Warner Bros e IO Interactive riportano l'assassino più famoso dei videogiochi sulle console attuali: vediamo insieme come si comporta la Hitman HD Enhanced Collection
La prima domanda che ci siamo fatti quando abbiamo sentito l’annuncio della Hitman HD Enhanced Collection è stata “Perchè?”; in effetti non riusciamo a capire il perché di questa HD Collection, l’assassino più pelato del mondo sta vivendo un periodo eccezionale, con l’ultimo capitolo che ha ottenuto un successo planetario (per saperne di più leggete la nostra recensione di Hitman 2) si sentiva il bisogno di una remastered? Se volete sapere il nostro parere continuate a leggere la nostra recensione di Hitman HD Enhanced Collection.
Più che raccontare la storia che sta dietro i due capitoli che fanno parte di questa collection, in questo paragrafo discuteremo delle differenze narrative che intercorrono tra i due capitoli perché i punti in comune tra questi sono davvero pochi. Prima di tutto, andiamo con ordine, e vediamo quali sono i due capitoli che fanno parte della Hitman HD Enhanced Collection: la remastered messa in campo da Warner Bros (che da Hitman 2 è diventata il publisher di IO Interactive) contiene Hitman Absolution e Hitman Blood Money.
Questi due capitoli rappresentano quasi gli antipodi della serie che vede Agente 47 come protagonsita, se in Hitman Blood Money infatti il nostro protagonista aveva dalla sua tutta la libertà che la serie gli aveva sempre garantito, in Hitman Absolution ritroviamo un Agente 47 fortemente “limitato” dalla narrazione che prende invece più importanza cercando (e per altro riuscendoci) di dare un volto più umano al cuore di ghiaccio dell’Agente 47 cercando di scalfire quella sua fama da macchina di morte senza sentimenti. Se lo scopo di IO Interactive era quello di portare a conoscenza dei fan dell’ultima ora la varietà che gli sviluppatori danesi hanno esploso durante tutta la produzione di Hitman l’obiettivo è completamente riuscito.
Per chi si stesse domanda però almeno di cosa parlano i due titoli vi facciamo una brevissima introduzione ad entrambi i capitoli. In Blood Money l’Agente 47 si trova ad avere a che fare con una minaccia che arriva dall’interno dell’agenzia, sembra infatti che l’agenzia rivale stia cercando di prendere il controllo e stia, pian piano, eliminando tutti gli esponenti di spicco della stessa motivo per il quale il nostro pelato si “stacca” e inizia ad indagare (ed uccidere) per difendere se stesso e l’agenza. In Absolution invece si ritrova messo all’angolo dalla stessa Agenzia che aveva cercato di difendere in passato. Tra l’incudine dei suoi ex datori di lavoro e il martello delle forze dell’ordine dobbiamo cercare di salvarci e fare giustizia (come sempre alla nostra maniera).
Se già nella componente narrativa i due titoli erano distanti anni luce, in quella di gameplay la distanza si fa, se possibile, ancora maggiore. Prima di tutto dobbiamo considerare il periodo di uscita dei due titoli: quando parliamo di Blood Money parliamo del 2006, mentre Hitman Absolution uscì nel 2012. Il primo fu visto (a ragione) come un vero e proprio caposaldo del genere; Hitman Blood Money garantiva infatti una totale libertà d’azione all’interno del contratto che stavamo affrontando. Il gioco di IO Interactive infatti metteva il giocatore davanti ad una serie di contratti slegati tra loro in cui ogni contratto poteva essere visto come un micro mondo a se, con la sua trama e le sue motivazioni (in effetti il filone narrativo era molto debole).
A livello di gameplay Blood Money fu subito considerato un “classico”, gli sviluppatori danesi erano infatti riusciti a fondere nel gameplay una libertà non indifferente per il periodo di uscita: il nostro protagonista aveva infatti a disposizione diversi metodi e sistemi per eliminare i suoi bersagli che stuzzicavano la fantasia dei giocatori. Il capitolo dava anche grande importanza alla capacità del giocatore di portare a termine i compiti nella maniera meno chiassosa possibile, tra un contratto e l’altro infatti si rischiava di vedere il proprio faccione impresso sui quotidiani perché ripresi da telecamere che ci avevano immortalato durante l’assassinio.
Hitman Absolution invece presenta un gameplay più moderno, meno classico ma anche meno “purista”. Passateci il termine, con questo non vogliamo dire che Absolution è “meno Hitman” di altri capitoli ma lo sforzo che i ragazzi di IO Interactive hanno messo nel disegnare un volto più umano del protagonista si sente, anche nel gameplay. In questo capitolo fa la sua comparsa “l’istinto”, un sistema che permette all’Agente 47 di evidenziare gli oggetti a video e trovare quindi più facilmente soluzioni a determinati problemi riducendo notevolmente la difficoltà generale. Insomma Absolution ha fatto dei passi in avanti per quello che riguarda il “respiro” della produzione pad alla mano (con animazioni meno legnose e un sistema di controllo più fluido), ma sacrificando degli elementi interessanti dei capitoli precedenti.
Qui iniziano i punti “deboli” della produzione, e sopra tutto si vede come sei anni nel mondo videoludico siano paragonabili ad un vero e proprio secolo. Blood Money infatti, pur girando a 60 fps e pur avendo subito un restyling grafico relativo alla pulizia delle texture risulta poco allettante da vedere. Discorso diverso va invece fatto per Absolution: il capitolo più recente dei due mostra infatti assett grafici migliori, una mole poligonale imparagonabile tra i due e un look&feel completamente differente. Anche se Absolution mostra gli anni che ha sulle spalle si difende decisamente bene a differenza del fratello maggiore.
Anche dal punto di vista artistico il capitolo più recente è decisamente più curato (forse anche perché il respiro delle due opere è completamente diverso). Come la stragrande maggioranza delle remastered che abbiamo trattato anche Hitman HD Enhanced Collection mostra gli stessi problemi evidenziati altrove: pur cercando di dare una “rimodernata” al gioco risulta davvero difficile avvicinarlo alle produzioni attuali.
Tecnicamente il titolo si è comportato benissimo nella nostra prova su XBOX One senza problemi o interruzioni. Dobbiamo invece evidenziare come Absolution sia completamente privo della sua componente online, rimossa per problemi tecnici relativi ai server di IO Interactive. La compagnia ha però detto di essere al lavoro per “ripristinarli” e reintrodurre (se possibile) questa apprezzata modalità in futuro.
Hitman HD Enhanced Collection ci ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca, a conti fatti i due titoli sono presenti in retrocompatibilità su XBOX One e su PC è possibile arrivare a risultati simili a quelli proposti con qualche mod. Il discorso cambia un po’ in ottica Playstation 4 ma va considerata un’ultima variabile: il prezzo, la Hitman HD Enhanced Collection è infatti venduta a 59.99€, un prezzo un po’ altino per una remastered. Se non vedete l’ora di giocare di nuovo nei panni dell’Agente 47 ed avete già spolpato il recente Hitman 2 e il suo predecessore Hitman allora non fatevi scappare questa collection, se invece siete indecisi il nostro consiglio è quello di aspettare un taglio di prezzo.
Trama 8.00
Gameplay 8.00
Arte e tecnica 6.00
hitman è sempre hitman
niente online
graficamente arretrato
Hitman: Blood Money e Hitman: Absolution Rimasterizzati in 4K per la prima volta in assoluto