Un omicidio da risolvere (e non solo)
Quando parliamo di titolo rimasterizzati ci chiediamo spesso se l'operazione di remaster ha una motivazione più economica o più "di cuore". Ecco nel caso di
Ghost Trick: Phantom Detective CAPCOM sembra aver voluto seguire più la strada del cuore che quella del mero guadagno ad ogni costo. Il titolo infatti uscì la bellezza di
tredici anni fa su
Nintendo DS e si presentava come un'avventura profonda, interessante e dal gameplay innovativo. Abbiamo avuto modo di provare il titolo grazie ad un codice di test fornito da
CAPCOM e, se siete curiosi di sapere come se la cava questa nuova versione non dovete far altro che continuare a leggere la nostra
recensione di Ghost Trick: Phantom Detective per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di Ghost Trick: Phantom Detective
Una delle caratteristiche più impattanti di
Ghost Trick: Phantom Detective che lasciò i giocatori estasiati ai tempi della sua uscita fu senza ombra di dubbio la componente narrativa del titolo e la sua trama.
CAPCOM riuscì nell'intento di costruire un intreccio narrativo interessante e coinvolgente che mirava a trascinare il videogiocatore in un'avventura tanto folle quanto ben scritta e in grado di risucchiare il giocatore in una spirale di eventi folli. Dobbiamo ricordare che gli sviluppatori dietro il titolo sono gli stessi che hanno dato i natali alla serie di
Ace Attorney, il cui protagonista,
Phoenix Wright è rimasto impresso nel cuore e nella mente di una moltitudine di giocatori.
Ma veniamo a noi e prima di raccontarvi dell'incipit narrativo del titolo vogliamo ricordarvi che
Ghost Trick: Phantom Detective è localizzato in italiano e che quindi non farete alcuna fatica a seguire le vicende dei nostri protagonisti anche se non avete conoscenza della lingua d'Albione. Fatta la doverosa premessa non ci resta che scoprire cosa scatena una sequenza di eventi che, siamo sicuri, vi resterà in testa e nel cuore per tanto, tanto tempo.
Ghost Trick: Phantom Detective si apre con un uomo steso a terra e con una ragazza con le mani in alto, pochi metri più avanti un losco figure dalla carnagione blu impugna un poderoso fucile a pompa dorato, un'arma decisamente poco adatta ad un assassino. Chi siamo noi? Perchè siamo finiti morti stecchiti in quella che sembra una sorta di discarica? La ragazza dal cappotto giallo e la folta chioma rossa cosa fa li vicino a noi? Queste sono solo alcune delle domande che vi verranno in testa fin dai primi minuti del titolo e la parola "minuti" è fondamentale per chiarire l'incipit narrativo e non solo.
Senza voler far alcun spoiler scoprirete nei primissimi minuti di gioco che voi, il protagonista del gioco, siete proprio il personaggio morto (
Sissel) che si risveglia e che, grazie alla detective
Lynne cercheranno di togliere il velo di mistero dagli omicidi che il titolo racconta nei
18 capitoli che lo compongono. Non vi sveleremo altro per evitare qualsiasi spoiler ma sappiate che non sempre le cose vanno come potrebbe sembrare e che le rivisitazioni temporali sono all'ordine del giorno in
Ghost Trick: Phantom Detective.
Il gameplay di Ghost Trick: Phantom Detective
Ma come si gioca
Ghost Trick: Phantom Detective? Beh, pad alla mano (o console nel nostro caso visto che l'abbiamo
giocato su Steam Deck) il titolo di CAPCOM riesce ad unire le meccaniche classiche dei puzzle polizieschi alla genialità a cui la casa nipponica ci ha abituato nel corso degli anni. Se è vero che il nostro protagonista,
Sissel, è bello che morto stecchito è altrettanto vero che il suo spirito si rivela fondamentale per svelare i vari misteri che compongono la trama del titolo.
Ghost Trick: Phantom Detective è un titolo che ricorda Ace Attorney ma che ne ripropone le meccaniche in una chiave tutta nuova
Nei panni di
Sissel possiamo prendere il controllo degli oggetti a video a noi vicino, una volta preso il controllo dell'oggetto possiamo (tornando nel mondo dei vivi) attivarlo e così azionare dei meccanismi che ci consentono di alterare lo spazio-tempo. Quello di impossessarsi degli oggetti e prenderne il controllo non è l'unico potere di cui dispone il nostro protagonista (che vi ricordiamo non sa perchè si è trovato morto ammazzato e vuole decisamente scoprirlo), il nostro fantasma può infatti compiere altre azioni e non di minore importanza.
Oltre che prendere il controllo di alcuni oggetti inanimati possiamo muoverci attraverso le linee telefoniche per coprire grandi distanze e, sopra tutto, possiamo prendere il controllo di un cadavere morto da poco tempo e
riavvolgere il tempo di quattro minuti. In questi minuti abbiamo modo di scoprire di più sulla morte dell'individuo e, di volta in volta, cercare di evitare che accada nuovamente oppure scoprire elementi che ci permetteranno di avanzare nelle nostre ricerche. Abbiamo trovato il sistema di controllo ben proposto anche su
Steam Deck e, pur senza l'utilizzo di un sistema touch (che è invece implementato nella versione per
Nintendo Switch) il tutto funziona decisamente bene.
L'arte e la tecnica di Ghost Trick: Phantom Detective
Ottime notizie arrivano anche dal fronte artistico e tecnico della produzione. Per quanto riguarda la parte di art direction
Ghost Trick: Phantom Detective era già una piccola perla quando fu presentato su
Nintendo DS ma dobbiamo dire che questa nuova remastered ha dato nuovo lustro alla produzione
CAPCOM. Lo stile dei personaggi e delle ambientazioni, il carisma di
Sissel e di
Lynne, ma anche dei vari personaggi secondari, è evidente fin dai primi minuti di gioco.
Dal punto di vista tecnico
Ghost Trick: Phantom Detective dimostra ancora una volta l'estrema flessibilità del
RE Engine di CAPCOM che si dimostra adatto e all'altezza per qualsiasi tipo di produzione, sia essa un
Resident Evil, un picchiaduro come
Street Fighter 6 o un puzzle game investigativo come
Ghost Trick: Phantom Detective. Durante le nostre partite su
Steam Deck non abbiamo notato problemi di sorta e il tutto è girato senza scatti o problemi vari.
Molto bene anche la componente sonora, perfettamente azzeccata per il tipo di produzione e per il mood dell'avventura.