Arrivano gli alieni!
La fantascienza ha subito grosse modifiche negli ultimi 50 anni, mentre altri generi hanno mantenuto più o meno delle basi comuni, per quello che riguarda l'ambiente sci-fi le cose sono andate diversamente. Tempo fa abbiamo recensito un titolo che attingeva anch'esso dalla fantascienza degli anni 50, l'ottimo
Headlander di cui potete leggere qui la
nostra recensione, oggi parliamo di un altro titolo che ci riporta nelle atmosfere di quegli anni,
Fortified, ultima fatica dello studio indipendente
Clapfoot. I talentuosi ragazzi hanno saputo sfornare un interessante mix tra tower defense e TPS, con tanto di modalità online. Insomma pare che tutto faccia pensare bene, ma andiamo con ordine e analizziamo insieme
Fortified.
La Terra è in pericolo
La trama in
Fortified non è certo il punto forte del titolo ne il perno su cui si basa tutta la produzione, è anzi solo abbozzata e funzionale a tutto quello che andremo a fare dalla schermata iniziale ai titoli di coda.
Siamo negli anni 50 e la Terra è sotto l'attacco di forze aliene che vogliono (senti che vento di novità!) conquistare il mondo e farci fuori più o meno bellamente.
E qui entriamo in scena noi (e potenzialmente altri tre amici) per sventare i piani degli alieni ed eliminare le orde di alieni che cercheranno di sfondare le nostre difese e distruggere la nostra base. Pur non presentando una trama da oscar la produzione di
Clapfoot offre una visione della fantascienza anni 50 ottimamente realizzata, con tutti i clichè che hanno reso famosi (e divertiti ai nostri occhi troppo moderni) i vari robottoni, tute spaziali, eroi muscolosi e "marziani".
Resistere fino alla morte
Fortified si basa, come scritto in precedenza, su un riuscito mix tra Tower Defense e TPS, due generi di gran moda che hanno come loro massimo esponente in ambito console
Gears Of War e la sua modalità orda (se siete interessati all'argomento leggere pure la
nostra recensione di Gears Of War 4). Nell'esclusiva
Microsoft infatti la modalità Orda è diventata un vero e proprio must del brand. Come nel gioco di
The Coalition, anche in
Fortified dobbiamo unire le nostre capacità tattiche a quelle più immediate da sparatutto per riuscire a creare fortificazioni che reggano le ondate di nemici e, contemporaneamente, sistemare le situazioni più spinose con l'ausilio dell'eroe che comandiamo.
Fortified ci permette di scegliere tra quattro diverse tipologie di classi, ognuna con caratteristiche differenti e due tipi di arma diversi, con cui affrontare le orde di nemici che cercheranno di distruggere la nostra base.
La varietà di classi permette al titolo di diversificare il gameplay partita dopo partita. Il titolo offre un sistema di crescita dei personaggi che possono migliorare le loro performance nell'avanzare dei vari livelli di esperienza.
Fortified non offre solo una campagna single player abbastanza lunga ed articolata, ma offre anche una sezione dedicata al multiplayer fino a 4 giocatori in cooperativa. Questo aspetto allunga di parecchio la longevità del titolo che mostra tutte le sue potenzialità nelle partite con amici e conoscenti.
Anche sul fronte di armi e power up il gioco di
Clapfoot non lesina in contenuti e varietà dotando i nostri personaggi di due tipi di armi con fuoco secondario e una buona varietà di torrette che offrono diversi tipi di attacchi più o meno adatti ai diversi tipi di avversari che cercheranno di sfondare le nostre difese.
Fumetti anni 50
Fortified ha stile da vendere, la fantascienza anni 50 si dimostra, un'altra volta, un'ottimo background dove ambientare un videogioco. La direzione artistica del titolo è ispirata e fedele ai canoni del genere. L'idea di utilizzare un filtro per invecchiare quello che si vede a video rende molto bene le atmosfere delle piccole di quegli anni.
Anche la caratterizzazione dei protagonisti, delle ambientazioni e degli avversari, siano essi mostri alieni o robot, è profonda e nulla è lasciato al caso.
Le scelte di design retrò mascherano molto bene una mole poligonale non sempre eccellente, ma d'altra parte c'è da aggiungere che durante la le nostre prove il titolo non ha mai sofferto di cali di frame rate o stuttering. Se sacrificare qualche poligono qua e la ha permesso al team di sviluppo di offrire un'esperienza di gioco più fluida e pulita ben venga la scelta degli sviluppatori.
Anche il sonoro del titolo è molto curato e aiuta a immergersi nelle atmosfere sci-fi anni 50 che il titolo riesce a ricreare ottimamente.