Affrontiamo in compagnia di Dusty e Piper un viaggio nella mente umana che restera' impresso nei nostri cuori per diverso tempo. Affrontiamo gli incubi di un uomo comune e risolviamo enigmi per arrivare alla fine dell'avventura
Non sono molti, nel panorama videoludico, i titoli introspettivi quelli che cercano di portarci a vivere emozioni che vanno oltre il fatto di trovarsi davanti ad un monitor a “giocare”. Abbiamo parlato tempo fa di Old Man’s Journey, un titolo che raccontava la storia di un uomo e del suo viaggio, oggi ci dedichiamo ad un titolo per certi versi simile: Figment e stavolta viaggeremo all’interno della mente umana, preparatevi a partire per un’avventura che non dimenticherete tanto facilmente.
Prima di iniziare facciamo una piccola premessa, Figment è uscito a settembre dello scorso anno su PC ed è stato accolto molto caldamente dalla critica. La versione che andiamo a recensire è invece quella per Nintendo Switch, la speranza è che l’arrivo su console del titolo riesca ad allargare il bacino di utenza perché, possiamo dirlo subito, un titolo che va sicuramente provato. L’avventura di Figment si svolge nella mente di un uomo, una persona come tante altre, non un super eroe ne una persona “speciale”, uno come tanti, una persona comune che si alza al mattino e va a lavorare come tutti.
A seguito di un incidente stradale questo “uomo-qualunque” è finito in coma e noi vestiamo i panni di Dusty, un personaggio brontolone e indolente che vive nella mente dell’uomo in coma. All’inizio Dusty sembra un personaggio statico, fermo sui suoi passi, tutto intento ad annotare gesta passate sul suo album, non sembra esserci via di scampo a questa stasi che attanaglia Dusty e il protagonista, almeno fino a quando il prezioso volume non viene rubato da un incubo ed è proprio qui che inizia la nostra avventura.
Imbracciata la spada e pronto a tutto pur di ottenere ciò che gli è stato sottratto, Dusty si lancia all’inseguimento dell’incubo in un viaggio che lo porterà ad esplorare le molteplici aree della mente a cacciare incubi fino al raggiungimento del suo obiettivo. Non andremo oltre con la trama che, anche se non mostra twist narrativi particolari, si fa ascoltare avvicinandosi al giocatore poco a poco, quasi in punta di piedi.
Il gameplay di Figment si allontana dai canoni frenetici e burrascosi di tanti titoli che ci sono capitati sotto mano e i ragazzi di Bedtime Digital Game hanno lavorato su diverse sezioni del gameplay stesso: abbiamo le fasi di combattimento contro i piccoli avversari che popolano i livelli, fasi dove ci viene chiesto di risolvere degli enigmi (e sono la parte più corposa del titolo) e le boss fight.
La prima componente, quella degli scontri “all’interno dei livelli” degli avversari è quella meno curata, un po’ a causa dei controlli che non sono proprio perfetti e un po’ perché in effetti fanno più da collante tra un enigma e l’altro che da vero fulcro del gioco. Il combat system di Figment è molto semplice ma è anche giusto che sia così, il combattimento non è il punto focale del titolo, questi scontri riescono comunque a distrarci dal sistema di enigmi e di soluzioni del titolo e fanno da rilassante intermezzo. La parte più corposo della nostra avventura è invece costituta proprio dagli enigmi che risultano sempre interessanti, mai troppo cervellotici e piacevoli. La varietà dei rompicapi è decisamente buona e la loro risoluzione è stimolante e, alle volte, necessita di un minimo di pensiero laterale per essere portata a termine.
Il punto più alto della produzione di Bedtime Digital Games è però nelle boss fight, sempre varie e divertenti che ci obbligheranno a guardarci intorno per riuscire a trovare il sistema di battere il boss di turno. Le battaglie con i boss risultano sempre epiche e riescono a focalizzare l’attenzione del giocatore anche grazie ad un escamotage interessante: gli avversari che andremo ad affrontare canticchieranno la canzone che fa da colonna sonora allo scontro rendendo i combattimenti decisamente epici. Figment riesce ad unire in modo quasi unico una serie di puzzle ed enigmi con la trama e una chiave di lettura importante che fa riflettere. E’ interessante notare come i ragazzi di Bedtime Digital Games abbiano sfruttato le sfaccettature del media videoludico per trasmettere emozioni unendo più generi in un singolo titolo.
Come potete ben vedere dalle immagini corredate all’articolo Figment ha una direzione artistica di tutto rispetto. L’opera di Bedtime Digital Games offre un design immediatamente riconoscibile e lo studio delle varie aree della mente, ognuna con i propri tratti caratteristici, riesce a donare una grande varietà a tutto il background di gioco.
Ottima anche la caratterizzazione degli avversari che incontreremo sul nostro cammino, sopratutto dei boss, sempre carismatici e perfettamente calati nella parte, complice anche il binomio colonna sonora / boss fight che fa da sfondo alle loro apparizioni. Tecnicamente parlando Figment si è comportato in maniera egregia su Nintendo Switch e il piccolo schermo dell’ibrida Nintendo ha dato ancora maggior valore all’utilizzo di una palette cromatica completamente azzeccata per il tipo di gioco e di atmosfere presenti.
Come avrete ben capito anche la colonna sonora risulta all’altezza della produzione e riesce ad essere un tutt’uno con le altre componenti del titolo. In buona sostanza la realizzazione artistica e tecnica di Figment è sublime, alcuni livelli ci catapulteranno in ambienti che sembrano usciti dal pennello di Salvador Dalì.
Figment è un’avventura che ognuno di noi dovrebbe giocare, appassionante, profonda e con un messaggio importante che forse ci aiuta a rivalutare un po’ la frenesia con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Il titolo dei ragazzi di Bedtime Digital Games è una piccola perla che viene ancor più valorizzata dall’unicità di Nintendo Switch, consigliatissimo.
Trama 9.00
Gameplay 8.00
Arte e tecnica 9.00
artisticamente ricercato
gameplay classico
Figment è scaricabile gratuitamente su Steam fino al 9 marzo
Il titolo di Bedtime Digital è disponibile anche su Android