Recensione First Dwarf per PC (Early Access)

Più sono grossi, più fanno rumore quando cadono

Oggi parliamo di un titolo che ha attirato la nostra curiosità per via del suo gameplay che mixa elementi di gameplay abbastanza distanti con l'intenzione di regalare un'esperienza unica nel panorama videoludico attuale. Stiamo parlando di First Dwarf, titolo sviluppato e pubblicato da Star Drifters che abbiamo avuto modo di provare grazie ad un codice fornito dagli sviluppatori. Abbiamo provato il titolo e possiamo dire che First Dwarf offre degli elementi estremamente interessanti ma che, al contempo, richiede ancora dei ritocchi. Se volete sapere cosa funziona e cosa no, non dovete far altro che seguirci nella recensione di First Dwarf per PC.
 

 

La trama di First Dwarf

Partiamo, come al solito, parlando della componente narrativa del titolo. Ricordiamoci che stiamo parlando di un gioco che mixa tower defense con elementi survival e che la trama è, più che altro, un pretesto per portare il giocatore sul campo di battaglia e per dare una motivazione per le azioni compiute. Al netto di questo i ragazzi di Star Drifters hanno pensato bene di aggiungere un contesto narrativo interessante con tanto di introduzione animata (assolutamente apprezzabile ndr.) che racconta l'incipit narrativo di First Dwarf. Prima di proseguire vogliamo però ricordarvi due cose: la prima è che il titolo è attualmente in Early Access e che quindi tutto quello che leggete è potenzialmente esposto a cambiamenti (anche importanti ndr.) e secondo che First Dwarf è localizzato in italiano.
   
 
Detto questo First Dwarf si apre con un filmato (in stile cartoon, molto ben realizzato ndr.) che mostra un nano alla guida di uno zeppelin alle prese con una tempesta di notevoli dimensioni. Il mezzo volante viene colpito da un fulmine e, proprio quando tutto sembra perduto, una piccola dragonessa salva l'aeromobile da una distruzione certa. Questo non basta però per salvare completamente la situazione visto che lo zeppelin viene colpito da altri fulmini che lo costringono ad un atterraggio d'emergenza in una delle isole fluttuanti che stava sorvolando. È con questa premessa che veniamo lanciati nel mondo di gioco con un obiettivo ben chiaro in mente: trovare una nuova casa per il nostro popolo. 
 

 

Il gameplay di First Dwarf

Se la componente narrativa fa, appunto, da contorno alla produzione in se e per se è il gameplay che svolge la parte da leone ed è anche l'elemento sui cui gli sviluppatori hanno puntato di più durante lo sviluppo. First Dwarf unisce meccaniche da tower defense ad altre di gestione delle risorse e ad altre ancora di puro survival, ma andiamo con ordine perchè non vogliamo assolutamente incasinarvi le idee. La prima cosa che dobbiamo fare nel gioco è, ovviamente, costruire quello che è il nostro avamposto (nel primo livello potrete farlo sfruttando i resti del vostro zeppelin ndr.) e dedicarci poi alla raccolta di risorse (principalmente legno e pietra) per poter costruire così altre strutture. Il mana è un'altra fonte essenziale per l'economia del gioco visto che sarà proprio grazie al mana che sarete in grado di automatizzare tutta una serie di operazioni. Ecco quindi che entra in gioco la seconda componente e cioè quella più gestionale che vi spronerà a costruire nuove strutture ed espandere il vostro insediamento (ricordate che l'obiettivo finale è sempre quello di creare una nuova casa per i nani ndr.). 
   

First Dwarf è un titolo che funziona molto bene sul lato gestionale / survival ma che pecca un po' nelle fasi di tower defense

  
Vi renderete però presto (molto presto! ndr.) che non sarete soli su quelle fantastiche isole fluttuanti e che dovrete darvi da fare se non volete finire male perchè il vostro esoscheletro vi da si dei poteri interessanti ma non vi rende certo invincibile. Effettivamente il nostro protagonista può sfruttare una sorta di esoscheletro / mech (in tipica salsa steampunk ndr.) per affrontare i nemici ma non può occuparsi di tutto da solo (specialmente la notte quando le creature malvagie attaccano l'insediamento. Sarà grazie alle torrette (che dovranno essere ovviamente alimentate) che potrete difendere il villaggio e scacciare le orde di avversari. In poche parole dovrete fare un po' da jolly nel gioco: un po' dovrete gestire risorse e costruzioni, un po' dovrete costruire strutture difensive e di espansione ed un po' dovrete combattere. Fortunatamente non sarete soli, la vostra fidata dragonessa sarà sempre al vostro fianco così come una serie di altri aiutanti ma non vi spoileriamo nulla. 
 
First Dwarf si fa giocare molto bene sia con mouse e tastiera che con il pad (anche se noi abbiamo preferito questa seconda opzione ndr.) e il tutto risulta godibile anche se c'è un però abbastanza grosso di cui discutere: la notte e le ondate di avversari. Se di giorno il mondo di gioco è sempre molto leggibile e chiaro da comprendere di notte le cose non vanno proprio così. Il tutto diventa scuro, troppo scuro e l'azione non è sempre leggibile col risultato che seguire quello che succede a schermo non è sempre facile.

 

 

L'arte e la tecnica di First Dwarf

Abbiamo trovato il lavoro svolto dal team artistico di Star Drifters assolutamente interessante. Certo, non possiamo dire che la componente artistica di First Dwarf sia particolarmente originale, anzi il titolo pesca a piene mani nel fantasy più classico unendo in un'unica visione nani e gnome proponendo una razza avanza tecnologicamente ma ancora saldamente legata a magia e mana dove però gli strumenti robotici o meccanici rivestono un ruolo centrale nella società nanica. Buona la realizzazione delle varie costruzioni così come quella degli ambienti. Un po' sottotono invece il design dei nemici, molto generici e poco originali.
 
Dal punto di vista tecnico First Dwarf è mosso dall'Unreal Engine 5 e, anche se siamo parecchio distanti dallo sfruttamento completo del potente motore di Epic Games, possiamo dire che gli sviluppatori hanno usato bene gli strumenti a disposizione e il colpo d'occhio è decisamente buono. Il tutto ci è sembrato anche molto scalabile e durante le nostre partite non abbiamo incontrato bug particolarmente significativi che potessero rompere il gioco.
 
Bene anche la colonna sonora che si sposa perfettamente col mood del gioco così come gli effetti sonori. Buono anche il doppiaggio che, pur non facendo gridare al miracolo, regala le sue soddisfazioni.