In cella per l'eternità
Inizia così la nostra avventura, imprigionati in una cella nello spazio, in una sorta di meteorite che orbita intorno alla Terra.
Imprigionati da un demone a tre facce il cui unico scopo sembra quello di tenerci li per l'eternità in una eterna sofferenza. Già dalle prime battute
Furi mostra tutto il suo carisma, una direzione artistica eccellente, che ricorda i lavori di
Suda 51, l'alone di mistero che avvolge il protagonista, di cui non sappiamo nulla rende il tutto molto interessante. Non sappiamo nulla di lui, chi è, perchè è li, cosa ha fatto, sappiamo solo che è molto pericoloso e che non deve fuggire.
Furi è un gioco particolare, un titolo che propone una serie di boss fight una dopo l'altra fino all'epilogo, niente platform, niente eserciti avversari da sterminare, solo Boss, uno dopo l'altro e ognuno con le proprie caratteristiche. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa ci propone
The Game Bakers, sviluppatore del titolo.
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La classe non è acqua
Come anticipato poco sopra la direzione artistica di
Furi è qualcosa che colpisce, minimalista dove serve, efficace e creativa.
Non è facile portare al grande pubblico qualcosa che possa legare il videogiocatore a quello che si vede sullo schermo, in questo caso invece la sensazione di stupore è forte, le inquadrature, i tagli dei video che introducono i boss e raccontano la storia mostrano una regia ragionata e attenta al dettaglio. Il carisma del protagonista è evidente, capelli bianchi, un mantello rosso sangue e una tuta che sprigiona una fioca luce azzurra, una sorta di samurai del futuro che incute un timore reverenziali.
Anche il personaggio che a inizio gioco ci verrà in aiuto, uno strano tizio vestito da coniglio (che a tratti ricorda Frank di
Donnie Darko) è un tipico esempio di come tutta la struttura artistica sia sospesa tra l'eccentrico e l'artistico, questo coniglio è davvero un essere vivente o una proiezione generata dalla mente del protagonista?
Come la grafica così la colonna sonora e effetti speciali sono perfettamente fusi con l'ambiente e ne ridefiniscono i dettagli. I momenti di silenzio aiutano il giocatore a immergersi in questo mondo sospeso tra la terra e l'immensità dell'universo.
Ti spiezzo in due
Furi è un gioco che va giocato col pad, inutile fare giri di parole, il connubio mouse e tastiera (seppur supportato) non permette di affrontare il gioco con la stessa efficacia garantita dal pad.
Furi è un gioco che non fa sconti, ad inizio partita è possibile selezionare tre diversi livelli di difficoltà tra tranquilla, normale e difficile. Ogni errore che faremo sarà punito, il titolo non fa molti sconti, e in effetti se pensiamo che ogni scontro è uno scontro con un "Boss" è chiaro capire che stiamo sempre combattendo con delle eccellenze, non dei semplici mob.
Già dal primo scontro (che fa anche da tutorial) vi capiterà di morire diverse volte, padroneggiare le tecniche di combattimento richiede tempo, ma la soddisfazione di inanellare combo utilizzando meccaniche diverse è grande.
Furi è un titolo che regala grandi soddisfazioni in termini di gameplay, forse non adatto a tutti, o forse non adatto a chi vuole vincere facile. Da un certo punto di vista sembra un gioco uscito dagli anni 90, con l'asticella della difficoltà tarata sull'alto. Se volete vivere le avventure del nostro eroe in modo più semplice la modalità "tranquilla" è li apposta per voi (modalità che abbiamo utilizzato per registrare il video gameplay per dimostrare l'accessibilità del gioco).
Il protagonista potrà quindi sferrare letali colpi con una katana laser o sparare diversi tipi di proiettili, potremo schivare i colpi o pararli. Tutto è calibrato perfettamente e ogni mossa porterà ad una diretta conseguenza.
Ogni volta che ridurremo la barra della salute del boss a zero, questo perderà "una vita", vita che verrà trasferita a noi e viceversa. Questo sistema può rendere gli scontri piuttosto lunghi visto che ogni sconfitta da all'avversario la possibilità di rientrare in partita, è difatti impossibile dare per scontato l'esito di uno scontro fino alla fine dello stesso.
L'intelligenza artificiale che muove i boss è ben programmata e ogni
boss presenta dei pattern di attacco diversi che si evolvono (anche 3 o 4 volte) durante lo scontro, rendendo l'esito dello stesso sempre incerto.