Pane, amore e fantasia
Oggi parliamo di un videogioco folle e divertente, quando era stato annunciato in molti avevano pensato "ok un pesce d'aprile in ritardo" (o in anticipo), invece il titolo di
Bossa Studios se ne esce dalla fase di Early Access e arriva anche sulle console:
I Am Bread è qui per dimostrare al mondo che anche un pezzo di pane può fare molto.
Seguiamo le avventure del nostro "paninoso" protagonista nella nostra recensione.
Pane, burro e fantasia
La trama di
I Am Bread riprende tutta la follia presente nel titolo di
Bossa Studios il team inglese già dietro a lavori come
Surgeon Simulator e
Thomas Was Alone. Nella modalità campagna impersoniamo un pezzo di pane il cui scopo è farsi abbrustolire, il padrone di casa è convinto che il suo pane sia posseduto e che sia la causa dei vari disastri che avvengono all'interno delle mura domestiche.
Convintosi di stare per impazzire il proprietario si rivolge ad uno psichiatra che gli prescrive diverse cure, cure che possiamo leggere nell'introduzione di ogni livello. Già il fatto che
Bossa Studios abbia costruito una trama intorno ad un titolo come
I Am Bread la dice lunga sulla passione infusa nel titolo. Nella modalità campagna passiamo quindi per tutti i locali dell'appartamento, partendo dalla cucina e passando per il bagno, fino a raggiungere il giardino, nella nostra corsa verso il toastapane, ogni volta più complessa e folle livello dopo livello.
I Am Bread offre anche altre modalità di gioco che vengono sbloccate durante la nostra partita, insomma di "pane" al fuoco ce ne è, e pure tanto.
"Mi dia un paio d'etti di Gameplay, grazie"
I Am Bread è un gioco folle e lo si capisce sin dai primi minuti di gioco, appena avviato possiamo iniziare subito con la modalità storia. Qui il nostro protagonista si trova sul tavolo e deve raggiungere il tostapane, tutto semplice a parole, un po' meno con i fatti.
Andare dal punto A al punto B comandando una fetta di pane non è in effetti una delle cose più semplici che abbiamo fatto negli ultimi tempi. Il controller (abbiamo testato la versione per XBOX One) permette di muovere ogni angolo della fetta di pane utilizzando un tasto, questo sistema permette di compiere delle manovre impressionanti ma risulta un po' ostico all'inizio.
Come scrivevamo poco sopra lo scopo è quello di raggiungere il tostapane ma dobbiamo farlo in uno stato di "edibilità" ancora accettabile, ogni volta che cadiamo per terra, che delle formiche ci camminano sopra ecc il nostro pezzo di pane diventa un po' più immangiabile fino al tragico game over.
Il sistema di controllo è reattivo e permette una serie di acrobazie incredibili ma per essere assimilato completamente necessita di tempo e di dedizione. All'inizio infatti far fare al pezzo di pane quello che vogliamo risulta faticoso ma
con un po' di pazienza il gameplay mostra tutte le sue potenzialità.
Buono come il pane
Dal punto di vista tecnico
I Am Bread presenta una grafica nella norma, le texture sono realizzate bene così le animazioni e il dettagli degli oggetti, la parte da leone del titolo la svolge il motore fisico. Per il tipo di gameplay di
I Am Bread è infatti fondamentale avere un motore fisico che risponda ai comandi del giocatore in modo quanto più realistico possibile.
Nel gioco possiamo infatti rovesciare oggetti, farne cadere altri e utilizzare rampe per effettuare salti più ampi, anche la gestione degli appigli della fetta di pane è regolata con assoluta precisione e dimostra l'attenzione che gli sviluppatori hanno messo in tutto il ciclo produttivo.
Per quanto riguarda l'audio, sonoro e musiche,
I Am Bread propone dei buoni campionamenti ed una colonna sonora che fa da sfondo senza infastidire il giocatore.