Al solo nominare il termine Dragon's Lair a molti di voi si accapponerà la pelle, il titolo di Digital Leisure Inc. infatti riporta le lancette dell'orologio parecchi anni indietro. Vediamo insieme come sono invecchiati Dirk e Ace nella nostra recensione
Ci sono pomeriggi da videogiocatori che è difficile dimenticare, pomeriggi passati in sala giochi, pomeriggi di tanti anni fa e pomeriggi che si cerca di rivivere anche ai giorni nostri. Oggi parliamo di un titolo che porterà alla mente di molti tra voi ricordi ed emozioni dimenticati nei meandri della memoria: oggi parliamo di Dragon’s Lair e più precisamente della Dragon’s Lair Trilogy per Nintendo Switch. Rimbocchiamoci quindi le maniche ed andiamo a vedere se i ragazzi di Digital Leisure Inc. hanno svolto egregiamente i compiti a casa nella nostra recensione di Dragon’s Lair Trilogy per Nintendo Switch.
Partiamo subito col dire che la Dragon’s Lair Trilogy non è una vera e propria trilogia, il super pacchetto pubblicato su Nintendo Switch contiene infatti i due capitoli della saga di Dragon’s Lair: Dragon’s Lair e Dragon’s Lair 2: Time Warp e il Space Ace. In effetti il nome “Trilogy” nel titolo potrebbe essere fuorviante ma possiamo tranquillamente soprassedere sul nome dato a questa collection e concentraci su quello che succede nei tre capitoli che possiamo giocarci spaparanzati sul divano in compagnia del nostro Nintendo Switch.
Partiamo con Dragon’s Lair, in questo episodio vestiremo i panni di Dirk l’Audace: un valoroso cavaliere che deve liberare la sua amata (la principessa Daphne) da un malvagio drago. In Dragon’s Lair 2: Time Warp vestiamo nuovamente i panni di Dirk ma questa volta dobbiamo fare i conti col terribile mago Mordroc che ha rapito la principessa Daphne con l’intenzione di renderla sua moglie. Questa volta Dirk dovrà attraversare diverse epoche per riuscire a salvare la sua amata e infrangere i diabolici piani dello stregone.
Ed ora tocca a Space Ace, titolo ambientato in un lontano futuro dove vestiamo i panni di un eroe in tuta spaziale: Ace. Il nostro compito è quello di evitare che il Comandante Borf conquisti la terra. Il malvagio alieno vuole infatti conquistare il nostro pianeta trasformando ogni essere umano in un bambino per poter prendere così il controllo della Terra e nel contempo salvare l’amata Kimberly dalle grinfie del cattivone di turno.
Come potete ben capire la trama dei tre capitoli è un mero pretesto per portare il giocatore a visitare i vari livelli fino alla chiusura finale e al salvataggio dell’amata di turno. Ovviamente, inutile dirlo, in questa nuova trasposizione non è cambiata una virgola rispetto a quanto già proposto dai titoli originali.
Bene, è ora di parlare di gameplay, qui va fatta una piccola parentesi prima di iniziare a parlarne: dobbiamo considerare che i tre titoli uscirono tra il 1983 e il 1991 (anzi, per la precisione: il 1983 vide la nascita di Dragon’s Lair e Space Ace metre il 1991 arrivò Dragon’s Lair 2: Time Warp).
Questa piccola introduzione serve per aiutare i più giovani a capire di che periodo storico stiamo parlando. Tutti e tre i titoli sono dei lasergame e il meccanismo di gioco è semplicissimo: in sostanza nei tre giochi siamo chiamati ad eseguire una serie di Quick Time Event per passare ogni singolo livello. Se al giorno d’oggi un gameplay di questo tipo può sembrare povero e ripetitivo dovete pensare che stiamo parlando di giochi che uscirono più di trent’anni fa e i mezzi di allora erano decisamente diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati oggi. Ovviamente tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 in sala giochi si faceva la fila per poter giocare a quello che, a conti fatti, sembrava un cartone Disney interattivo (dovete considera che la mano che ha disegnato tutto questo ben di Dio è un tale Don Bluth ex-disegnatore Disney e personaggio che ha contribuito a realizzare e dirigere film del calibro di Robin Hood, Alla ricerca della Valle Incantata, Titan A.E., Le avventure di Winnie Pooh, Elliott il Drago Invisibile ecc ecc).
Al netto di questo cosa vi troverete per le manu una volta avviato Dragon’s Lair Trilogy su Nintendo Switch? Prima di tutto potrete giocare i tre titoli nell’ordine che preferite e una volta scelto il titolo con cui giocare potrete avviare la vostra partita o scegliere di guardare i corposi contenuti extra (davvero interessanti per i fan della serie) o dedicarvi ad un breve tutorial per apprendere le meccaniche del gioco. Una volta avviato il titolo una piccola schermata di opzioni vi consentirà di scegliere il numero di vite a disposizione, di attivare gli indicatori sonori o visivi e di scegliere se giocare nella modalità arcade da cabinato o quella da home console (la differenza tra le due è data dalla sequenza delle scene).
Molto importante è anche a possibilità di impostare il livello di difficoltà tra semplice e normale (in modo da rendere il titolo più abbordabile per i novellini che avranno più tempo per scegliere la direzione corretta o l’azione da compiere). Per quanto riguarda i controlli i titoli demandano i tasti direzionali e il pulsante A per le varie mosse da compiere, è un peccato che gli sviluppatori non abbiano deciso di utilizzare lo schermo touch di Switch, sarebbe stato decisamente interessante. La risposta dei comandi è molto buona (solo in alcuni casi il titolo ha risposto con un lieve ritardo che ci è costato una vita) ma ci rendiamo conto che per chi si approccia a questo genere per la prima volta potrebbe trovare il tutto un po’ alienante: beh considerate sempre che state giocando con una pietra miliare del mondo videoludico!
Parlando di direzione artistica andiamo a toccare con mano l’elemento più di valore dell’intera produzione: giocare a Dragon’s Lair o a Space Ace è come poter giocare con un cartone interattivo e un cartone che è a tratti indistinguibile da quelli prodotti da Disney nell’era pre-Pixar. Intendiamoci: se mettete tutte le scene di uno dei tre titoli una dopo l’altra quello che ottenete è un bel cortometraggio, certo non una storia vera e propria ma un mini cartone con tutti i crismi del caso. Inutile dire che la mano di Don Bluth si vede a chilometri di distanza.
Ottimo anche l’accompagnamento sonoro, riproposto esattamente come nei titoli originali. Quello che invece non va bene per niente è la localizzazione in italiano. Il titolo sembra infatti tradotto utilizzando google translator e spesso quello che si legge a video non è nemmeno minimamente comprensibile. Ecco piuttosto che vedere una localizzazione di questo tipo è molto meglio giocare il titolo in inglese.
Dragon's Lair Trilogy fa l'effetto di una piccola macchina del tempo. Il titolo portato su Nintendo Switch da Digital Leisure Inc. è un in grado di tirare indietro le lancette dell'orologio di oltre trent'anni e offre ai giocatori più giovani una finestra che guarda su un gameplay completamente differente rispetto a quello a cui siamo abituati il giorno d'oggi. Purtroppo Dragon's Lair Trilogy soffre anche di alcuni difetti come la presenza dei pulsati a video (che potrebbero indispettire i fan più esigenti) e una localizzazione in italiano davvero pietosa. Inutile dire che tornare a giocare nei panni di Dirk o Ace è sempre piacevole e un giro su Dragon's Lair almeno una volta non possiamo che consigliarlo proprio a tutti.
Trama 7.00
Gameplay 8.00
Arte e tecnica 8.00
è sempre dragon's lair
per alcuni li gameplay può sembrare originale
traduzione italiana vergognosa
Digital Leisure ha pubblicato oggi Dragon's Lair Trilogy su Nintendo Switch