Recensione IMMORTALITY per PC

Un vero capolavoro

Oggi parliamo di un titolo difficile da spiegare, sicuramente non adatto a tutti ma che è stato in grado di lasciare qualcosa al giocatore, qualcosa di più di una semplice esperienza. Non sono molti i titoli in grado di fare questo, ci viene in mente Inscryption (se ve la siete persa, leggete la recensione, ne vale la pena) oppure Outer Wilds, l'incredibile capolavoro di Mobius Digital. Possiamo anche classificare questi titoli non solo come giochi ma come vere e proprie esperienze e oggi parliamo di un titolo da mettere assolutamente in questa categoria: IMMORTALITY. Grazie ad un codice ricevuto dal publisher abbiamo infatti avuto modo di provare l'ultimo titolo di Sam Barlow, già autore dell'eccellente Her Story che torna con un titolo davvero unico. Se siamo riusciti ad incuriosirvi e volete sapere cosa ci ha colpito del titolo non dovete far altro che continuare a seguirci nella recensione di IMMORTALITY per PC (giocato su Steam Deck).
 

 

La trama di IMMORTALITY

Prima di iniziare a parlare di IMMORTALITY e della sua trama dobbiamo, per forza di cose, fare due parole sul suo autore e sul tipo di gioco con cui abbiamo a che fare. Partiamo dall'autore, Sam Barlow, importante game designer inglese che ha regalato al mondo del gaming perle del calibro di HER STORY e Telling Lies, due avventure narrative che riescono ad immergere il giocatore in mondi dove la realtà e la finzione si sovrappongono, dove è estremamente difficile riconoscere il vero dal falso. Giocando ai titoli di Barlow sembra di entrare in universo parallelo, un universo che circonda il giocatore e che lo porta a se in un turbine di eventi e rivelazioni in grado di lasciare a bocca aperta, nel vero senso della parole. Produzioni che cercano di abbattere la parete tra cinema e videogioco nel modo più diretto possibile e, cioè, sfruttando le tecniche del cinema, gli strumenti del cinema, i modo del cinema per adattarli al videogioco e non solo. 
 
 
Se in Telling Lies e in Her Story il giocatore era chiamato a scoprire la verità in IMMORTALITY Sam Barlow ha alzato ulteriormente l'asticella offrendo al giocatore un compito, solo di facciata, e mettendolo di fronte ad una serie di elementi in grado di far scattare in lui domande, dubbi e curiosità. Parlare della trama di IMMORTALITY senza cadere in rovinosi spoiler è molto difficile ed è ache molto difficile parlare della trama in generale visto che la narrazione degli eventi è costruita, passo dopo passo, dal giocatore e, per ogni partita e per ogni giocatore questa potrebbe essere diversa. Lo sappiamo, quello che abbiamo scritto fino ad ora risulta confuso, fumoso e poco chiaro ma, d'altra parte, è proprio così che il titolo si presenta: chiaro, fumoso e fuorviante. Per arrivare a comprendere cosa succede e cosa è successo in IMMORTALITY dovete raschiare la superficie, investigare, provare e riprovare. 
 
Non possiamo però non raccontarvi almeno l'incipit del titolo (in modo assolutamente privo di qualsivoglia spoiler): in IMMORTALITY venite ingaggiati per restaurare tre pellicole mai pubblicate, tre pellicole che hanno in comune la protagonista: Marissa Marcel. Le tre pellicole coprono un arco temporale decisamente importante, si va dal primo film Ambrosio datato 1968 ad opera del regista Arthur Fischer passando per Minsky del 1970 diretto da John Durik fino a Two if Everything sempre diretto da Jonh Durik. Ma perchè le tre pellicole non hanno mai visto la luce, cosa lega le vicende di Marissa alla pubblicazione delle stesse? Perchè poi vengono alla luce proprio ora? Ma, sopra tutto, che fine ha fatto Marissa? Sono molte le domande che nasceranno minuto dopo minuto e non sempre le conclusioni a cui arriverete saranno corrette. Sono tanti gli elementi strani, i dettagli che appaiono in più film, coincidenze? Casualità?
 
IMMORTALITY non è sicuramente un titolo adatto a tutti, se state cercando qualcosa in cui gettarvi anima e corpo siete sicuramente nel posto giusto ma se invece cercate esperienze più dirette, con azione e reazioni immediate state alla larga da questa produzione rischiereste di additarla come "noiosa" quando, di noioso non c'è davvero nulla. Prima di passare a parlare del gameplay di IMMORTALITY vogliamo rassicurarvi sul fatto che IMMORTALITY è localizzato in italiano (a differenza di Her Story ndr.).
 

 

Il gameplay di IMMORTALITY

Ok, abbiamo tre pellicole da restaurare, mentre iniziamo il nostro lavoro ci accorgiamo che il materiale che ci hanno girato è disordinato, che contiene non solo spezzoni dei film ma anche provini, momenti esterni ai film e che quei video riprendono anche momenti della vita "quotidiana" dei personaggi, di Marissa in primis. Ma come si gioca a IMMORTALITY? Come si possono scansionare centinaia e centinaia di clip di tre film per giunta senza perdere il filo? Beh, prima di tutto armatevi di carta e penna (si, quelli analogici, di una volta) perchè, un po' come succedeva in The Witness (non sapete nulla di questo titolo? Date subito una letta alla nostra recensione!) vi torneranno molto utili per appuntare sensazioni, idee, dettagli che altrimenti andrebbero sicuramente persi tra una partita e l'altra. Poi, IMMORTALITY, vi mette a disposizione un'interfaccia semplice e intuitiva per visionare, catalogare e organizzare le clip. 
  

IMMORTALITY non è un film interattivo, è un'esperienza che immerge il giocatore in un mondo dove realtà e finzione si avvicinano, spesso sovrapponendosi.

 
Già, l'interfaccia di gioco è uno degli elementi cardine dell'intera esperienza di gioco. Una volta avviato il gioco vi troverete a dover scegliere da quale clip iniziare il vostro lavoro, fatta la scelta il titolo vi metterà di fronte al video ed è qui che inizia il gameplay vero e proprio. Avrete modo infatti di zoomare, fermare, riavvolgere o mandare avanti la clip cercando, in essa, dettagli che hanno catturato la vostra attenzione. Ed è qui che "succede la magia", selezionando qualsiasi elemento a schermo infatti il software vi porterà ad una clip che ha qualche riferimento con la selezione fatta. Ecco quindi che un serpente che vi ha colpito per il suo movimento sinuoso, se selezionato, vi rimanda ad un altro film, in un altro momento storico dove un serpente è invece un orecchino indossato da Marissa. È così, alle volte quasi per caso che, passaggio dopo passaggio il vostro cervello comincerà a fare delle ipotesi, a mettere in ordine gli eventi, ad individuare schemi e ripetizioni. Ed è qui che carta e penna diventano fondamentali: dovete immaginare di giocare a IMMORTALITY col piglio di un detective, un investigatore che deve scoprire un mistero, un mistero celato dietro (e dentro) centinaia e centinaia di clip. 
 
La semplicità dell'interfaccia di gioco lascia stupiti ma lascia ancora più stupiti il modo in cui, piano piano, ora dopo ora, nella mente si cominciano a formare ipotesi, dubbi, domande. Non è detto che arriverete alla fine del gioco con tutte le risposte come invece è certo che, una seconda run, vi porterà a dubbi e conclusioni differenti. IMMORTALITY è un gioco che richiede pazienza ma che ripaga con esperienza. Abbiamo giocato al titolo su Steam Deck approfittando della sua recente uscita su Playstation 5, uscita che l'ha riportato all'attezione dei media. Giocare a IMMORTALITY sulla piccola portatile di casa Valve è esaltante e funzionale: abbiamo trovato eccellente il sistema di controllo. Vi ricordiamo, inoltre, che se siete abbonati a Netflix potete giocare gratuitamente ad IMMORTALITY su iPhone, iPad e dispositivi Android visto che IMMORTALITY fa parte dei titoli inclusi nel catalogo del servizio di streaming.
 

 

L'arte e la tecnica di IMMORTALITY

C'è davvero poco da dire sulla direzione artistica di IMMORTALITY, il titolo di Sam Barlow è davvero eccellente sotto questo punto di vista. I tre film proposti denotano le differenze di usi e costumi dei tre periodi in cui sono stati girati, la recitazione degli attori lascia a bocca aperta: sembra davvero di trovarsi davanti a dei veri e propri film. Abbiamo apprezzato anche le clip che non fanno parte dei film ma che raccontano gli "extra" delle produzioni e che risultano di vitale importanza per la risoluzione del gioco. Dobbiamo fare notare che i contenuti trattati e il modo in cui sono esposti è adatto ad un pubblico adulto, sia per la crudezza di alcune scene che per gli argomenti proposti.
 
IMMORTALITY gira perfettamente su Steam Deck, il titolo di Sam Barlow è infatti Deck Verified e, durante le nostre partite, non abbiamo mai riscontrato problemi o blocchi di sorta. La resa estetica sulla piccola console di casa Valve è ottima e, anche se la qualità del display di Steam Deck standard non è il massimo, il tutto risulta perfettamente leggibile e comprensibile a video. 
 
Buona la colonna sonora ma che colpisce è sopra tutto la recitazione, doppiata in inglese e la qualità attoriale messa in campo dalla produzione.