Mondo nuovo, guerre nuove
Capita raramente di trovare un titolo che riesca ad affascinare il giocatore (e spesso anche la critica) per la sua originalità: siamo sempre più spesso (sopra tutto in produzioni tripla A) ad avere a che fare con le trite e ritrite ambientazioni medievali, della seconda guerra mondiale e via dicendo. Forse è stata proprio la sua ambientazione particolare che ha attratto la nostra attenzione su
Greedfall fin dal suo annuncio. Il titolo sviluppato dai ragazzi di
Spiders (già autori del non troppo riuscito
Technomancer) ha catturato subito l'attenzione dei più per via proprio della sua originale ambientazione, se siete quindi curiosi di sapere la nostra opinione seguiteci nella
nostra recensione di Greedfall.
La trama di Greedfall
Partiamo quindi a parlare della parte che, fin da subito, ha portato pubblico e critica ad interessarsi alla produzione
Spiders: stiamo parlando della trama e, più specificamente della sua ambientazione, un mix ben riuscito tra diciassettesimo secolo e fantasy. Interessanti sono anche le fazioni con cui avrete a che fare durante la vostra avventura, avrete modo infatti di interfacciarvi con i
Theleme, una sorta di organizzazione religiosa che utilizza sistemi poco "ortodossi" per portare la propria parola nel mondo, sembra di avere a che fare con l'Inquisizione piuttosto che con una "chiesa alternativa", ma non di sola anima si vive nel mondo di
Greedfall, dall'altra parte della barricata (ad esempio) trovate l'
Alleanza del Ponte che si pone come organizzazione quasi animista e in netto contrato con i metodi più terreni dei
Theleme.
L'avventura ci mette nei panni di
De Sardet un delegato della fazione dei mercanti che viene inviato sull'isola di
Teer Fradee per difendere gli interessi della compagnia ma non solo: lo scopo principale è quello di trovare una cura alla terribile malattia che sta mettendo in ginocchio l'intera Europa: la
Malicore. Questa sorte di peste sta infatti decimando la popolazione e mettendo in grossa difficoltà
Serene la nazione d'origine del protagonista. Anche se l'obiettivo primario della nostra avventura sarà quello, appunto, di trovare la cura per la pestilenza, durante lo svolgersi dell'avventura De Sardet verrà avvicinato da più figure facenti parti delle varie fazioni per chiedergli una mano nella gestione della colonizzazione dell'isola.
E' proprio sull'aspetto della colonizzazione, della libertà dei popoli e dello sfruttamento delle risorse e delle persone che
Greedfall vuole far leva. Il titolo di
Spiders utilizza infatti questo argomento come leitmotiv e come struttura portante di tutta la narrazione. Purtroppo però anche se gli intenti sono sicuramente ammirevoli scendendo nel dettaglio della narrazione e della scrittura questo argomento rimane affrontato in modo abbastanza superficiale e poco approfondito. Da questo punto di vista è una mezza occasione mancata perchè a livello di narrazione, di trame e di sottotrame
Greedfall è decisamente soddisfacente: il titolo infatti riesce a mantenere l'arco narrativo principale sempre in pista pur ampliando in modo interessante le varie svolte narrative con cui avrete a che fare tramite subquest e sottotrame che disegnano un mondo vivo e vibrante intorno al protagonista.
Il gameplay di Greedfall
Per parlare del gameplay di
Greedfall dobbiamo necessariamente dividere l'argomento in tre macro aree: la prima relativa all'esplorazione del mondo di gioco e alle sue quest e subquest, la seconda relativa invece al combat system e la terza, infine a la parte relativa alla crescita del protagonista, cuore di ogni action RPG che si rispetti.
Se nel paragrafo precedente abbiamo detto che l'ambientazione di
Greedfall ci è sembrata fin da subito originale e decisamente particolare è merito, anche e sopra tutto, della scrittura e di come gli sviluppatori sono stati in grado di creare un mondo vivo, con le sue regole e la sua lore all'interno del titolo. In
Greedfall non resterete mai senza cose da fare, anche se non volete seguire pedissequamente lo sviluppo della trama principale sarete sempre e comunque carichi di cose da fare: di incarichi, di quest e di missioni che vi vengono via via proposte. Molto interessanti sono inoltre le missioni che ci verranno affidate dai nostri compagni d'avventura perchè, non solo snoccioleranno dettagli molto interessanti sul mondo di gioco e sulla sua lore, ma anche perchè spesso durante lo svolgimento di queste quest scopriremo parte del passato di
De Sardet e delle sue origini. Anche la componente esplorativa ha del suo da dire e esplorare le varie aree di gioco offre al giocatore un senso di progressione costante.
Ed eccoci a parlare del
combat system che, anche se può sembrare un'eresia, ci ha ricordato abbastanza quello visto nella serie
Fable (con le dovute differenze che ora vi spieghiamo). Il sistema di combattimento è, di base, decisamente semplice: abbiamo a disposizione due armi bianche e una ranged, possiamo schivare e, infine, lanciare incantesimi. I colpi che possiamo infliggere si suddividono, come nel più classico dei modi, in leggero e pesante con l'aggiunta di un colpo bonus che infligge grande danno. Se siete abituati però a sistemi molto action come il free-flow-system dei vari Batman preparatevi ad un combat system decisamente più legnoso che rischia di dissuadere chi ha poca pazienza nell'apprendere perfettamente ritmi e tempistiche degli avversari. Per ovviare al problema della legnosità del tutto (evidentemente devono essersene accorti anche in
Spiders) gli sviluppatori hanno introdotto la pausa tattica che consente di mettere in pausa il combattimento per scegliere le azioni da far intraprendere ai personaggi.
Partiamo col dire che potete modificare l'aspetto del protagonista a vostro piacimento che vi consentirà non solo di sceglierne le fattezze ma anche le abilità e le caratteristiche che il nostro alter ego possederà. La crescita del personaggio è suddivisa in vari elementi: parliamo di
abilità,
talenti ed
attributi. Le
abilità influenzano in modo diretto il vostro modo di giocare tramite bonus e skill legati all'equipaggiamento I
talenti invece vi permetteranno di apprendere (ed essere più efficienti) nel campo della creazione di oggetti e di consumabili nonchè dell'aspetto più legato al mondo magico del gioco. Chiudono gli
attributi che influenzano le caratteristiche del vostro personaggio con i classici punti forza, agilità e carisma che modificano, di conseguenza, l'efficacia di equipaggiamento e armi.
Dal punto di vista ruolistico vi farà poi piacere sapere che non sarete obbligati ad utilizzare la forza bruta in ogni situazione e che, anzi, in molti casi la persuasione o l'intimidazione possono funzionare decisamente bene ed evitarvi degli scontri. Ovviamente tutto quanto abbiamo appena detto offre a
Greedfall un fattore rigiocabilità importante visto che ad ogni run potrete creare un profilo completamente differente rispetto alla run precedente. Vi ricordiamo che
Greedfall è localizzato in italiano e che quindi potrete seguire senza problemi le avventure di
Le Sardet anche se non conoscete la lingua inglese.
L'arte e la tecnica di Greedfall
Eccoci arrivati infine a discutere della componente artistica e tecnica del titolo e qui
Greedfall mostra due facce ben distinte della stessa medaglia. Se la componente artistica ci è sembrata fin ai primi istanti ispirata e originale, la realizzazione tecnica è risultata fin da subito problematica.
La scelta di mixare
diciassettesimo secolo e ambientazioni più tendenti al
fantasy è stata una scelta decisamente vincente, che ha saputo creare un alone di interesse intorno al titolo valorizzato, per altro, da una direzione artistica ispirata ed originale. Ambientazioni, personaggi e fazioni sono infatti ben caratterizzati e, complice una narrazione completamente integrata nel mondo di gioco, riescono ad offrire al giocatore un contesto interessante che spinge il giocatore ad esplorare e a "saperne di più". Anche i boss seguono la direzione artistica generale con design unici e originali che ben si sposano con il mondo circostante. Ottima invece la scelta delle palette cromatiche e dei toni che pervadono l'intera avventura, sia quando questa è ambientata nei sobborghi cittadini sia quando si sposta in foreste e ambienti aperti.
Differente invece la valutazione per il comparto tecnico che è forse l'elemento che più ricorda al giocatore che il titolo ha un budget non propriamente da tripla A. L'impatto visivo è buono ma quando si scende nel dettaglio si notato texture un po' troppo slavate e una mole poligonale che non entusiasma. Durante la nostra prova su
XBOX One X non abbiamo riscontrato particolari problemi tecnici e nemmeno rallentamenti vistosi. Molto buono anche l'accompagnamento sonoro che ben si sposa con il respiro generale dell'opera.