poteva, probabilmente, fare di più. Qualche scatto qua e la potrebbe infatti mettersi tra voi e l'immersione nel mondo di gioco: nulla che possa realmente rovinare l'esperienza ma che sicuramente non passa inosservato.
Molto bene la componente sonora della produzione che contribuisce molto bene a creare la giusta atmosfera.