Viaggiatori del tempo!
Non c'è tempo da perdere, assumi il comando di una squadra di mech e preparati a salvare la Terra, ancora una volta. Oggi parliamo di un titolo particolare che è, a nostro modo di vedere, uno dei migliori titoli dell'appena trascorso 2018:
Into The Breach. Se siete pronti a comandare una squadra di mech per difendere il pianeta della minaccia
Vek seguiteci nella nostra
recensione di Into the Breach per Nintendo Switch.
La trama di Into The Breach
Piccola premessa: nei credits del titolo c'è un nome che, sicuramente, colpirà molti di voi:
Chris Avellone, il famoso designer americano ha messo il suo zampino in un numero mostruoso di capolavori (si va dai
Fallout 2 a
Baldur's Gate III passando per
Prey e
Pillars of Eternity, giusto per citarne alcuni) e infine ha dato una mano nella stesura dei dialoghi anche nell'argomento di oggi:
Into The Breach.
La trama del titolo di
Subset Games non è particolarmente complessa ma riesce ad integrarsi perfettamente con la struttura di gioco. La Terra è stata invasa da degli insettoidi alieni detti
Vek: questi sbucano letteralmente da sotto terra e distruggono tutto quello che gli capita a tiro. Ed è qui che interveniamo noi, alla guida di una squadra di tre mech siamo infatti chiamati a rimandare a casa provincia dopo provincia gli invasori alieni. Nel caso i nostri eroi perissero in battaglia però non sarebbe tutto perso poichè uno dei piloti potrebbe lasciare la linea temporale attuale e tentare di salvare il pianeta in un'altra linea temporale. Insomma ci troviamo di fronte ad un mix tra
Ritorno al Futuro e
Pacific Rim.
Lo diciamo subito per i non-anglofoni:
Into The Breach non è tradotto in italiano e per seguire i vari dialoghi dovrete necessariamente conoscere, almeno un minimo, l'inglese.
Il gameplay di Into The Breach
Ed eccoci a parlare del vero cuore pulsante di
Into The Breach: il gameplay.
Togliamo subito l'elefante dalla stanza e mettiamo in chiaro le cose:
Into the Breach è un titolo complesso, dannatamente appagante, ma complesso che non ammetterà errori, ogni azione ha delle conseguenze dirette ed ogni distrazione può risultare fatale per la vostra squadra.
Ma andiamo con ordine e cominciamo a definire
Into The Breach: il titolo di
Subset Games è uno
strategico a turni dove le battaglie vengono sviluppate su (piccole) griglie dove i nostri tre mech hanno il compito di difendere le strutture e spazzare via gli avversari. Ogni mech presente nella squadra ha una classe propria e ogni classe ha caratteristiche diverse che possono variare completamente l'evoluzione della battaglia e il suo esito.
Quando abbiamo dato la definizione di genere di
Into The Breach ci siamo dimenticati di darvi un'informazione importante (e fondamentale):
Into The Breach applica agli strategici a turni un'impostazione
rogue-like: infatti le isole su cui andremo a combattere, i nemici che affronteremo, le conformazioni vere e proprie del campo di battaglia, i mech e i piloti vengono generati proceduralmente, linea temporale dopo linea temporale o combattimento dopo combattimento. La cosa incredibile di
Into The Breach è che, pur con tutte queste variabili messe in campo, il titolo di
Subset Games riesce a risultare incredibilmente ben bilanciato: giocare a
Into The Breach è come giocare una partita a scacchi col sistema.
Sul campo di battaglia bisogna poi prestare attenzione non solo alle nostre truppe ma anche (e sopra tutto), alla difesa degli edifici perchè ad ogni colpo che questi subiscono la nostra "barra della vita" diminuisce e una volta giunta allo zero ci troveremo a dover ricominciare tutto da capo in un'altra linea temporale (portandoci dietro un pilota di mech tra quelli rimasti in vita). Non è solo il tipo di mech che cambia le carte in tavola degli scontri, anche gli agenti atmosferici e la conformità del terreno giocano (ad esempio) un ruolo fondamentale nell'economia della partita: se ad esempio lanciate un missile su un'area boschiva questa prenderà fuoco modificando le condizioni su quella particolare casella, alcuni colpi dei nemici possono poi spostare gli avversari (o i mech) e via di questo passo aprendo praticamente infinite possibilità durante ogni partita.
Progredendo nel gioco potrete poi acquistare nuovi tipi di mech, ognuno con delle caratteristiche particolari che variano ulteriormente il gameplay. Ultima nota riguarda il livello di difficoltà: il nostro consiglio è quello di affrontare il gioco in modalità facile perchè a livello di difficoltà normale le cose si fanno, molto spesso, proibitive.
L'arte e la tecnica di Into The Breach
La componente artistica di
Into The Breach segue la stessa filosofia messa in campo sul lato del gameplay: il titolo di
Subset Games riesce a risultare graficamente semplice ma contemporaneamente attraente.
Into The Breah sfoggia una grafica in pixel art curata e dettagliata che aiuta molto il giocatore a concentrarsi più sulla partita che non su effetti grafici o scenici particolari. Il campo di battaglia risulta sempre ben comprensibile e la struttura adottata dagli sviluppatori è chiara e semplice mettendo a disposizione del videogiocatore tutte le informazioni che gli servono per poter prendere le decisioni giuste.
Anche il comparto audio svolge egregiamente il proprio lavoro sia dal punto di vista degli effetti audio che dall'accompagnamento sonoro. Le ultime due righe le dedichiamo specificatamente alla versione da noi testata, quella per
Nintendo Switch: sull'ibrida di casa Nintendo
Into The Breach fa bella mostra di se; abbiamo fatto tutte le partite in modalità handled e il piccolo schermo di
Switch è risultato perfetto per giocare le battaglie messe in campo sulle piccole scacchiere dei campi di battaglia.
Inutile dire che durante le nostre prove non abbiamo mai assistito a problemi di sorta, rallentamenti, freeze o altro.