A caccia di mostri
Oggi parliamo di uno spin off un po' particolare, un titolo nato quella perla che fu
DRAGON QUEST XI (se volete saperne di più sull'ultimo capitolo dell'iconica serie non dovete far altro che leggere la nostra
recensione di DRAGON QUEST XI: Echi di un'era perduta). Il titolo di cui parliamo oggi è
DRAGON QUEST Treasures, uno spin off uscito precedentemente come esclusiva su
Nintendo Switch e che ora è disponibile anche su
PC e che, grazie ad un codice offerto da
SQUARE ENIX abbiamo avuto modo di giocare e provare. Se volete conoscere la nostra opinione in merito non vi resta che seguirci nella nostra
recensione di DRAGON QUEST Treasures per PC (giocato su Steam Deck).
La trama di DRAGON QUEST Treasures
Cominciamo col dire che possiamo definire
DRAGON QUEST Treasures come un
prequel di DRAGON Quest XI, il titolo di
SQUARE Enix ci porta a vestire i panni di due personaggi che il
Lucente (il
protagonista di DRAGON QUEST XI) incontrerà diversi anni dopo e che lo aiuteranno nella sua importante impresa. Se vi aspettate però una trama particolarmente approfondita e interessante potreste rimanere delusi,
DRAGON QUEST Treasures infatti si concentra più sul gameplay che sulla narrazione e il ritmo del racconto non riesce mai a prendere davvero il volo.
Al netto di questo dovete sapere che in
DRAGON QUEST Treasures vestirete i panni di
Erik e Mia, due ragazzini che viaggiano a bordo di una nave il cui scopo è quello di trovare tutti i tesori del mondo. I due sono giovanissimi e a loro non spettano che compiti di secondo piano, questo almeno durante il giorno. Di notte infatti i due, mentre il resto dell'equipaggio dorme, scendono dalla nave per esplorare le isole oggetto della ricerca dei tesori da parte dei loro superiori. In una di queste avventure notturne i due ragazzi hanno modo di salvare due animali decisamente strani: un
gattino (e fin qui tutto bene) ed un
maiale con le ali. I quattro trovano rifugio in un antico tempio dove i due animali mostrano ad Erik e Mia due pugnali magici: i
Pugnali del Drago. Le due armi offrono, ai propri possessori, la capacità di parlare con i mostri e quindi di comprendere anche il gattino e il maialino volante.
Misha e
Suyn (questi sono i nomi dei due mostri salvati dai ragazzi) spiegano ad Erik e Mia che loro sembrano proprio i due leggendari cacciatori di tesori citati dall'antica profezia e, dopo aver aperto un varco spazio temporale, trasportano i due nel regno di
Draconia (un luogo tanto ricco di mostri quanto di tesori). È con questo incipit che i due ragazzi si trovano in un arcipelago separato dal resto del mondo in cui potranno cacciare mostri e cercare ogni genere di tesoro, oltre alle
Sette Gemme del Drago (ricorda qualcosa? ndr) che sembrano siano potentissime e altrettanto ambite (non solo da Misha e Suyn ma anche da un nutrito numero di altri avversari). Dobbiamo dire che il prologo ci è sembrato un tantino allungato ma, se non altro, riesce ad immergere il giocatore nel mondo di gioco. Prima di parlare del gameplay del titolo vogliamo ricordarvi che
DRAGON QUEST Treasures è localizzato in italiano.
Il gameplay di DRAGON QUEST Treasures
Il gameplay di
DRAGON QUEST Treasures può essere visto come un mix tra
gioco di ruolo e un
monster taming game (quei titoli dove siete chiamati a cacciare e collezionare mostri, un po' come
Monster Hunter Rise per intenderci o come i titoli
Pokemon). Quello che il titolo di SQUARE Enix vi chiede, principalmente, è esplorare le varie isole, catturare i mostri e, successivamente, mettere le mani sui preziosi tesori che queste isole custodiscono.
Il gameplay loop di DRAGON QUEST Treasures rischia di diventare una vera e propria droga per il giocatore.
In
DRAGON QUEST Treasures potrete impersonare indistintamente
Erik o
Mia, i due protagonisti condividono livello, mosse speciali e equipaggiamento e quindi non avrete alcun tipo di limitazione nel loro utilizzo. Intanto che partite in missione con uno dei due potete inoltre inviare l'altro in una spedizioni alla ricerca di tesori così da sfruttare al massimo ogni componente del team. Il team e la sua composizione sono un elemento fondamentale per la buona riuscita delle varie missioni e la scelta dei mostri da portare con se risulta importantissima per il successo delle stesse. Siccome potrete portare con voi al massimo tre mostri non avrete mai accesso a tutti i poteri elementali (che ogni mostra porta con se) nello stesso momento e pianificare con cura l'esplorazione è davvero fondamentale.
A differenza di
DRAGON Quest XI il combattimento in
DRAGON QUEST Treasures è completamente in tempo reale e i nostri eroi potranno sfruttare i l pugnale o una piccola fionda per eliminare gli avversari (oltre che, chiaramente, gli altri mostri che compongono il team ma che non potrete controllare attivamente). Il sistema di danni elementali garantisce bonus e malus ai vostri mostri e rende gli scontri abbastanza tattici da questo punto di vista. In DRAGON QUEST Treasures però l'obiettivo principale non è combattere ma recuperare i vari tesori e questi potrete recuperarli sia dai mostri che sconfiggerete che da ricerche sul campo. È importante notare come, per poter effettivamente conquistare i tesori dobbiate necessariamente tornare al campo baso senza usare rientri rapidi o altri "trucchetti", pena la perdita di tutto il malloppo.
Interessante infine la dinamica di utilizzo del
Tesoroscopio che permette ai nostri eroi (in determinate circostanze) di avere degli indizi su dove trovare tesori particolarmente potenti sfruttando il punto di vista di diversi mostri presenti intorno a noi. Il gioco mostra degli "scatti" come se fossero visti con gli occhi dei mostri. Triangolando i vari punti di vista dovremo scoprire i luogo dove metterci a scavare per impossessarci del prezioso bottino. Pad alla mano (o console alla mano in caso di
Steam Deck)
DRAGON QUEST Treasures si lascia giocare alla grande e offre sempre al giocatore una miriade di cose da fare tra missioni principali, secondarie e scampagnate in lungo e in largo per le
isole di Draconia.
L'arte e la tecnica di DRAGON QUEST Treasures
Dal punto di vista estetico la mano di
Akira Toriyama è evidente in ogni frammento del mondo di gioco e non solo. Artisticamente parlando
DRAGON QUEST Treasures è una piccola perla, il titolo di
SQUARE ENIX riesce ad avere una continuità stilistica con
DRAGON QUEST XI che ha dell'incredibile anche se, al contempo, le differenze tra i due titoli sono marcate. Conoscere Erik e Mia in versione "ragazzino" è stato estremamente interessante, così come esplorare le lande (sempre molto varie e perfettamente progettate) di
Draconia.
Ai tempi della sua uscita su
Nintendo Switch DRAGON QUEST Treasures era stato particolarmente criticato per i suoi problemi tecnici, problemi che, nella versione PC da noi provata, sono sensibilmente ridotti.
DRAGON QUEST Treasures gira molto bene su
Steam Deck e durante le nostre partite non abbiamo mai riscontrato problemi, bug o rallentamenti particolarmente gravi.
Molto bene anche il profilo sonoro che si aggancia in modo quasi prepotente alla colonna sonora di
DRAGON QUEST XI.