Dall'anime al videogioco il passo è breve
Molto spesso nel mondo videoludico abbiamo visto commistioni di generi, anzi sempre più spesso, come abbiamo detto nella nostra recente
recensione di CONTROL (dove film e videogioco si avvicinano con tipiche tecniche di regia applicate al media videoludico). Oggi parliamo invece di un anime che è stato portato in forma videoludica e ci riferiamo a
KILL LA KILL - IF, titolo sviluppato da
A+ Games e
Arc System Works e pubblicato da
PQube. Se volete quindi conoscere l'esito di questa operazione vi invitiamo a leggere la nostra
recensione di KILL LA KILL - IF.
La trama di KILL LA KILL - IF
Prima di parlare della storia di
KILL LA KILL - IF dobbiamo fare una precisazione: chi conosce (e apprezza) l'anime dello
Studio Trigger deve sapere che il titolo si basa sulla serie animata e che, più precisamente, il titolo sviluppato da
Arc System Works inizia all'incirca dall'ottava puntata.
KILL LA KILL - IF racconta la storia di un liceo e degli studenti che lo frequentano. A differenza dei classici istituti superiori a cui siamo abituati però, il
Liceo Honnoji è gestito in modo completamente diverso: vige infatti, all'interno dell'istituto, una scala gerarchica ben definita che classifica gli studenti in base all'uniforme che questi indossano.
No non è una follia, questa è la base da cui si parte per parlare di
KILL LA KILL. Ogni studente è dotato infatti di una
Ultra Uniforme una uniforme costruita in biofibra che offre al portatore una serie particolare di poteri. Ogni studente indossa queste uniformi che vengono suddivise in base al livello di potere, si va da una a tre stelle; maggiore è il potere della divisiva, maggiore è l'importanza che il personaggio detiene all'interno della struttura. Tutto fila liscio nell'istituto gestito dalla presidentessa del consiglio
Satsuki Kiryuin, o meglio, tutto filava liscio fino all'arrivo di
Ryuko Matoi che, desiderosa di scoprire le cause della morte di suo padre, si iscrive all'istituto e si scontra, inevitabilmente con
Satsuki Kiryuin.
Non proseguiamo oltre nel raccontare le vicende che si susseguono perchè il canovaccio narrativo di
KILL LA KILL - IF prosegue (e si sviluppa) differentemente rispetto all'anime originale e non vogliamo rovinare la sorpresa a nessuno (ne agli appassionati del cartone ne a quelli che non lo conoscono). Dobbiamo dire che lo story mode non è lunghissimo ma offre un risvolto interessante cioè la possibilità di vivere l'avventura prima nei panni di
Satsuki e, una volta completata, di giocare altri dieci capitoli dal punto di vista, questa volta, di
Ryuko ripercorrendo tutta la trama.
Il gameplay di KILL LA KILL - IF
Parlando di un picchiaduro la prima domanda che viene spontanea è "ma quanti personaggi ho a disposizione?" Ecco, con questa domanda mettiamo subito in difficoltà
KILL LA KILL - IF: il più grande problema di cui soffre il titolo
Arc System Works è proprio la limitata mole contenutistica. Se altri picchiaduro (viene in mente
Mortal Kombat 11 anche se centra poco con il titolo in oggetto) tendono a proporre al giocatore roaster sempre più completi e fitti di personaggi, in
KILL LA KILL - IF le cose non vanno proprio così: al lancio il picchiaduro proponeva solo 8 personaggi tra cui scegliere più due varianti e, grazie ad un DLC gratuito aggiuntivo questi venivano aumentati fino a 12:
Aikuro Mikisugi e Tsumugu Kinagase (che combattono come fossero un tutt'uno) e
Mako Mankanshoku. Di contro, a risollevare almeno parzialmente la situazione, dobbiamo dire che i personaggi hanno tutti moveset e tecniche di combattimento differenti che riescono ad offrire una buona varietà all'esperienza di gioco. La stessa cosa si può dire per le modalità offerte dal titolo: oltre al già citato
Story Mode (che è decisamente apprezzabile anche per la sua "doppia vita" nei panni di
Satsuki e di
Ryuko), il titolo mette a disposizione una modalità
Versus (godibile sia in locale che online), la modalità
Gara di sopravvivenza che ci vede impegnati in una sorta di orda in stile picchiaduro, un comodo
Training Mode fondamentale per prendere confidenza con i moveset dei vari personaggi e infine la
Sfida Covers in cui siamo chiamati ad eliminare centinaia e centinaia di avversari nel minor tempo possibile.
Le cose invece vanno molto meglio quando si parla di giocabilità: qui
KILL LA KILL - IF da il meglio di se.
KILL LA KILL - IF rappresenta un perfetto mix tra accessibilità e spettacolarità dell'azione senza tralasciare però una certa profondità di gameplay. Meno tecnico rispetto ad altri titoli del genere, il lavoro svolto da
Arc System Works e
A+ Games si dimostra adatto sia ai neofiti che ai fan più accaniti dei picchiaduro. Quello che ci ha lasciato colpiti è che, pur trattandosi di un picchiaduro in 3D (che solitamente non riesce ad offrire un livello di profondità entusiasmante), riesce ad approcciarsi al giocatore come fosse un picchiaduro bidimensionale. Spetta al giocatore il compito di apprendere le mosse speciali di ogni personaggio e studiare le caratteristiche uniche di ogni lottatore è la chiave di volta per portare a casa la vittoria. Ogni personaggio (con una cura estrema verso l'anime) offre i punti forti e deboli che sono visibili anche nell'anime. Non manca all'appello nemmeno il sistema di "duelli" interni allo scontro che consente ai giocatori di avviare un mini gioco sullo stile "Sasso, carta, forbice" per potenziare il nostro guerriero.
Pad alla mano
KILL LA KILL - IF si comporta molto bene, sia dal punto di vista della risposta ai comandi sia dalla posizione degli stessi e dall'usabilità del sistema in generale. I controlli sono sempre precisi e anche le varie combo e mosse speciali riescono senza grossi problemi (anche usando la
Switch in modalità portatile come abbiamo fatto noi per testare il gioco. Chiudiamo infine parlando della localizzazione italiana che è presente nel titolo e che quindi mette tutti al riparo sia dalla lingua giapponese che da quella inglese.
L'arte e la tecnica di KILL LA KILL - IF
La componente dove
KILL LA KILL - IF però eccelle è quella prettamente artistica e di realizzazione tecnica. Se abbiamo evidenziato senza troppi scrupoli i problemi relativi alla scarsità di contenuti proposti non possiamo che elogiare il lavoro svolto dal punto di vista grafico e artistico sul titolo.
KILL LA KILL - IF è sviluppato utilizzando la tecnica del
cell-shading e il risultato ha dell'incredibile. I modelli dei vari personaggi sono pressochè perfetti e il colpo d'occhio lascia senza fiato, in alcuni frangenti riconoscere l'anime dal videogioco risulta particolarmente complicato. A migliorare ulteriormente la situazione ci sono le animazioni, davvero eccellenti e perfettamente legate tra loro che trasmettono al giocatore un senso di fluidità eccellente. Di contro dobbiamo storcere un po' il naso quando si parla delle arene di gioco che abbiamo trovato un po' troppo spoglie e poco interattive.
Il titolo è ottimo anche dal profilo meramente tecnico, durante la nostra prova su
Nintendo Switch infatti non abbiamo mai assistito a rallentamenti o problemi di sorta. Veder girare
KILL LA KILL - IF sulla piccola console di casa
Nintendo ha, a tratti, dell'incredibile. Chiude il cerchio un comparto sonoro in linea con la produzione e che si sposa perfettamente con tutto quello che si muove a video. Apriamo una piccola parentesi (e facciamo i complimenti del caso) sul doppiaggio giapponese che riesce a dare un tocco di profondità in più al titolo.