Tra le pieghe della memoria
E' un periodo decisamente interessante per il mondo videoludico, in questi ultimi mesi il media videoludico ha sfornato dei piccoli gioielli e, in diversi casi, è riuscito anche a presentare titoli decisamente originali,
Get Even è sicuramente annoverato tra questi.
A metà strada tra un thriller e un horror psicologico, i ragazzi di
Farm 51 sono riusciti a creare un titolo interessante, che fa riflettere e di cui, ne siamo certi, non vi dimenticherete facilmente, ma ora continuiamo la nostra recensione e mettiamoci nei panni di
Red e di
Black.
Ti racconto una storia
Cardine e colonna portate di
Get Even è la narrazione. In alcuni screenshot del titolo noterete armi spianate e militari intenti a tendere agguati, lo diciamo subito,
Get Even non è un FPS, quello che lo avvicina al genere degli sparatutto in prima persona è, appunto, la prima persona e il fatto di imbracciare armi, ma le similitudini finiscono qui. Se state cercando un FPS vi consigliamo di cambiare pagina, se invece siete interessati ad un'avventura intima ed avvincente siete nel posto giusto.
In
Get Even impersoniamo un ex militare,
Cole Black, il capo della sicurezza di una società che si occupa di tecnologie innovative.
Black non è solo una guardia giurata sotto steroidi, il suo secondo lavoro lo porta a dipingerlo come una persona meno tranquilla di quello che si può pensare, è un sicario. A tutti gli effetti in
Get Even non impersoniamo il paladino della giustizia, il nostro protagonista è cupo, maledetto per certi versi e questa sua particolarità è fondamentale per capire a fondo il titolo di
Farm 51.
Get Even inizia con
Black che si trova in una specie di fabbrica abbandonata, non sappiamo perchè siamo li, ma sappiamo di essere sulle tracce di una ragazza scomparsa. L'edificio, in evidente stato di abbandono, è sorvegliato da guardie armate dall'aspetto decisamente professionale. Come scrivevamo poco sopra, il cardine del titolo è proprio la sua narrazione e, per questo motivo, non scenderemo in ulteriori dettagli sulla storia, scoprire cosa è successo alla ragazza, perchè siamo li e cosa sta succedendo è infatti lo scopo di tutta l'opera.
Con le pinne, fucile ed occhiali
Per venire a capo della nostra avventura, il nostro protagonista,
Black Cole, ha a sua disposizione diversi strumenti per sopravvivere e far luce sulla vicenda. Grazie ad un casco per la realtà virtuale altamente tecnologico possiamo interagire con ricordi (ma tra l'altro, sono veri ricordi?) apparentemente sconnessi tra loro. Senza girarci troppo attorno la forza del gameplay di
Get Even sta nell'esplorazione e nella risoluzione degli enigmi.
E' infatti qui che il titolo di
Farm 51 da il meglio di se, quando siamo alla ricerca di indizi, quando dobbiamo legarli tra loro e fare luce sugli avvenimenti. Oltre al visore di realtà virtuale, il nostro protagonista può contare su un avanzato smartphone che gli consente di rendere più semplice i suoi compiti, sia dal punto di vista esplorativo che della pianificazione dei pochi (fortunatamente) scontri a fuoco.
Il gameplay si adatta perfettamente alla narrazione e infatti finchè si tratta di esplorare, investigare e fare luce sui vari ricordi tutto fila liscio e
Get Even si mostra come un vero e proprio metro di paragone per il genere, purtroppo mostra invece pesanti lacune dal punto id vista stealth e nel combat system. A nostro modo di vedere gli sviluppatori avrebbero potuto osare di più e omettere le parti di combattimento, magari proponendo puzzle più complessi o meno lineari per "spezzare" la narrazione.
Vivo di emozioni
Dal punto di vista grafico e artistico,
Farm 51 ha svolto un lavoro decisamente buono.
Get Even è mosso dall'
Unreal Engine e si notano infatti tutti i pregi che il motore di
Epic. La direzione artistica del titolo si dimostra solida e riesce a dare concretezza alla tensione che il titolo presenta. Il gioco si dimostra solitamente fluido, abbiamo però notato rallentamenti, anche consistenti, nelle fasi di shooting. Ottimo il lavoro svolto sull'illuminazione e sulla scelta delle texture, solitamente di buon livello.
Un discorso a parte va fatto per la colonna sonora e per gli effetti audio che alzano l'asticella della produzione.
La soundtrack riesce a spaziare da pezzi lenti a sonorità più pesanti e ritmate senza soluzione di continuità. Anche gli effetti sonori hanno la loro da dire, tanto che gran parte della suspense è creata proprio dal comparto audio che riesce a tenere il giocatore sul filo del rasoio in più di un'occasione.
