Ahhh i manageriali post-apocalittici... potrebbero quasi fare un genere a se! Vi ricordate di Frostpunk? Il titolo di 11bit Studios che ci aveva sorpreso con un gameplay punitivo ma dannatamente addictive? (se non sapete di cosa stiamo parlando correte a leggere la nostra recensione di Frostpunk). Oggi vi parliamo di un altro titolo che viaggia sugli stessi binari ma che intraprende una linea narrativa completamente diversa: stiamo parlando di Floodland. Sviluppato dai ragazzi di Vile Monarch (si, sono gli stessi di Oh... Sir! The Insult Simulator che abbiamo recensito tanto tempo fa), Floodland ci fa scontrare con un futuro che non è propriamente rosa e fiori e dove dovremo combattere per la sopravvivenza. Se siete curiosi e volete saperne di più seguiteci nella nostra recensione di Floodland per PC.
La trama di Floodland
La trama e la narrazione rivestono, in Floodland, un ruolo decisamente importante. Gli sviluppatori hanno messo molto impegno nella realizzazione del mondo di gioco, delle sue regole e della sua "quotidianità" che differisce moltissimo dalla nostra. Partiamo dal presupposto che nel mondo di Floodland il pianeta, o forse è meglio dire la razza umana, è stata messo in ginocchio da una sequenza di inondazioni che hanno spazzato via sistematicamente la nostra società come la conosciamo oggi.
È così che ci troviamo a controllare un manipolo di sopravvissuti, a diversi anni dall'Evento, quello che potremo definire il cataclisma che ha trasciato il mondo in un luogo in cui la sopravvivenza della razza umana è messa in discussione. La prima scelta che il Floodland ci chiederà di fare è di scegliere un nostro clan di appartenenza, la popolazione umana ora si raccoglie in queste piccole "tribù" di sopravvissuti che cercano di collaborare per irare avanti un giorno in più. Il nostro compito è guidare uno di questi clan alla salvezza cooperando o combattendo con gli altri clan sparsi per i pochi palmi di terreno che ancora non sono stati ricoperti dall'acqua.
Floodland è un titolo che parla di disastri ambientali, che tratta delle conseguenze di un gestione del pianeta, da parte della razza umana, scellerata e senza controllo. Parla del futuro e della speranza di sopravvivere in un mondo dove le comodità che abbiamo ogni giorno non esistono più. Il modo in cui i ragazzi di Vile Monarch hanno affrontato un argomento così delicato come il cambiamento climatico è lodevole. Stavamo per dimenticarci di dirvi che Floodland è localizzato in italiano e che quindi non avrete problemi a prendere le decisioni giuste e a seguire la narrazione anche se non conoscete la lingua inglese.
Il gameplay di Floodland
Prima di parlare del gameplay di Floodland dobbiamo fare una doverosa premessa: Floodland è un titolo complesso che non permette troppi errori e che punisce ogni distrazione in modo, alle volte, anche molto violento. Per apprezzare il gameplay non sono sufficienti pochi minuti di gioco e, come già avveniva in Frostpunk vi renderete presto conto che alcune scelte hanno delle ripercussioni inimmaginabili e con reazioni a catena in grado di mandare a soqquadro i vostri piani in quattro e quattr'otto.
Avere i proverbiali "cento occhi" in Floodland è fondamentale perchè il titolo di Vile Monarch non concede passi falsi
La prima scelta a cui Floodland vi pone davanti è quella della scelta del clan di appartenenza, ogni clan ha i suoi punti deboli e punti di forza. Scegliere un clan che ha bisogno poco cibo vi può aiutare nelle fasi iniziali ma, sui lunghi periodi potrebbe avere vantaggi meno consistenti rispetto ad altri clan che, per esempio, possono avere una maggiore resistenza. Fatta questa scelta vi troverete a dover fare i conti con la quotidianità: recuperare il cibo, trovare acqua potabili e costruire alloggi e strutture per far crescere la vostra comunità. Nelle prime partite vedrete, molto probabilmente, gran parte della vostra popolazione falciata da cibo, malattie e mancanza d'acqua ma, partita dopo partita, vi renderete conto di come distribuire le priorità e cosa affrontare prima.
Oltre a concentrarvi sulla vostra comunità dovrete sempre tenere un occhio aperto sul mondo di gioco perchè le interazioni con gli altri gruppi di sopravvissuti possono non essere sempre pacifici. Vi sarà chiesto anche di decidere se accogliere nuovi gruppi nella vostro comunità, dovrete fare da giudici in caso di dispute e decidere se e come punire trasgressori di ogni genere. Insomma, fare il "capo clan" non è un lavoro per tutti e richiede sicuramente un grande sforzo e anche un po' di fortuna.
L'arte e la tecnica di Floodland
L'elemento che però ci ha colpito di più della produzione (o almeno, che ci ha colpito "subito") della produzione è senza dubbio la sua direzione artistica. Guardare Floodland è come guardare, per certi versi, un quadro impressionista. La direzione artistica del titolo di Vile Monarch è assolutamente ricercata e riesce a regalare al titolo una sua forte personalità e una unicità difficilmente ritrovabili in altri titoli. Questa particolarità artistica la si ritrova anche (e forse, soprattutto) nelle schermate di scelta, nei menu e, più in generale, nei contesti di raccordo tra un elemento e l'altro.
Dal punto di vista prestazionale invece Floodland ci ha lasciato un po' con l'amaro in bocca perchè il titolo sempre "pesante" e continui rallentamenti hanno creato un po' di problemi durante le varie partite. Certo, la speranza è che con delle patch correttive questi problemi possano risolversi ma, in questo momento, è giusto segnalarli.
Ottimo invece il comparto sonoro che da una forte spinta alla creazione dell'atmosfera perfetta per il titolo.
Floodland è un manageriale non adatto ai deboli di cuore e non per scene forti ma per il suo temperamento poco accondiscendente. Il titolo di Vile Monarch e Ravenscourt crea un contesto narrativo interessante e getta il giocatore in un mondo dove la sopravvivenza è diventata la prima delle necessità e dove ogni errore si paga a caro prezzo. Consigliato solo a chi può trovare il giusto tempo da dedicargli e la giusta attenzione.