L'essenza del bello
Il mondo videoludico è un ambiente strano, da una parte la varietà di generi, di tipologie di giochi e di idee innovative fanno pensare che la parola "diverso" sia all'ordine del giorno, dall'altra se andiamo ad analizzare a fondo i vari titoli scopriamo che i punti in comune si sprecano. Oggi parliamo di un titolo che è davvero diverso dal solito, praticamente privo di violenza e completamente votato alla bellezza: stiamo parlando di
Eastshade. Siete curiosi di mettervi nei panni di un pittore? Se si seguiteci nella nostra
recensione di Eastshade.
La trama di Eastshade
Prima di parlare della trama di
Eastshade conviene spiegare il perchè nell'introduzione abbiamo parlato di "varietà del mercato videoludico" parlando di
Eastshade. In effetti il titolo sviluppato dai ragazzi di
Eastshade Studios è qualcosa di molto raro nel mondo videoludico: nel titolo è infatti praticamente assente qualsivoglia forma di violenza, in effetti Easthade sembra un
walking simulator ma pad alla mano il titolo si rivela molto più profondo.
A livello narrativo
Eastshade non ha moltissimo da offrire, la trama serve infatti più che altro da collante, da mero pretesto per portarci in giro per l'isola di Eastshade, per la bellissima isola di Eastshade, un'isola ricca di micromondi, di scorci che tolgono il fiato, di paesaggi che sembrano usciti da un sogno.
In Eastshade impersoniamo un pittore, un pittore che è in cerca dell'ispirazione e che, sopra tutto, è sull'isola per un motivo molto chiaro: esaudire il desiderio della propria madre. Nostra madre ci ha infatti chiesto di dipingere quattro quadri che rappresentano altrettanti luoghi a lei tanto cari, quattro luoghi che ha adorato nel suo viaggio sull'isola svariati anni prima. Ecco quindi che ci troviamo naufragati su Eastshade a parlare con uno strano tizio in una grotta, un personaggio che ci guiderà alla scoperta dell'isola e che ci aiuterà ad ambientarci e a prendere confidenza col mondo di gioco.
Il gameplay di Eastshade
Ed è proprio il
gameplay, unito in modo indissolubile al comparto estetico (e alle sue metafore e significati) il vero protagonista di
Eastshade. Il titolo sviluppato dai ragazzi di
Eastshade Studios è lontano anni luce dalla quasi totalità dei giochi in commercio, ripudia praticamente ogni forma di violenza e porta il bello e la sua esaltazione al centro del gameplay. Niente armi, dimenticatevi coltelli e pistole, spade e archi: la vostra arma sarà un pennello e una tela, saranno loro gli strumenti che ci consentiranno di progredire nel gioco e di arrivare ai titoli di coda.
Pad alla mano
Eastshade si presenta come un titolo in prima persona, anche questa scelta è tutto fuorchè casuale, la prima persona consente infatti al giocatore di immergersi quanto più possibile nel mondo di gioco, consente di avere una visione chiara di tutto quello che circonda il nostro alter ego e, in un titolo dove dobbiamo scegliere con cura cosa immortalare su tela è fondamentale avere il miglior punto di vista possibile. Come dicevamo poco sopra il nostro scopo (ultimo) sarà quello di immortalare quattro zone dell'isola, quattro zone che avevano letteralmente rapito nostra madre quando viaggio attraverso queste terre molti anni prima di noi. In
Eastshade il nostro compito è quello di dipingere, immortalare e portare su tela la bellezza che ci circonda, questo bisogno di dipingere non è dato però solo dal fatto che il nostro protagonista è un pittore, ma diversi personaggi nel corso delle nostre peripezie ci chiederanno proprio di dipingere, piuttosto che trovare oggetti o altre piccole missioni. Grazie a queste missioni possiamo accumulare ispirazione che è la "moneta" che ci consente di dipingere, concludendo le varie quest, oppure leggendo, o eseguendo determinate azioni potremo aumentare la nostra ispirazione ed essere così liberi di dipingere.
Non di sola ispirazione vive però l'artista, ma anche di oggetti materiali, strumenti che necessita per poter dipingere, proprio per questo motivo il gioco ci chiede anche di costruire la tela, i cavalletti ed altri strumenti necessari al nostro scopo. Purtroppo però è proprio nella componente di crafting che
Eastshade mostra il lato peggiore di se, se infatti da una parte il titolo offre al giocatore un ritmo e una libertà poco comune nel mondo videoludico dall'altra questa meccanica del crafting (un po' forzata a nostro modo di vedere) obbliga il giocatore a dedicarsi ad altre attività per poter continuare a immortalare e dipingere luoghi fantastici. Probabilmente gli sviluppatori hanno introdotto questa meccanica per variare il gameplay e rendere il tutto meno ripetitivo ma di contro rischia di limitare la libertà del giocatore.
Infine dobbiamo ricordare che
Eastshade è ambientato su un'isola a mondo aperto ma non tutti i luoghi dell'isola saranno raggiungibili da subito, per avere l'accesso anche alle altre location dovrete "guadagnarvele" come in una sorta di metroidvania, ottenendo oggetti o abilità.
L'arte e la tecnica di Eastshade
Poteva un gioco incentrato sulla pittura, sulle emozioni che certi scorci o paesaggi trasmettono avere una struttura grafica e artistica sottotono? Certo che no e infatti
Eastshade brilla di luce propria sia per la direzione artistica che per la resa generale del mondo intorno a noi. Gli sviluppatori hanno messo davvero molto impegno nella realizzazione del mondo di gioco, della cura dei particolari e delle varie ambientazioni, siano esse di natura architettonica che naturalistica.
Un plauso particolare va alla gestione della luce e degli effetti particellari,
Eastshade è in grado di rapirvi come pochi altri giochi in circolazione. Ottima anche la mole poligonale (anche se si poteva forse fare di più per alcuni personaggi che si incontrano nel corso della storia) ma tutto sommato il risultato finale è eccellente. Durante la nostra prova su
XBOX One X non abbiamo mai incontrato problemi di sorta, niente rallentamenti ne blocchi (fatta eccezione per qualche lieve stuttering mentre il motore di gioco caricava nuove porzioni di mappa), nulla che potesse inficiare la fruizione del titolo stesso.
Molto buona anche la parte relativa agli effetti audio e alla colonna sonora. Dobbiamo solo farvi notare che
Eastshade non è localizzato in italiano, è vero che per gustare la bellezza dei vari paesaggi non è necessario conoscere la lingua d'Albione lo stesso non si può dire per la perfetta comprensione delle quest e della storia in generale.