Dalla cina con furore
For Honor è stato, almeno dal nostro punto di vista, uno dei titoli più interessanti dello scorso anno.
Ubisoft è infatti riuscita a proporre un titolo dal gameplay profondo e indubbiamente originale coadiuvato da una parte artistica e tecnica di sicuro spessore. Al netto di questi elementi indubbiamente positivi però l'action multiplayer della software house francese ha registrato una emorragia di utenti significativa, anche a fronte dei numerosi aggiornamenti volti a migliorare l'esperienza di gioco. Oggi siamo qui a parlare dell'ultima espansione denominata
Marching Fire che propone una nuova fazione, vediamo insieme le modifiche apportate nella nostra
recensione di For Honor: Marching Fire.
La trama di For Honor Marching Fire
Dal punto di vista narrativo la nuova espansione di
For Honor non apporta significativi cambiamenti riguardo quanto di già visto nel gioco base e, a tutti gli effetti, il titolo di
Ubisoft è sempre stato improntato più sull'esperienza multiplayer piuttosto che su quella single player. L'introduzione di una nuova fazione e di quattro nuovi guerrieri oltre ad aumentare il numero di combattenti (che ora raggiungono la ragguardevole cifra di 22 "personaggi") da un significativo valore aggiunto alla lore del titolo.
Siate onesti chi non ha mai sperato di trovarsi a menar fendenti verso un guerriero cinese nelle vesti di un cavaliere medievale o viceversa? La nuova fazione
Wu Lin sembra quasi messa li a strizzare l'occhio ai giocatori asiatici ma, ne siamo sicuri, farà la felicità anche dei player europei ed americani che dovrebbero dare una seconda chance al titolo visto la mole di contenuti e novità che questa nuova espansione propone. Ma ora passiamo a parlare delle modifiche al gameplay e delle nuove quattro classi che
Marching Fire aggiunge a
For Honor.
Il gameplay di For Honor Marching Fire
Bene bene, partiamo con le novità che
Marching Fire introduce dal punto di vista del gameplay e dei contenuti e di cose da dire ne abbiamo parecchie. Partiamo dalle quattro nuove classi: iniziamo col
Monaco Shaolin, forse il personaggio più carismatico e particolare del gruppo. Il monaco abbandona infatti le armi bianche per affidarsi al suo fedele bastone; questa novità cambia notevolmente il moveset e le prime volte che abbiamo incontrato dei monaci in one-to-one è stata davvero dura cercare di prevedere le mosse ed effettuare i relativi contrattacchi. Oltre al possente bastone la capacità di teletrasportarsi in salto è in grado di creare dei diversivi in battaglia in grado di spiazzare anche il più attento dei combattenti. Il secondo personaggio è
Nuxia, l'assassino del gruppo, rapido e letale particolarmente indicato come personaggio di supporto; un po' come per la pacificatrice anche in questo caso non è un personaggio che qualsiasi giocatore alle prime armi può "permettersi" ma una volta appreso il moveset diventa estremamente pericoloso in battaglia.
Non poteva certo mancare li personaggio d'avanguardia, qui nominato
Tiandi, un guerriero dalle caratteristiche abbastanza equilibrate che può essere la miglior scelta per chi vuole cominciare a prendere confidenza con la nuova fazione. Chiude il cerchio li quarto ed ultimo personaggio:
Jiang Jun la classe "pesante" e corazzata del gruppo, l'utilizzo principale di questo nuovo guerriero è quello di fare da tank e supporto per gli altri personaggi.
Già di per se questi nuovi personaggi aggiungono un nuovo "strato" di gameplay decisamente spesso ma la nuova espansione di
For Honor non si ferma qui. Ubisoft rivoluziona anche la gestione degli
equipaggiamenti che viene completamente stravolta in favore del
sistema dei Privilegi. Ora, in modo similare a quanto accade in
Call of Duty possiamo decidere che perks associare al personaggio e guadagnare così dei bonus passivi. Rispetto agli equipaggiamenti che incrementavano in modo permanente alcune caratteristiche queste nuove abilità danno
più scelta ai giocatori nella personalizzazione dei personaggi. Questa modifica cambia completamente l'approccio al gioco e alla selezione della classe perchè, proprio grazie a questa possibilità di scelta, è possibile modellare le classi base a nostra immagine e somiglianza creando delle nuove build personalizzate. Arrivano in fine anche due nuove modalità di gioco: la prima dedicata fondamentalmente al PVP, le due fazioni si scontreranno in una mappa dove una delle due squadre cercherà di assediare la fortezza mentre l'altra la dovrà proteggere.
Il nuovo meccanismo si basa sulla difesa e sul tentativo di distruggere l'ariete che la squadra attaccante dovrà utilizzare per sfondare le difese avversarie. L'ariete dovrà passare una serie di check point ed è fondamentale la collaborazione di ogni membro del team per avere successo. La seconda modalità, chiamata
Arcade vi permette invece di affrontare cinque scontri di difficoltà crescente con una serie di buff e penalità di varia natura. La parte interessante è che l'esperienza acquisita in
Arcade si somma a quella delle modalità classiche PVP. In questo modo è quindi possibile sperimentare nuove strategie con meno penalità rispetto al normale. Chiudiamo il discorso del gameplay ricordando che, già da diverso tempo in realtà,
For Honor utilizza dei server dedicati e che quindi tutte le problematiche riscontrate al lancio riguardo match making e disconnessioni sono solo un lontano ricordo.
L'arte e la tecnica di For Honor Marching Fire
La nuova fazione introduce in
For Honor un nuovo substrato artistico di notevole spessore. Il lavoro svolto dai designer di
Ubisoft è indubbiamente ragguardevole e la cura che è stata posta nei dettagli ha del maniacale. Non solo nella realizzazione dei nuovi personaggi ma anche in tutto quello che "fa da contorno", dagli arieti alle armi passando per i nuovi accessori, tutto ha preso una nuova svolta orientaleggiante.
Oltre alla componente artistica anche quella tecnica ha subito un miglioramento evidente: il motore di gioco gestisce meglio gli effetti di luce e le ombre e anche le texture hanno subito un lavoro di pulizia notevole.
L'epicità degli scontri è rimasta invariata così come il carisma dei vari guerrieri. Inutile aggiungere altro,
For Honor Marching Fire è la dimostra evidente di quanto Ubisoft tenga a questa IP e quanti sforzi stia facendo per ridargli il posto che merita nel panorama videoludico.