Vent'anni sono davvero tanti
Era il 22 ottobre del 2001 quando
Rockstar mostrava al mondo il titolo che scrisse una pagina fondamentale della storia dei videogiochi:
Grand Theft Auto III. Il titolo portava in tre dimensioni tutta la violenza, la follia e il gameplay che avevano reso nota la serie nelle sue incarnazioni in due dimensioni. Inutile dire che il titolo vendette milioni di copie e i possessori di
Playstation 2 potevano giocare a quello che è considerabile un capolavoro anche ad oltre vent'anni di distanza. Venne poi il momento di
GTA: Vice City e delle sue luci al neo nei favolosi anno 80 per arrivare poi a
GTA: San Andreas degli anni '90 tra bande rivali e situazioni da ghetto. Inutile dire che l'
annuncio di qualche tempo fa che vedeva la trilogia rimasterizzata per le console attuali e per PC venne accolta con enorme entusiasmo, bene oggi siamo qui per capire se l'operazione di Rockstar Games vale il vostro tempo nella nostra
recensione di Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition per XBOX ONE.
La trama di Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition
Prima di avviare
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition sulla nostra
XBOX ONE X e prima di metterci quindi di fronte al PC per scriverne la recensione pensavamo di dividere l'articolo anzichè con i classici paragrafi dedicati a trama, gameplay e arte e tecnica in paragrafi dedicati ai singoli capitoli, purtroppo però abbiamo dovuto cambiare idea dopo poche ore di gioco. Avrete sicuramente letto in giro degli evidenti problemi tecnici che caratterizzano la produzione non potevamo far finta di nulla o tralasciarli per parlarne a margine, la cosa andava affrontata (e discussa) con l'importanza che meritava. Eccoci quindi tornati alla nostra impostazione classica e sfrutteremo questo primo paragrafo per ricordarvi chi impersonate e perchè nei tre capitoli che compongono la trilogia.
Partiamo da
Grand Theft Auto III: il primo titolo della trilogia vi vede vestire i panni di Claude, un delinquente come tanti della città di
Liberty City (una rappresentazione fantastica di
New York). Lui e la sua compagna, Catalina, organizzano l'ennesima rapina: un colpo che dovrebbe cambiargli la vita ed, in effetti, è proprio quello che succede. Durante la rapina infatti Catalina mette fuori gioco
Claude definendolo poco ambizioso e lo colpisce con un proiettile alla testa con la chiara intenzione di risolvere una volta per tutte la relazione tra loro due (e non solo). Il colpo inferto a Claude non è però mortale e la polizia accorsa sul posto riesce a salvare il delinquente e a rimetterlo in sesto. Mentre sta per essere trasportato al penitenziario però, il blindato della polizia viene fatto saltare per far evadere un altro detenuto ed è così che, per Claude, inizia la scalata alla criminalità di
Liberty City. Non andremo oltre nel racconto, se non avete ancora giocato GTA III è giusto che possiate godervi ogni singolo momento senza avere spoiler. Dobbiamo dire che, anche oggi, la
trama di GTA III resta ampiamente godibile.
Passiamo quindi dalla città che non dorme mai di
Liberty City a colori al neon e musica anni ottanta nel secondo capitolo della trilogia:
GTA Vice City. Cambiano ambientazione e protagonista (come sempre nei GTA) e questa volta al giocatore tocca di vestire i panni di
Tommy Vercetti, un mafioso di
Vice City, una città a sud, sulla costa e punto principale dei grandi traffici di droga degli Stati Uniti. Dopo aver passato quindici anni in carcere e tornato dai Forelli (la famiglia mafiosa di cui fa parte Tommy) il nostro protagonista torna in libertà e riceve dal Padrino l'incarico di recarsi a Vice City per gestire gli affari della famiglia nella città del vizio. Il primo incarico di Tommy non va però come aspettato e, in un colpo solo, perde droga e soldi dei Forelli e ora, l'unica cosa che può fare, è recuperare il denaro e iniziare la scalata al potere della criminalità di
Vice City.
Ci spostiamo nuovamente e questa volta finiamo da
Vice City a
San Andreas per fare la conoscenza di
Carl Johnson (conosciuto dai più come
JC), afroamericano e membro della
Grove Street Family, una gang della periferia di
Los Santos (la città che fa da sfondo a
GTA: San Andreas e che si rifà a Los Angeles). Questa volta non avrete a che fare con una sola città ma con tre:
Los Santos,
San Fierro e
Las Venturas. È il 1987 quando CJ, carico di sensi di colpa causati dalla morte del fratello, lascia Los Santos per trovare una nuova vita a
Liberty City, ma non dovrà passarci molto tempo visto che cinque anni dopo l'omicidio del fratello anche la madre di CJ fa la stessa fine per mano, questa volta, dei
Ballas, un gruppo rivale della
Grove Street Family. CJ torna quindi a Los Santos in cerca di vendetta e scoprirà molto presto che la città è cambiata molto da quando se ne è andato cinque anni prima. Anche quella di CJ è una storia di criminalità, di problemi sociali e di periferia che Rockstar riesce a disegnare in modo magistrale.
Dal punto di vista narrativo i tre capitoli originali offrono gli stessi contenuti della
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition, se avete già giocato (e apprezzato) a suo tempo i capitoli originali non troverete novità in questa nuova riedizione ma possiamo dirvi che, da questo punto di vista, i tre giochi sono invecchiati benissimo e sono, anche oggi, godibilissimi.
Il gameplay di Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition
Ok, a livello narrativo quindi non ci sono sorprese di sorta e
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition offre i medesimi racconti visti nei capitoli originali, ma a livello di
gameplay? Che modifiche ha apportato questa remastered? Beh, svariati e non tutti positivi, ma analizziamoli nel dettaglio. Partiamo col dire che non avete a disposizione lo stesso schema di comandi a cui eravate abituati nei titoli originali: Rockstar ha infatti rimappato i comandi basandosi su quelli del decisamente più attuale
Grand Theft Auto V. Fermi, fermi non esultate troppo presto, se infatti lo schema dei comandi è stato modificato, nulla delle novità di GTA V è stata inclusa nel gioco quindi: le coperture, il sistema di puntamento e quant'altro non sono stati implementati in Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition. Questo ci ha creato qualche problema di "approccio" al gioco perchè ci veniva naturale comportarci come se vestissimo i panni di
Trevor. Il nuovo sistema di controllo ha anche causato qualche problema di troppo con l'applicazione delle hitbox e spesso ci siamo trovati un po' impacciati. Fortunatamente la funzione di mira assistita migliora un po' le cose e riporta la giocabilità a livelli degni.
In Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition avrete sempre un milione di cose da fare, che stiate giocando a GTA III, Vice City o San Andreas.
Buone notizie sul fronte delle novità introdotte per rendere la vita "più facile" ai nuovi giocatori: la mini mappa ora è dotata di GPS e risulta più semplice seguire i punti di interesse, al contempo la possibilità di aggiungere punti di navigazione personalizzati viene in grande aiuto sulle mappa più grandi (come quelle presenti in
GTA: San Andreas). Un'altro elemento che poteva risultare criticabile dell'ultimo titolo della trilogia (nella sua versione classica) era la gestione dei salvataggi durante le missioni, checkpoint che ora sono stati introdotti e che consentono di riprendere dal punto in cui la missione è fallita, in modo molto più rapido.
Per il resto la giocabilità dei tre titoli è rimasta immutata, la
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition racchiude in un solo pacchetto tre titoli incredibili che offrono ai giocatori ore e ore di divertimento, che si passino a completare missioni o a girovagare "a zonzo" per la città scoprendo angoli sconosciuti delle varie metropoli. Alla fine, a livello di gameplay, l'essenza della serie GTA è pienamente presente nella produzione e, chi non ha mai giocato ai tre capitoli prima potrebbe trovare in questa raccolta un vero e proprio tesoro se è in grado di reggere il (
duro) colpo sul fronte tecnico e di questo ne parliamo tra poco.
L'arte e la tecnica di Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition
Ed eccoci a parlare, infine, del vero, grosso, ingombrante e, per certi versi, sconcertante elefante nella stanza: la
componente tecnica di Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition. Non volevamo crederci, non potevamo credere che una società come Rockstar, che ha risorse incredibili e che ha sempre mostrato una incredibile cura per ogni suo prodotto, sia uscita sul mercato con una produzione di questo tipo, senza girarci troppo attorno:
Grand Theft Auto: The Trilogy - The Definitive Edition fa acqua da tutte le parti sul fronte tecnico.
Si, avete letto bene, per molti versi, il risultato proposto oggi (nel 2021) è addirittura peggiore dei titoli originali e non stiamo parlando della colonna sonora (troncata a causa dei diritti di licenza presumiamo) ma dei giochi in se e per se. Il passaggio dal motore
Renderware (il motore grafico degli originali GTA in 3D) all'Unreal Engine ha mietuto una serie incredibile di vittime. Che sia il motore di gioco o il fatto che il titolo sia stato "convertito" grazie ad una intelligenza artificiale, il risultato è davvero deludente. Praticamente dopo pochi minuti di gioco chiunque è in grado di notare problemi in ogni dove: dai modelli poligonali completamente sballati e "disumani" alle insegne dei negozi che si sono viste tagliate lettere o pezzi di frase in un sol colpo. Tutto questo senza contare diversi problemi legati alla fisica del gioco.
Il problema è che la moltitudine di bug presenti non tocca solo la componente visiva, in alcuni casi abbiamo avuto problemi anche con le ricompense delle missioni che affibbiavano al giocatore dei valori diversi rispetto a quanto ripotato. Anche il frame rate è instabile e ci siamo trovati in situazioni in cui quest'ultimo scendeva sotto i 30 fps e la cosa ci ha lasciato davvero male. Rockstar ha già rilasciato un comunicato dove afferma di star lavorando ai problemi segnalati e promette patch migliorative ma,
al momento, il risultato sul fronte tecnico è incommentabile.