Guardando verso Mass Effect
E' interessante come anche nel mondo dei videogiochi alcuni titoli riescano a fare da apripista o da vero e proprio faro di paragone per molti altri (anche a distanza di anni). Tra questi "capisaldi" dell'industria troviamo senza ombra di dubbio anche la serie di
Mass Effect che è stata in grado di rilanciare le space opera in modo clamoroso. Ed è proprio ispirandosi al capolavoro di
Bioware che i ragazzi di
Elder Games hanno dato vita a
Everreach: Project Eden action rpg pubblicato da
Headup. Ma ora bando alle ciance e lanciamoci nella nostra
recensione di Everreach: Project Eden per XBOX One.
La trama di Everreach: Project Eden
Partiamo, come di consueto, dalla componente narrativa del titolo. Nell'introduzione abbiamo citato
Mass Effect perchè, a conti fatti, è proprio al titolo
Bioware che i ragazzi di
Elder Games hanno guardato quando si sono messi al lavoro sulla loro creatura ma, c'è subito una precisazione da fare, i
budget dei due progetti sono dichiaratamente ed evidentemente molto distanti tra loro. Se il titolo
Electronic Arts poteva infatti vantare un budget da produzione tripla A la stessa cosa non si può dire per la produzione
Headup, motivo per il quale questa nostra recensione non sarà in alcun modo comparativa tra i due titoli.
Everreach: Project Eden narra le gesta di
Nora Harwood, un membro della squadra di sicurezza della
Everreach Corporation, una corporazione che sta costruendo un nuovo complesso civile in un pianeta appena scoperto che sembra avere tutte le carte in tavola per presentarsi come un piccolo angolo di paradiso. Ovviamente non dobbiamo farci trarre in inganno dalle fattezze paradisiache del mondo che ci circonda perchè, molto presto, faremo la conoscenza degli abitanti nativi del mondo di gioco, tutt'altro che felici di vederci gironzolare indisturbati per il loro pianeta.
Non passa infatti molto tempo prima che i guai comincino a venire a galla e, indovinate un po', spetterà proprio a noi fare luce sui misteriosi accadimenti e, armati di tutto punto, risolvere la situazione una volta per tutte. Come avrete ben capito la trama non spicca di pura originalità e la narrazione degli eventi stessi ci è sembrata un po' piatta anche se il contesto narrativo riesce a reggere l'avanzamento dell'avventura senza grossi intoppi. Ovviamente paragonare il titolo di
Elder Games con il "mostro sacro"
Mass Effect ha poco senso anche in virtù di quanto detto poco sopra. In buona sostanza la trama di
Everreach: Project Eden scorre liscia fino ai titoli di coda che arrivano forse un po' troppo presto rispetto a quanto ci saremo aspettati.
Il gameplay di Everreach: Project Eden
Bene, appurato che la componente narrativa volge il suo ruolo senza meritare medaglie al valore, come si comporta
Everreach: Project Eden pad alla mano? Beh anche da questo punto di vista dobbiamo
prendere un po' le distanze da Mass Effect perchè
Everreach: Project Eden si focalizza più sui combattimenti e sulle fasi di vero e proprio shooting piuttosto che su quelle ruolistiche. La visuale in terza persona leggermente spostata a destra ci ha ricordato vagamente
Gears Of War anche se, anche in questo caso, le somiglianze finiscono proprio qui nell'utilizzo dell'inquadratura visto che il
gameplay di Everreach: Project Eden è molto più tradizionale e non fa uso specifico di coperture.
Everreach: Project Eden si presenta quindi come un action 3D dove riflessi pronti e precisione consentono al giocatore di avere la meglio sulla maggior parte dei nemici, certo non mancano le missioni da affrontare e i punti esperienza da guadagnare per poter salire di livello e aumentare le nostre skill ma la componente strettamente RPG del titolo si ferma qui e serve più a dare un senso di progresso e avanzamento durante l'avventura che a fare da vero e proprio pilastro del gameplay.
Le missioni che ci vengono man a mano affibbiate sono comunque sufficientemente variegate per evitare l'effetto "ripetizione continua" e anche la scelta degli approcci che decideremo di adottare missione per missione è abbastanza varia. Il mondo di gioco è sufficientemente vasto e per colmare le distanze più ampie avremo anche a disposizione una sorta di veicolo terrestre che ci consentirà di muoverci più rapidamente per i livelli. Pad alla mano
Everreach: Project Eden si dimostra comunque divertente e appagante.
L'arte e la tecnica di Everreach: Project Eden
Ed eccoci quindi a parlare del
comparto artistico e tecnico di Everreach: Project Eden, quello che forse, a conti fatti, ha fatto più avvicinare la saga di
Bioware al titolo pubblicato da
Headup. Sarà la visuale in terza persona, unita alle ambientazioni e a questo mondo sci-fi che pullula di forme di vita aliene, sarà l'outfit della protagonista e il design in generale delle vetture e degli edifici
Everreach: Project Eden si avvicina molto alla cifra stilistica di
Mass Effect.
Dobbiamo comunque dare atto ai programmatori e agli art designer che
Everreach: Project Eden riesce a mantenere un suo stile e che, seppur derivativo per certi clichè presi di peso dagli universi sci-fi di stampo classico, riesce a essere riconoscibile (forse anche per merito di una protagonista ben caratterizzata). Interessanti e, per certi versi, originali anche alcune ambientazioni che sono riuscite ad attirare la nostra attenzione, merito anche di scelte e palette cromatiche azzeccate.
Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto dai ragazzi di
Elder Games è decisamente apprezzabile, l'impatto grafico proposto dal titolo va oltre la media delle produzioni di questo budget pur non toccando le vette dei più blasonati titoli tripla A. La grafica risulta piacevole e il motore di gioco non ha dato segni di cedimento durante la nostra prova su
XBOX One X.
Everreach: Project Eden ha sempre dimostrato un frame-count granitico anche nelle situazioni più concitate e non siamo mai rimasti bloccati durante le nostre missioni a causa di bug o freeze di sorta. Buona infine anche la colonna sonora che, pur non facendo gridare al miracolo, svolge la sua funzione e ci accompagna durante la nostra avventura.