Dragon Ball: dal mito al gioco
Dragon Ball Z: Kakarot non è certo il primo gioco tratto dalla fortunata serie di
Akira Toriyama, di titoli tratti dal manga (o ambientati nel suo incredibile universo) ne sono usciti, e con tutta probabilità ne usciranno, una caterva: ma perchè allora questo
Kakarot era così tanto atteso dai fan e non? Forse la grande attesa era dovuta al fatto che
Dragon Ball Z: Kakarot vi permette di ripercorrere tutti gli archi narrativi della serie Z: dal primo scontro con
Radish fino a
Majin Bu e questo non è decisamente poco, soprattutto se si considera che questa volta non stiamo parlando di un picchiaduro ma di un action-rpg. Se siete curiosi di sapere il risultato del gigantesco lavoro del team di
CyberConnect2 continuate a leggere la nostra
recensione di Dragon Ball Z: Kakarot.
La trama di Dragon Ball Z: Kakarot
Parlare della trama di
Dragon Ball Z: Kakarot potrebbe essere inutile o terribilmente complesso. Inutile se si pensa che il titolo, di fatto, ripercorre
tutti gli archi narrativi della serie Z del manga (in maniera anche decisamente fedele, per altro): in buona sostanza il titolo pubblicato da
BANDAI Namco inizia con la presentazione di
Gohan al
Maestro Muten,
Crilin e
Bulma e il successivo incontro con
Radish (che da il via a tutto il primo arco narrativo della serie Z) fino portaci al confronto di
Majin Bu, passando per
Vegeta ,
Cell,
Freezer e chi più ne ha più ne metta.
Inutile dire che sarebbe assurdo ripercorrere su queste pagine tutta la trama del manga, un po' perchè non riusciremmo (nemmeno volendolo) ad essere esaustivi e un po' perchè non vorremmo incorrere nelle ire dei fan più accaniti visto che, sicuramente, ci perderemo qualche particolare o dettaglio. Detto questo dovete sapere che l'opera di
CyberConnect2 ha del mastodontico:
Dragon Ball Z: Kakarot infatti non vi permetta di riviere le avventure del manga ma anche di
approfondire elementi che non trovano un vero sviluppo nel manga.
Akira Toriyama ha infatti partecipato attivamente allo sviluppo del titolo e si è occupato, tra le altre cose, di creare delle side quest dedicate a personaggi che non avevano avuto un grande spazio nel fumetto originale. Da questo punto di vista
Dragon Ball Z: Kakarot è fan-service allo stato puro, ma è del fan-service genuino che sottolinea la passione e il cuore che
CyberConnect2 ha messo nella realizzazione del titolo.
I fan più appassionati troveranno milioni di riferimenti nel gioco a personaggi, citazioni e situazioni che richiamo a gran voce i fumetti ma non solo: in alcune occasioni potrete ritrovate personaggi (con
Nam, ad esempio) ed aiutarli in nuovi compiti all'interno del mondo di gioco, insomma la lacrimuccia potrebbe scendervi in più occasioni.
Il gameplay di Dragon Ball Z: Kakarot
Per parlare del
gameplay di Dragon Ball Z: Kakarot dobbiamo prima ricordarci il genere di appartenenza dello stesso: Dragon Ball Z: Kakarot è un action-rpg con una grande attenzione (e ci mancherebbe altro direte voi) ai combattimenti, Per la prima volta in un videogioco (ma forse per la prima volta in assoluto) abbiamo modo di esplorare il mondo creato da
Akira Toriyama in quasi totale libertà; pur non essendo infatti un vero e proprio open-word, il titolo di
CyberConnnect2 ci consente di visitare ed esplorare tutte le regioni più famose e note del manga.
La narrazione la fa da padrona scandendo le varie linee temporali e l'avanzamento della trama principale ma, tra una missione e l'altra (e non solo) il giocatore ha la possibilità di
scorrazzare più o meno liberamente per il mondo di gioco e questo, è doveroso dirlo, risulta estremamente gratificante sia per quello che si può guadagnare in-game, sia per quello che si può scoprire (come segreti e riferimenti al fumetto). Girovagare per le varie location consente al giocatore di guadagnare esperienza raccogliendo le sfere Z (fondamentali per la crescita dei personaggi), iniziare side-quest, recuperare collezionabili (di grande interesse soprattutto per i fan della serie), recuperare le
Medaglie D (indispensabili per apprendere nuovi poteri). Se vi aspettate quindi un mondo alla
The Witcher 3 però potrete restare leggermente delusi, se infatti è vero che si vede in ogni pixel la passione messa nel ricreare le varie ambientazioni, è altrettanto vero che il mondo di gioco da l'impressione di essere un po' spoglio: poco vivo.
Un altro elemento di cui tenere conto è il concetto di "protagonista" che in
Dragon Ball Z: Kakarot può essere facilmente frainteso: nel titolo vi troverete infatti a vestire i panni di diversi personaggi:
Piccolo,
Gohan,
Goku ecc (solo per citare i primi che ci vengono in mente) poichè, a seconda del momento della storia avrete modo di vedere l'avanzamento dell'avventura da punti di vista diversi. Man a mano che incontrerete poi i volti più noti del manga vi verranno dati degli
Emblemi: una sorta di figurina che potete posizionare in una "mappa delle
Comunità": ogni personaggio incontrato vi permetterà infatti di potenziare i vostri personaggi in base alle caratteristiche particolari dell'Emblema. Per farla breve: recuperando l'emblema di
Chichi si aprirà la comunità culinaria che vi consentirà (inserendo emblemi in questa Comunità) di dare ulteriore rilievo al cibo e ai suoi effetti, e via di questo passo per i vari "team".
Passiamo ora alla parte più "combattiva" del titolo:
come gestisce gli scontri Dragon Ball Z: Kakarot? Prima di tutto non aspettatevi il combat system di
Dragon Ball: FighterZ, il titolo di
CyberConnect2 è e resta un action-gdr e il combat system è fortemente legato al genere di appartenenza. Non ci metterete molto a prendere confidenza con i comandi di gioco: avrete modo di colpire con colpi normali e colpi speciali i vostri avversari e, ovviamente, i vostri colpi e la vostra resistenza scalano in maniera direttamente proporzionale al vostro livello. Non basta però essere "di alto livello" per avere vita facile: il sistema è infatti prettamente arcade e vi toccherà di essere abili col pad altrimenti la scritta game-over apparirà più frequentemente di quanto vi aspettate. Avanzando nel gioco potrete poi sbloccare nuovi colpi speciali, allenarvi e investire punti abilità nelle varie mosse speciali, equipaggiarle e creare il vostro "loadout" (se così si può dire) personalizzato. Se c'è una cosa che il manga ci ha insegnato però è che in
Dragon Ball i combattimenti non sono sempre uno contro l'altro ma ci si trova spesso a combattere contro più avversari o in più alleati contro un singolo avversario: anche questo elemento è stato preso e riprotato nel videogioco: vi capiterà infatti di girare per il mondo di gioco in compagnia di altri personaggi e di combattere con loro. In combattimento i vostri compagni verranno gestiti dall'intelligenza artificiale (abbastanza buona ad onor del vero) e avrete modo di unire le forze per lanciare attacchi devastanti.
Abbiamo trovato il sistema di comandi di Kakarot estremamente immediato e bilanciato: pad alla mano
Dragon Ball Z: Kakarot risulta immediato e di facile apprendimento. Il titolo è inoltre localizzato in italiano, il doppiaggio invece è disponibile in inglese e giapponese. Il nostro consiglio è quello di giocarlo col doppiaggio in giapponese perchè, a nostro modo di vedere, l'atmosfera ne trae un grande vantaggio vista la qualità di quest'ultimo.
L'arte e la tecnica di Dragon Ball Z: Kakarot
Anche sul piano artistico il
lavoro svolto dai ragazzi di CyberConnect2 è encomiabile. Il team nipponico non ha certo bisogno di presentazioni a riguardo visto il curriculum di tutto rispetto che si porta dietro ma in questo caso specifico, possiamo dirlo senza timore di essere smentiti, gli sviluppatori si sono decisamente superati. A più riprese una piccola lacrimuccia si è palesata ai nostri occhi tanto le scene di intermezzo o le situazioni sono riuscite a ricordarci il cartone animato.
L'utilizzo del cell-shading ha permesso al team di sviluppo di "svecchiare" il manga senza incidere sulla direzione artistica. Mosso dall'onnipresente
Unreal Engine 4 Dragon Ball Z: Kakarot è una vera e propria gioia per gli occhi e non tanto per la grafica mostruosa quanto per l'impatto visivo generale che riesce a trasmettere. Se andiamo infatti ad analizzare le singole texture o la quantità di poligoni non c'è molto da elogiare ma il colpo d'occhio complessivo riesce a lasciare il giocatore senza fiato (soprattutto quando si parla di fan o di appassionati della serie). Durante la nostra prova su
XBOX One X non abbiamo mai notato rallentamenti e il gioco ha sempre retto ad un frame-rate più che accettabile anche se gli ambienti di gioco sono decisamente molto grandi.
Chiudiamo la nostra analisi parlando del comparto audio e, anche in questo caso, dobbiamo fare i complimenti al team di sviluppo: la colonna sonora riprende a piene mani dalla serie TV e il doppiaggio è decisamente fuori parametro (in particolar modo quello giapponese). Ottimi anche gli effetti sonori che aiutano ulteriormente il giocatore ad immergersi nel mondo di
Dragon Ball.