Chi non salta servo della gleba è!
Ormai siamo in estate, le giornate sono diventate decisamente belle e, il tempo per videogiocare è sempre meno, in questo periodo spesso si prediligono giochi mordi-e-fuggi e oggi parliamo proprio di un titolo di questo stampo: ecco a voi
Jump King. Se siete appassionati di medioevo e non disdegnate le avventure un po' folli continuate a leggere la nostra
recensione di Jump King per Nintendo Switch perchè c'è carne al fuoco per voi!
La trama di Jump King
E' onestamente molto difficile parlare di "trama" in senso stretto in
Jump King, il titolo sviluppato dai ragazzi di
Nexile e pubblicato da
Ukiyo Publishing infatti non offre molto sotto l'aspetto della narrazione. Come spesso accade nelle piccole produzioni indie fortemente incentrate sul gameplay il comparto narrativo è lasciato un po' a se stesso e la stessa cosa capita qui.
Arriviamo quindi, molto rapidamente, al sodo: nel gioco impersoniamo un cavaliere senza macchia e senza paura (e anche senza armi) che vuole raggiungere a tutti i costi la (bellissima?) principessa rinchiusa nella cima di una imponente torre (che definire solo torre è un po' troppo semplicistico forse). Tra noi e la
novella Raperonzolo ci separano quindi piani e piani carichi di insidie ma non dei soliti mostri che ci sbarrano la strada ma piattaforme, un sacco di piattaforme di tutti i generi. Il nostro eroe non dovrà quindi mettere mano alla spada (che non possiede, sarà un eroe pacifista) ma potrà far solo affidamento sui suoi quadricipiti e glutei per arrivare la dove nessun cavaliere è mai giunto prima.
Come potete aver ben inteso non siamo di fronte ad un
premio Strega, c'è da dire che durante la nostra scalata faremo la conoscenza di tipi strani, ben caratterizzati che daranno un velo di umorismo al titolo. Le poche battute presenti non sono però tradotte in italiano (dovrete accontentarvi dell'inglese) perchè
Jump King non è localizzato in italiano.
Il gameplay di Jump King
Se dal piano narrativo
Jump King non offre chissà che spunti di discussione, quando ci spostiamo a parlare del gameplay le cose si fanno interessanti.
Jump King è un titolo che difficilmente riuscirà ad accontentare tutti, è il classico gioco che o si ama o si odia e questo proprio a causa del suo gameplay particolare unico che non lascia scampo a vie di mezzo.
Come scrivevamo poche righe sopra, in Jump King abbiamo un obiettivo unico e preciso: salvare la principessa della torre e per fare questo abbiamo a disposizione solo le nostre possenti gambe. Il nostro eroe è infatti privo di qualsivoglia arma ed è in grado di fare una sola azione: saltare. Ebbene si, nel 2020 i ragazzi di
Nexile hanno sviluppato un gioco basandosi su una sola singola meccanica, resta quindi da capire se quest'ultima è in grado di reggere l'intero gameplay.
Apprendere i comandi in
Jump King è semplice e immediato, avrete solo due comandi da utilizzare: la levetta dell'analogico per direzionare il salto e il pulsante per effettuare il salto. Tutto molto facile penserete voi, e invece è proprio qui che le cose si complicano: premendo più o meno forte il pulsante del salto e tenendolo premuto per più o meno tempo saremo in grado di decidere l'intensità del salto e, una volta selezionata la direzione non avremo modo di modificarla. Ebbene si,
Jump King è una sorta di "gioco di salti tattico" perchè un singolo millimetro potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte (o il semplice ricominciare tutto da capo).
Se è facile apprendere i comandi non si può dire la stessa cosa quando si tratta di applicare quanto di appreso direttamente sul campo,
Jump King non offre un tutorial e vi troverete direttamente faccia a faccia con (l'immensa) torre da scalare. Vi renderete anche presto conto di quanto è complesso calcolare bene la traiettoria per raggiungere la piattaforma desiderata, dosare la forza del nostro prode cavaliere è molto più complesso di quello che si può pensare e alle volte il titolo ci è sembrato decisamente punitivo. In alcuni casi vi troverete a far calcoli di rimbalzo per arrivare su una piattaforma, altre volte tenterete la sorte per raggiungere una piattaforma che sembrava irraggiungibile e altre volte ancora finirete nel vuoto proprio quando eravate convinti che tutto sarebbe andato bene.
L'arte e la tecnica di Jump King
Jump King rappresenta, sotto il profilo artistico e tecnico, la classica produzione indie: pixel art a gogo (anche di buona qualità) e un grandissimo richiamo all'inizio anni 90 dove le console 16 bit la facevano da padrona. Artisticamente parlando
Jump King è un titolo che non ha da offrire spunti particolarmente unici, il design generale ricalca in gran parte i canoni del fantasy classico, anche il protagonista (fatta eccezione per le sue poderose gambe) ci è sembrato abbastanza anonimo.
Tecnicamente parlando il titolo scorre fluido su
Nintendo Switch e durante le nostre partite non abbiamo mai riscontrato problemi o rallentamenti vari. Questo è particolarmente importante perchè con un gameplay così punitivo avere una solida base tecnica è fondamentale: ogni volta volta che siamo morti è stato per causa nostra e non del motore di gioco che ha arrancato.
Anche la colonna sonora fa la sua parte con musiche evocative che faranno da piacevole sottofondo alle vostre partite.