Sfrecciando a tutta velocità
I titoli di corsa futuristica stanno riscoprendo una nuova età dell'oro dai piccoli progetti per
Nintendo Switch di etichette indipendenti a lavori più strutturati come
Redout degli italianissimi
34BigThings il genere sta passando un periodo decisamente florido. Oggi parliamo di un titolo che affonda le sue radici in nientepopodimenoche
Rollcage, titolo che fece impazzire migliaia di videogiocatori sul finire degli anni 90 e che vide un grande successo nel suo seguito uscito anche per la vecchia e cara
Playstation. Quindi bando alle ciance e buttiamoci a capofitto nella recensione di
Grip: Combat Racing, il nuovo titolo sviluppato dai ragazzi di
Caged Element e prodotto da
Wired Productions!
La trama di Grip: Combat Racing
Come al solito parlare di trama e storia su un titolo di corse è sempre difficile, un po' perchè molto spesso una trama vera e propria non c'è e un po' perchè è proprio il genere che poco si presta ad una narrativa abbastanza spinta, anche
Grip: Combat Racing non fa eccezione e lascia praticamente platealmente la componente narrativa fuori dai giochi. Detto questo utilizzeremo questo spazio per raccontarvi invece
come Grip: Combat Racing è venuto alla luce e quali sono i suoi illustri antenati.
Dovete sapere che il progetto
Grip nacque su
Kickstarter, era infatti ferma intenzione degli sviluppatori (i ragazzi di
Caged Element) sviluppare il titolo usando la piattaforma di crowfunding più famosa del mercato. Il progetto però non ebbe un grandissimo successo e, dopo aver raccolto 150.000 e passa dollari (degli oltre 480.000 richiesti) gli sviluppatori decisero di chiudere la campagna e cercare una soluzione alternativa. Dal marasma generatosi si fece largo il produttore
Wired Productions (che ci ha regalato titoli decisamente interessanti quest'anno) che propose al team di sviluppo di continuare il lavoro sotto la loro ala protettrice ed ora, a distanza di diverso tempo, eccoci qui ad analizzare il frutto di tanta fatica.
Il publisher capì subito l'importanza dell'operazione
Grip: Combat Racing, il titolo infatti si rifà ad un famoso titolo (
Rollcage ndr) che ottenne un ottimo successo tra la fine degli anni novanta e l'inizio dei duemila e, complice una rinascita degli arcade racing futuristici decise di dare la propria fiducia ai ragazzi di
Caged Element.
Il gameplay di Grip: Combat Racing
Se dal punto di vista della trama avevamo poco da raccontarvi su
Grip: Combat Racing, da quello del gameplay cambia completamente la suonata perchè è proprio nella componente di gameplay che gli sviluppatori hanno dato il meglio di se. Lo scopo principale di
Grip: Combat Racing è quello di far divertire i giocatori con delle meccaniche semplici e immediati ma per nulla scontate.
In
Grip: Combat Racing prendete parte a delle corse futuristiche che, a differenza di quanto visto in
Redout ad esempio, non vi metteranno su astronavi o hovercraft ma su dei veicoli veri e propri che sfrecciano a velocità smodate e che hanno una caratteristica unica: il fatto di poter "approcciare la gara" da punti di vista diversi (è proprio il caso di dirlo). Infatti il nostro veicolo potrà arrampicarsi su per le pareti, trovarsi a testa in giù o saltare da un livello all'altro senza grossi problemi anzi, saltando potrete evitare ostacoli o provare a superare gli avversari avvalendosi degli acceleratori che troverete sul percorso. Si, ci sono gli acceleratori, come nei titoli più classici del genere, e non sono i soli a fare un gradito ritorno, ritroviamo anche i
power up che danno armi e boost immediati. Il gameplay di
Grip: Combat Racing è molto classico e cerca di limare tutte le sovrastrutture che troppo spesso invadono i titoli odierni riportando le meccaniche di gameplay a sistemi più basilari ma non per questo meno divertenti.
Vista la caratteristica tipica del titolo che consente ai giocatori di ribaltare in continuazione il tracciato gli sviluppatori hanno posto grande attenzione nel design dei tracciati e proprio questa componente risulta infatti molto curata. Durante le gare possiamo recuperare dal terreno vari tipi di power up, molti di questi consentono al giocatore di dotarsi di armi temporanee che riescono a scatenare dei piccoli combattimenti durante il corso della gara. Se c'è un elemento che è ottimamente riuscito in
Grip: Combat Racing è la sensazione di velocità: il titolo di
Caged Element riesce a farti sentire la terra che bruciare sotto i piedi. Oltre alla modalità campagna (che come abbiamo già scritto sopra non porta nulla sul piano narrativo), Grip: Combat Racing offre al giocatore una discreta varietà di modalità di gioco, affrontabili sia in
singolo e che in
multiplayer. La modalità battaglia per esempio cambia le carte in tavola e trasforma
Grip in un titolo di combattimento in arena mostrando un lato completamente diverso dello stesso gioco. Se siete in compagnia di amici potete poi affrontare le gare fino a quattro giocatori in split screen!
L'arte e la tecnica di Grip: Combat Racing
Dal profilo artistico
Grip: Combat Racing presta il fianco ad un design un po' blando e poco incisivo, il design delle vetture e degli ambienti sa di già visto e non riesce a bucare lo schermo. Discorso diverso dal punto di vista tecnico dove invece le cose vanno alla grande:
Grip: Combat Racing si è infatti comportato benissimo durante le nostre prove su
XBOX One. Il titolo dei ragazzi di
Caged Element è basato sull'ormai onnipresente Unreal Engine 4 e c'è da dire che gli sviluppatori l'hanno davvero sfruttato a dovere.
Le ambientazioni risultano un po' spoglie e anche la mole poligonale delle vetture non fa certo gridare al miracolo ma probabilmente questi sacrifici sono serviti a mantenere un'ottima fluidità generale. Ottima anche la risposta dei controlli,
Grip: Combat Racing si gioca benissimo col pad.
Chiudiamo il discorso tecnico e artistico parlando della componente sonora e di accompagnamento musicale del titolo che ricalca abbastanza fedelmente i canoni del genere senza eccellere ma senza nemmeno risultare fastidiosa. Infine possiamo confermarvi che il titolo è localizzato nella nostra lingua.