Uno stage alternativo
Ormai il genere dei roguelike si è affermato con forza nella scena indie. Di titoli che gettano il giocatore in mondi creati al momento dove l'obiettivo è, fondamentalmente, quello di sopravvivere il più a lungo possibile e potenziare il nostro personaggio fino all'inverosimile ne sono davvero pieni gli store online. Eppure, anche se il genere potrebbe sembrare saturo ci troviamo spesso a provare e recensire proprio dei roguelike e oggi vi raccontiamo come è andata la nostra prova con
Going Under.
Aggro Crab e
Team17 rispettivamente sviluppatori e publisher del progetto hanno portato su PC e console il loro concetto di rouguelike e noi siamo qui per parlarvene: seguiteci nella nostra
recensione di Going Under per Nintendo Switch.
La trama di Going Under
Gooing Under è un titolo che basa parte della sua esperienza generale sulla trama, la sua narrazione e, soprattutto sulla sua follia. Si perchè in
Going Under impersoniamo Jackie, una giovane ragazza che, come tanti ragazzi, si trova ad affrontare per la prima il mondo del lavoro. Ovviamente, non avendo però alcuna esperienza pregressa, la nostra giovane protagonista deve iniziare dalla gavetta e viene quindi assunta come stagista nella famosissima azienda di bevande
Fizzle! L'obiettivo della giovane Jackie è quello di fare strada nel settore del
marketing in una delle start-up più innovative di
Neo-Cascadia.
Fin dai primi minuti si capisce però che le cose non sono esattamente normali alla
Fizzle mentre parliamo con il nostro direttore infatti un mostro fa capolino nella stanza. E' chiaro che la situazione è assurda, come assurdo è d'altra parte praticamente ogni componente del mondo di gioco, a partire dai colori dei nostri personaggi fino agli ambienti (e gli avversari) che affronteremo durante le nostre peripezie. Fatto sta che, se vogliamo ottenere il posto di stagista dobbiamo prendere ed eliminare il mostro che infesta la stanza (e il direttore non sembra nemmeno tanto stupito dalla cosa) e così ci tuffiamo all'inseguimento della bestia giù per un tubo.
Questo è l'incipit di
Going Under, quello che sembra un normale primo giorno di lavoro si trasforma in una sorta di giorno di ordinaria follia per la giovane Jackie. Non andremo oltre nel narrarvi le avventure ma sappiate che riceverete accurate istruzioni sugli oggetti da recuperare e le missioni da compiere, dungeon dopo dungeon e avversario dopo avversario.
Going Under è localizzato in italiano quindi non sarà difficile seguire i dialoghi e le avventure di Jackie alla
Fizzle.
Il gameplay di Going Under
Come in ogni roguelike che si rispetti, è il gameplay il vero fulcro del gioco e anche
Going Under rispetta i cardini del genere: eccoci quindi di fronte ad una serie di dungeon generati proceduralmente dove la nostra protagonista dovrà affrontare orde e orde di mostri. Questi esseri sono ex dipendenti (o anche attualmente dipendenti) di start up sull'orlo del fallimento (non vi sveliamo nulla sul perchè e percome sono li ma lo scoprirete giocando) e per loro non dobbiamo avere nessuna pietà anzi, se non saremo più che pronti di riflessi faremo rapidamente una brutta fine. Sfruttiamo proprio il fatto di fare particolare attenzione perchè Going Under è un titolo dalla difficoltà non propriamente bassa.
Going Under è un gioco complesso che non regala nulla al giocatore e che lo obbliga a prestare attenzione in ogni singolo momento. Non è infatti raro trovarsi circondati da avversari che avranno l'unico obiettivo di eliminarci senza pietà. Ovviamente la nostra Jackie non resterà a guardare e sfrutterà ogni possibile arma per farsi strada tra i mostri e scoprire il mistero che si cela dietro la
Fizzle. E parlando di equipaggiamento qui di gioca una delle parti più interessanti e divertenti dell'avventura: tra un livello e l'altro abbiamo la possibilità di acquistare dell'equipaggiamento per avere più chances di portare a casa la pelle. Per mettere più pepe alla questione i ragazzi di
Aggro Crab hanno aggiunto piccole chicche come il Vilmercante, un personaggio che venderà i suoi oggetti solo se accetteremo una maledizione casuale che ci accompagnerà per un po' di tempo nel livello successivo. Ovviamente, come in tutti i roguelike che si rispettano, anche in
Going Under possiamo potenziare la nostra Jackie e affrontare la tornata successiva di livelli con rinnovato vigore.
Ottimo il sistema di controllo, i comandi su Switch sono sempre stati reattivi e precisi: questo non è un dettaglio da sottovalutare perchè in un gioco che ammette pochi errori avere un sistema di controllo efficace è fondamentale. Vi servirà un attimo di tempo per prendere confidenza con le meccaniche di gioco, soprattutto con la telecamera. E' proprio la telecamera che ci ha dato qualche problema, nelle fasi più concitate infatti ci siamo trovati un po' in difficoltà nel tenere sotto controlli gli avversari che arrivavano da più punti. Per il resto non c'è molto da aggiungere:
Going Under è un titolo molto divertente che non fatica a tenervi incollati allo schermo fino ai titoli di coda e difficilmente vi troverete a dare la colpa al gioco per i vostri fallimenti.
L'arte e la tecnica di Going Under
Going Under è molto curato anche sotto il profilo della direzione artistica, il titolo di
Aggro Crab si discosta parecchio dagli stilemi classici del genere: qui non troverete infatti cavalieri, ne solitari paladini spaziali. E' proprio l'originalità l'elemento che ci ha più colpito di
Going Under, e non parliamo solo dell'ambientazione e dei personaggi ma anche dello stile con cui questi sono stati rappresentati. Ottime le scelte cromatiche che sfruttano colori molto saturi abbinati ad una grafica low poly che confeziona un comparto grafico unico nel suo genere.
Durante le nostre partite su
Nintendo Switch non abbiamo notato problemi o bug, al netto di qualche imprecazione causata da una gestione non perfetta della telecamera ci siamo sempre trovati a nostro agio col titolo. Giocando in modalità handled (come solitamente facciamo per i titoli Switch) siamo rimasti colpiti dalla resa generale che il titolo ha sul piccolo schermo dell'ibrida di casa Nintendo.
Buona anche la colonna sonora e gli effetti audio, sicuramente questa non è la componente principale del titolo ma fa egregiamente il suo dovere.